COMUNICATO STAMPA
In Medio Oriente si sta configurando un vero e proprio genocidio che non può lasciare indifferenti. Per i civili, così come per gli innocenti bambini, che in queste ore muoiono nelle proprie case o mentre sono in piazza, non c'è differenza se la fine arriva attraverso un drone israeliano o un kamikaze musulmano.
Eppure per motivi oscuri di realpolitik sembra che sia vietato chiedere di fermarsi, bisogna perdere tempo a trovare giustificazioni alle azioni violente dell'uno e alla rappresaglia dell'altro. E intanto il contatore dei morti schizza sempre più verso l'alto.
Basta!
L'Europa si svegli dal sonno della
ragione in cui è caduta e torni a fare "politica".
E' nata affinché il sangue non
scorresse più, ma pare aver completamente dimenticato la sua ragion d'essere. I pronunciamenti e le delibere dell’ONU circa la necessità di
affermare con l’esistenza dello Stato di Israele quello di Palestina (due
popoli, due Stati) che sono rimaste sulla carta a tutto discapito di
quest’ultimo, mai nato grazie anche ad una politica israeliana aggressiva, che attraverso
gli insediamenti dei propri coloni ha progressivamente ridotto gli spazi
riconosciuti e da riconoscere ai palestinesi (quelli antecedenti la guerra del
67), ne ha immiserito le condizioni, compresso la libertà e gli spazi di
democrazia, trasformato la Striscia di Gaza in una vera e propria prigione a cielo aperto.
Una situazione che oggettivamente ha alimentato ed alimenta tra i
palestinesi, ed in larga parte della popolazione araba un sentimento anti
israeliano. I tanti crimini conto l’umanità a Gaza devono essere denunciati, perseguiti
e puniti. Nulla li giustifica.
Il Governo Meloni deve fermare il
sostegno incondizionato al Governo di Israele e fare pressione sulla Ue perché
faccia altrettanto, al fine di superare le divisioni e tornare al tavolo della
trattativa. Anche i palestinesi sono esseri umani. L'Europa così come il
governo Meloni non si accodi sempre supinamente all’atlantismo più sfrenato e succube,
ma si adoperi per il dialogo con iniziative diplomatiche.
Noi del Partito del Sud siamo al fianco del popolo palestinese, oppresso, delle sue legittime aspirazioni e domandiamo con forza a tutte le parti in causa la ricerca di una soluzione di pace definitiva che preveda due popoli, due Stati.
Cessino subito le violenze, si apra un corridoio
umanitario per Gaza e si proceda in futuro nel reciproco rispetto. Tutte le parti in causa fermino subito le armi,
fermiamo le stragi, fermiamo il pericolo di un possibile e tragico allargamento
della guerra!
COMITATO POLITICO NAZIONALE DEL
PARTITO DEL SUD
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