immagine Youtrend
Un Paese, due aspettative di vita: 83,7 al Centro-Nord; 82,2 al Sud; 82 nelle Isole. Questo quanto certificato dallla testata on-line “youtrend” sulla base dei dati forniti dall’Istat. Un dato che da solo basterebbe a certificare il fallimento dello Stato italiano, che, a 163 anni dalla sua nascita, non ha saputo assicurare, tra le altre cose, la stessa aspettativa di vita da Nord a Sud. Ma, tanto lo si sa, secondo le solite narrazioni tossiche che perpetuano la diffusione di atavici pregiudizi antimeridionali, è sempre e solo colpa dei “terroni”. L’importante è intonare la gran cassa retorica dell’inno nazionale “Fratelli d’Italia” o quella della Repubblica “una e indivisibile” sì, ma soltanto sulla Carta, a dispregio di un Paese nei fatti sempre più duale per ricchezza pro-capite, tassi di occupazione e disoccupazione, diritto alla salute, allo studio e alla mobilità. Chiamasi questione meridionale. Una locuzione che, oramai, anche i partiti di sinistra, che hanno preso meritoriamente posizione contro il regionalismo differenziato in salsa leghista, e non solo leghista, non sanno più pronunciare, per timore di offendere la sensibilità dei “virtuosi” “nordici” relativa all’esistenza di una presunta e millantata “questione settentrionale“, che, agitata dalla Lega Nord, nel corso degli ultimi decenni, ha egemonizzato la politica interna italiana, da destra a sinistra, passando per il centro. Una vera e propria vergogna non solo politica, ma anche etica e civile, del tutto organica al nefando ed anche poco igienico paradigma etno-liberista dello “sgocciolamento“, che ora si vorrebbe istituzionalizzare tramite l’attuazione del regionalismo estrattivo e discriminatorio ai danni del Sud.
Sul gap Nord-Sud relativo all’aspettativa di vita è, invece, come sempre, prontamente intervenuto l’instancabile Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, che, tramite i suoi canali social, ha denunciato: “In Italia l’aspettativa di vita è di 83 anni, ma si sale a 83,7 anni nel Centro-Nord e si scende a 82,2 nel Sud e a 82 nelle Isole. Il Trentino Alto Adige è la regione dove si vive di più (84,4 anni), mentre la Campania è quella in cui si vive meno (81,5 anni). (Fonte Istat – YouTrend)“. “Nel Mezzogiorno, – ha proseguito – causa i minori trasferimenti statali e quindi fra gli altri la scarsità di assistenza medica e di welfare, si muore mediatente ben prima che al Nord“, per poi concludere: “Se non basta nemmeno questo questo per capire che non bisogna più votare per i partiti schierati per prima il Nord e che adesso vogliono rifilarci anche l’Autonomia differenziata“.
Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese
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Un Paese, due aspettative di vita: 83,7 al Centro-Nord; 82,2 al Sud; 82 nelle Isole. Questo quanto certificato dallla testata on-line “youtrend” sulla base dei dati forniti dall’Istat. Un dato che da solo basterebbe a certificare il fallimento dello Stato italiano, che, a 163 anni dalla sua nascita, non ha saputo assicurare, tra le altre cose, la stessa aspettativa di vita da Nord a Sud. Ma, tanto lo si sa, secondo le solite narrazioni tossiche che perpetuano la diffusione di atavici pregiudizi antimeridionali, è sempre e solo colpa dei “terroni”. L’importante è intonare la gran cassa retorica dell’inno nazionale “Fratelli d’Italia” o quella della Repubblica “una e indivisibile” sì, ma soltanto sulla Carta, a dispregio di un Paese nei fatti sempre più duale per ricchezza pro-capite, tassi di occupazione e disoccupazione, diritto alla salute, allo studio e alla mobilità. Chiamasi questione meridionale. Una locuzione che, oramai, anche i partiti di sinistra, che hanno preso meritoriamente posizione contro il regionalismo differenziato in salsa leghista, e non solo leghista, non sanno più pronunciare, per timore di offendere la sensibilità dei “virtuosi” “nordici” relativa all’esistenza di una presunta e millantata “questione settentrionale“, che, agitata dalla Lega Nord, nel corso degli ultimi decenni, ha egemonizzato la politica interna italiana, da destra a sinistra, passando per il centro. Una vera e propria vergogna non solo politica, ma anche etica e civile, del tutto organica al nefando ed anche poco igienico paradigma etno-liberista dello “sgocciolamento“, che ora si vorrebbe istituzionalizzare tramite l’attuazione del regionalismo estrattivo e discriminatorio ai danni del Sud.
Sul gap Nord-Sud relativo all’aspettativa di vita è, invece, come sempre, prontamente intervenuto l’instancabile Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, che, tramite i suoi canali social, ha denunciato: “In Italia l’aspettativa di vita è di 83 anni, ma si sale a 83,7 anni nel Centro-Nord e si scende a 82,2 nel Sud e a 82 nelle Isole. Il Trentino Alto Adige è la regione dove si vive di più (84,4 anni), mentre la Campania è quella in cui si vive meno (81,5 anni). (Fonte Istat – YouTrend)“. “Nel Mezzogiorno, – ha proseguito – causa i minori trasferimenti statali e quindi fra gli altri la scarsità di assistenza medica e di welfare, si muore mediatente ben prima che al Nord“, per poi concludere: “Se non basta nemmeno questo questo per capire che non bisogna più votare per i partiti schierati per prima il Nord e che adesso vogliono rifilarci anche l’Autonomia differenziata“.
Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese
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