venerdì 4 marzo 2022

EMILIA ROMAGNA: FELICORI, CANCELLARE TUTTI I RAPPORTI CULTURALI CON LA RUSSIA É INDEGNO PER LA STORIA E LA CULTURA DELL’EMILIA-ROMAGNA (Comunicato stampa unitario demA, PCI, Partito della Rifondazione Comunista, Partito del Sud e L’Altra Emilia-Romagna)

La proposta dell’assessore regionale alla cultura Felicori di “cancellare tutti i rapporti culturali con la Russia” e di “applicare con rigore sanzioni culturali e sportive” è indegna per la storia e la cultura della nostra regione. Quella di Felicori è una dichiarazione di “guerra culturale” alla Russia, alla pari della decisione sbagliata di ignorare la nostra Costituzione ed inviare armi all’Ucraina.

Una proposta che si inserisce in un contesto che vede a Bologna l’esclusione degli editori russi dalla Fiera internazionale del libro per ragazzi, a Reggio Emilia l’esclusione di Alexander Gronsky, fotografo russo di fama internazionale per altro arrestato a Mosca domenica scorsa per proteste contro Putin, cha ha visto cancellata la sua mostra al Festival di Fotografia Europea 2022.
Non c’è alcuna giustificazione per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma le sanzioni culturali, al pari di quelle economiche, non devono portare all’isolamento e all’umiliazione della popolazione russa, e i rapporti culturali e artistici con gli intellettuali russi, soprattutto in questo momento, vanno coltivati, non interrotti. Perché il mondo culturale è da sempre fermento di pensieri liberi e di contaminazioni positive, proprio ciò che il regime di Putin ha sempre represso.
La cultura come lo sport unisce i popoli, e noi non abbiamo bisogno di assessori che dividono i popoli ma di politici che lavorano per la ripresa del dialogo e il confronto, precondizione per raggiungere la pace.
Si fermi subito la guerra.

Enrico Panini-demA
Selene Prodi-Partito Comunista Italiano
Stefano Lugli-Partito della Rifondazione Comunista
Natale Cuccurese-Partito del Sud
Cristina Quintavalla-L’Altra Emilia Romagna



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La proposta dell’assessore regionale alla cultura Felicori di “cancellare tutti i rapporti culturali con la Russia” e di “applicare con rigore sanzioni culturali e sportive” è indegna per la storia e la cultura della nostra regione. Quella di Felicori è una dichiarazione di “guerra culturale” alla Russia, alla pari della decisione sbagliata di ignorare la nostra Costituzione ed inviare armi all’Ucraina.

Una proposta che si inserisce in un contesto che vede a Bologna l’esclusione degli editori russi dalla Fiera internazionale del libro per ragazzi, a Reggio Emilia l’esclusione di Alexander Gronsky, fotografo russo di fama internazionale per altro arrestato a Mosca domenica scorsa per proteste contro Putin, cha ha visto cancellata la sua mostra al Festival di Fotografia Europea 2022.
Non c’è alcuna giustificazione per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma le sanzioni culturali, al pari di quelle economiche, non devono portare all’isolamento e all’umiliazione della popolazione russa, e i rapporti culturali e artistici con gli intellettuali russi, soprattutto in questo momento, vanno coltivati, non interrotti. Perché il mondo culturale è da sempre fermento di pensieri liberi e di contaminazioni positive, proprio ciò che il regime di Putin ha sempre represso.
La cultura come lo sport unisce i popoli, e noi non abbiamo bisogno di assessori che dividono i popoli ma di politici che lavorano per la ripresa del dialogo e il confronto, precondizione per raggiungere la pace.
Si fermi subito la guerra.

Enrico Panini-demA
Selene Prodi-Partito Comunista Italiano
Stefano Lugli-Partito della Rifondazione Comunista
Natale Cuccurese-Partito del Sud
Cristina Quintavalla-L’Altra Emilia Romagna



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