La ristrutturazione capitalista che, all’insegna della “distruzione creativa”, sta drammaticamente attraversando gli assetti politico-economico-finanziari a livello globale in Italia si declina in termini etno-liberisti: concentrazione delle risorse pubbliche sia ordinarie che straordinarie nell’area “virtuosa” del Paese, la presunta, ma, in realtà, sgangherata “locomotiva” Nord, a tutto discapito della “carrozza” Sud, considerata, storicamente, come la “palla al piede” del Paese, come la “parte cattiva dell’Italia”.
Il tutto condito, da un “sano”, si fa per dire, razzismo di Stato di ascendenza lombrosiana condiviso da tutte le forze politiche sedicenti nazionali – Lega Nord, Partito democratico, Forza Italia e Movimento 5 Stelle – riunitesi sotto la guida di Draghi nell’attuale “comitato d’affari” egemonizzato dalla solita borghesia predona nord-centrica, che ha nell’Università Bocconi di Milano uno dei suoi principali “megafoni” ideologici e nell’Unione Europea il suo principale garante “interessato”.
Sul tema è intervenuto il Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, che, attraverso i suoi canali social, ha denunciato: “Alla Commissione Europea con tutta evidenza non interessa il Mezzogiorno. Già si era visto con il Pnrr, dove, a parte le dichiarazioni di facciata, la Commissione Ue non aveva battuto ciglio sul piano inviato in Europa la scorsa estate da Draghi dove la quota riservata al Sud era il 16% anziché il 65%, richiesto a chiacchiere dalla Ue, poi ridimensionato al 40% dal governo che, pescato con le mani nella marmellata, è dovuto correre ai ripari, ma sempre solo a chiacchiere”.
“Così – ha proseguito – arriviamo oggi a ben nove città italiane scelte dalla Ue, ma nessuna del Mezzogiorno. Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino sono tra le 100 città europee che parteciperanno alla missione Ue per 100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”.
“Tra le 100 città prescelte – ha precisato Cuccurese – ce ne sono anche 12 al di fuori dell’Unione Europea ma associate al programma Horizon Europe: Sono Elbasan in Albania, Sarajevo in Bosnia Erzegovina, Reykjavík in Islanda, Eilat in Israele, Podgorica in Montenegro, Oslo, Stavenger e Trondheim in Norvegia, Istanbul e Izmir in Turchia, Bristol e Glasgow nel Regno Unito. Città scelte ovunque, ma nessuna del Sud Italia”. Anche per la Ue – ha concluso – viene prima il Nord, d’altra parte anche il progetto dell’autonomia differenziata nasce dall’Europa”.
Fonte: VesuvianoNews-articolo di Salvatore Lucchese
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