Di Antonio Luongo
Avete tormentato per mesi Napoli e i napoletani, dicendo che l'amministrazione uscente era incompetente. Che il problema era il sindaco Luigi de Magistris che non andava d'accordo col governatore De Luca.
Ora, a nemmeno un mese dall'inizio della nuova consiliatura, si scopre che il problema non era a Palazzo San Giacomo, ma a Palazzo Chigi. Il tanto strombazzato "PATTO per Napoli" è già diventato il "PACCO per Napoli"
La storia ci insegna che se c'è la volontà politica del Parlamento non c'è austerity, blocco delle assunzioni o fiscal compact che tenga.
Roma dal 2010 ha ceduto allo Stato, cioé sul groppone di noi cittadini, un debito di ben 12 miliardi di euro, e poco meno di due anni fa, nel decreto crescita, ha ottenuto senza battere ciglio e quasi senza combattere un ulteriore finanziamento di 500 milioni di euro all'anno, di cui 300 a fondo perduto.
E come non pensare al tanto famoso Expo milanese, spinto in pompa magna in modo trasversale, gestito come un colabrodo che è costato in pochi anni 1 miliardo e 241 milioni di soldi pubblici. Approccio un po' diverso dallo scalpore e dall'inerzia istituzionale che hanno caratterizzato Bagnoli...no?
Insomma, se il problema ce l'ha Napoli o un qualsiasi altro comune del Sud (300 comuni su 360 in predissesto sono meridionali) allora improvvisamente la macchina si blocca, è poco etico, i soldi non ci sono.
Evidentemente c'è una lobby del Nord, spesso trasversale ai partiti, che lavora dietro le quinte per soffocare i nostri territori, tenerli subalterni e speculare a vantaggio di altri, contro cui da anni mi batto insieme al Partito del Sud.
Smettetela! Questa pantomima va avanti da decenni. Cambiano solo i protagonisti e le modalità. Faccio mie le parole semplici di Alessandra Clemente:
"Le condizioni della popolazione della terza città d'Italia sono di qualche interesse per il governo?"
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