Buonasera a tutte e a tutti, ringrazio Maurizio Acerbo per l’invito e sono qui a portare il saluto e gli auspici di buon lavoro per il vostro XI congresso nazionale anche a nome dei meridionalisti progressisti del Partito del Sud. Mai come quest’anno la collaborazione fra i nostri partiti ha trovato corrispondenza nelle ultime elezioni: a Roma, a Napoli e in Calabria dove eravamo insieme nella lista Calabria resistente e solidale in sostegno di Luigi de Magistris Presidente (e dove la coalizione nel suo insieme ha ottenuto un risultato per nulla disprezzabile, avendo superato il 16% dei consensi). Giova qui ricordare che la nostra collaborazione si sviluppa già da oltre due anni nel Lab Sud che ricordo è composto oltre che dai nostri due Partiti anche da Transform Italia e dalla rivista Left. Direi quindi che fra di noi abbiamo già costruito da tempo una collaborazione unitaria in vista di una alternativa, con uno scopo ben dichiarato. Mi ha fatto quindi molto piacere ritrovare alcune delle proposte avanzate e dei documenti prodotti come la “carta dei diritti per il Sud” nella Tesi 13 del vostro documento.
Per il Mezzogiorni la situazione, già drammatica come testimoniato dai recenti dati Istat, Eurispes e dall’ultimo Rapporto Caritas sull'indice di povertà, diventerà presto insostenibile. Doveroso infatti rimarcare che il Sud dall'apparizione di Draghi e del suo governo infarcito di leghisti e neo liberisti, è stato completamente cancellato non solo dall'agenda politica, ma anche dal dibattito dei media.
Nel silenzio aumentano così sottrazione di risorse e discriminazioni di tutti i tipi, tanto è vero che il rapporto Cnel 2020 che ci informa che in Italia l’aspettativa di vita cambia a seconda di dove sei nato o di dove risiedi, grazie alle politiche di diseguaglianze territoriali perseguite da tutti i governi verso il Mezzogiorno in tema di sanità, istruzione, scuola, infanzia, servizi sociali e ambientali, digitalizzazione e occupazione femminile.
Se sei del Sud sei condannato a morire mediamente fino a 10 anni prima di un tuo omologo del Nord. Non è poco. Conseguenza anche di una spesa sanitaria pubblica pro capite del tutto diseguale, molto più elevata al Nord rispetto al Sud (infatti questa a fronte di una media nazionale di 1.838 euro annui, vanno ad esempio 2.255 euro a Bolzano e 1.725 euro in Calabria).
Se non è discriminazione di Stato questa cosa è?! Non è questa una battaglia da combattere insieme a Sinistra?
I cittadini del Sud hanno cercato di ribellarsi come sempre e ancora una volta votando nel 2018 i 5 Stelle e abbiamo visto di quale tradimento questi signori si sono resi protagonisti, con Conte che addirittura ad agosto scrive al Corriere abbandonando il tema della Questione meridionale per rifugiarsi nella questione settentrionale e nella Milano Locomotiva di stampo leghista. Oggi i sondaggi danno primo partito nelle intenzioni di voto Fratelli d’Italia, sicuramente anche per reazione. Non permettiamo che questo accada, diamo risposte concrete e percorribili ai territori del Mezzogiorno. Facciamo capire anche nelle parole oltre che nei fatti la nostra vicinanza ai cittadini tutti che non sono di serie B, come vorrebbe l’autonomia differenziata richiesta anche dell’Emilia Romagna a guida Pd. E’ questa la sinistra che si vuole proporre al Mezzogiorno, quella emiliana che in modo poco coraggioso sostiene la secessione dei ricchi, che con le sue privatizzazioni va contro gli interessi delle classi più deboli anche del Nord? Mi auguro proprio di no, anche se l’altro ieri il ministro Orlando in una intervista a Repubblica non ha escluso l’alleanza con Forza Italia evidentemente ispirandosi alle ultime comunali di Napoli cioè tutti dentro in una coalizione larga (larghissima) con Italia Viva, Calenda, Forza Italia, fascisti che inneggiano sui social a Mussolini, protoleghisti, trasformisti ecc ecc.
Certo bisogna essere molto coraggiosi per far parte di un simile polpettone che è di gran lunga oltre il concetto base del populismo grillino, cioè quello di nè di destra, (ma soprattutto) nè di sinistra…
Ma dopotutto ci si ispira al governo nazionale, dove tutti i partiti presenti in Parlamento governo insieme, per cui nessuno stupore. Altro che voto utile…l’unica cosa utile per il bene dei cittadini è costruire l’alternativa per contrastare questo stato di cose
Intanto la condizione del Mezzogiorno si aggrava. Secondo le indicazioni di Bruxelles, la quota del Recovery fund da destinare al Sud doveva essere del 65% circa. Ma la ministra del Sud Carfagna ha abbassato l'asticella al 40%, ma poi dal documento inviato dal governo alla Commissione europea si è verificato che la quota reale destinata è di circa il 16%.
Contemporaneamente nella Nadef l’Autonomia differenziata è stata reinserita nottetempo ad opera di una manina. Forse anche per fare un favore a Giorgetti nello scontro interno alla Lega. Lo stesso dicasi per la recente nomina di Maroni della Lega, uno di quei partiti che la legge contro il caporalato non l'ha mai voluta, a capo della Consulta per la prevenzione del caporalato. Il Sud è visto solo come merce di scambio per gli equilibri governativi, altro che riduzione dei divari territoriali, qui andiamo verso la balcanizzazione del Paese…Sempre questa settimana, per restare all’attualità, il segretario del Pd Letta ha dichiarato dopo la vittoria nella maggior parte dei ballottaggi “avanti con Draghi”…
Cioè, avanti con l’Autonomia differenziata, con la riduzione dei fondi alla sanità pubblica, con la revisione/soppressione del RdC, senza nessun salario minimo, con il ritorno alla riforma Fornero per le pensioni, senza nessuna patrimoniale, con più tasse per i cittadini, senza riduzione dell’orario di lavoro, con i salari più bassi di quelli del 1990 unica nazione europea con questa situazione, con lo stop allo #smartworking e al #Southworkinh, con gli aumenti dei costi dei servizi, con lo scippo dei fondi del Pnrr al Sud, con l’abbattimento dell’Iva sul commercio delle armi, con il taglio del cuneo fiscale che privilegia di gran lunga solo i redditi più alti… ecc ecc ecc In tutto questo disastro per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine: antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, aggiungerei meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’ Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza. A mio avviso la sinistra può ripartire solo da Sud.
C’è un’enorme spazio vuoto da occupare a sinistra, perché questa politica del Pd e dei suoi coraggiosi alleati non è sinistra, anzi la discredita. Uno spazio da occupare, insieme quanto prima per costruire l’alternativa di sistema che ridia speranza a quella maggioranza di cittadini traditi e che oggi si rifugiano nell’astensionismo. Insieme ci abbiamo già provato con generosità nel 2018 e nel 2019, purtroppo le cose non sono andate come si auspicava, ma non dobbiamo scoraggiarci e insistere come ci ha indicato il meridionalista Antonio Gramsci “Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”.
Diamo a questo disgraziato Paese e ai suoi cittadini una speranza, una alternativa credibile, un motivo per poter continuare a vivere a lavorare in Italia, per programmare un futuro degno per tutti i cittadini da Sud a Nord senza più discriminazioni e nel rispetto di quella Costituzione nata dalla Resistenza e donataci dai padri fondatori della Repubblica, che da tempo è tradita e calpestata.
Grazie e buon lavoro!
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Buonasera a tutte e a tutti, ringrazio Maurizio Acerbo per l’invito e sono qui a portare il saluto e gli auspici di buon lavoro per il vostro XI congresso nazionale anche a nome dei meridionalisti progressisti del Partito del Sud. Mai come quest’anno la collaborazione fra i nostri partiti ha trovato corrispondenza nelle ultime elezioni: a Roma, a Napoli e in Calabria dove eravamo insieme nella lista Calabria resistente e solidale in sostegno di Luigi de Magistris Presidente (e dove la coalizione nel suo insieme ha ottenuto un risultato per nulla disprezzabile, avendo superato il 16% dei consensi). Giova qui ricordare che la nostra collaborazione si sviluppa già da oltre due anni nel Lab Sud che ricordo è composto oltre che dai nostri due Partiti anche da Transform Italia e dalla rivista Left. Direi quindi che fra di noi abbiamo già costruito da tempo una collaborazione unitaria in vista di una alternativa, con uno scopo ben dichiarato. Mi ha fatto quindi molto piacere ritrovare alcune delle proposte avanzate e dei documenti prodotti come la “carta dei diritti per il Sud” nella Tesi 13 del vostro documento.
Per il Mezzogiorni la situazione, già drammatica come testimoniato dai recenti dati Istat, Eurispes e dall’ultimo Rapporto Caritas sull'indice di povertà, diventerà presto insostenibile. Doveroso infatti rimarcare che il Sud dall'apparizione di Draghi e del suo governo infarcito di leghisti e neo liberisti, è stato completamente cancellato non solo dall'agenda politica, ma anche dal dibattito dei media.
Nel silenzio aumentano così sottrazione di risorse e discriminazioni di tutti i tipi, tanto è vero che il rapporto Cnel 2020 che ci informa che in Italia l’aspettativa di vita cambia a seconda di dove sei nato o di dove risiedi, grazie alle politiche di diseguaglianze territoriali perseguite da tutti i governi verso il Mezzogiorno in tema di sanità, istruzione, scuola, infanzia, servizi sociali e ambientali, digitalizzazione e occupazione femminile.
Se sei del Sud sei condannato a morire mediamente fino a 10 anni prima di un tuo omologo del Nord. Non è poco. Conseguenza anche di una spesa sanitaria pubblica pro capite del tutto diseguale, molto più elevata al Nord rispetto al Sud (infatti questa a fronte di una media nazionale di 1.838 euro annui, vanno ad esempio 2.255 euro a Bolzano e 1.725 euro in Calabria).
Se non è discriminazione di Stato questa cosa è?! Non è questa una battaglia da combattere insieme a Sinistra?
I cittadini del Sud hanno cercato di ribellarsi come sempre e ancora una volta votando nel 2018 i 5 Stelle e abbiamo visto di quale tradimento questi signori si sono resi protagonisti, con Conte che addirittura ad agosto scrive al Corriere abbandonando il tema della Questione meridionale per rifugiarsi nella questione settentrionale e nella Milano Locomotiva di stampo leghista. Oggi i sondaggi danno primo partito nelle intenzioni di voto Fratelli d’Italia, sicuramente anche per reazione. Non permettiamo che questo accada, diamo risposte concrete e percorribili ai territori del Mezzogiorno. Facciamo capire anche nelle parole oltre che nei fatti la nostra vicinanza ai cittadini tutti che non sono di serie B, come vorrebbe l’autonomia differenziata richiesta anche dell’Emilia Romagna a guida Pd. E’ questa la sinistra che si vuole proporre al Mezzogiorno, quella emiliana che in modo poco coraggioso sostiene la secessione dei ricchi, che con le sue privatizzazioni va contro gli interessi delle classi più deboli anche del Nord? Mi auguro proprio di no, anche se l’altro ieri il ministro Orlando in una intervista a Repubblica non ha escluso l’alleanza con Forza Italia evidentemente ispirandosi alle ultime comunali di Napoli cioè tutti dentro in una coalizione larga (larghissima) con Italia Viva, Calenda, Forza Italia, fascisti che inneggiano sui social a Mussolini, protoleghisti, trasformisti ecc ecc.
Certo bisogna essere molto coraggiosi per far parte di un simile polpettone che è di gran lunga oltre il concetto base del populismo grillino, cioè quello di nè di destra, (ma soprattutto) nè di sinistra…
Ma dopotutto ci si ispira al governo nazionale, dove tutti i partiti presenti in Parlamento governo insieme, per cui nessuno stupore. Altro che voto utile…l’unica cosa utile per il bene dei cittadini è costruire l’alternativa per contrastare questo stato di cose
Intanto la condizione del Mezzogiorno si aggrava. Secondo le indicazioni di Bruxelles, la quota del Recovery fund da destinare al Sud doveva essere del 65% circa. Ma la ministra del Sud Carfagna ha abbassato l'asticella al 40%, ma poi dal documento inviato dal governo alla Commissione europea si è verificato che la quota reale destinata è di circa il 16%.
Contemporaneamente nella Nadef l’Autonomia differenziata è stata reinserita nottetempo ad opera di una manina. Forse anche per fare un favore a Giorgetti nello scontro interno alla Lega. Lo stesso dicasi per la recente nomina di Maroni della Lega, uno di quei partiti che la legge contro il caporalato non l'ha mai voluta, a capo della Consulta per la prevenzione del caporalato. Il Sud è visto solo come merce di scambio per gli equilibri governativi, altro che riduzione dei divari territoriali, qui andiamo verso la balcanizzazione del Paese…Sempre questa settimana, per restare all’attualità, il segretario del Pd Letta ha dichiarato dopo la vittoria nella maggior parte dei ballottaggi “avanti con Draghi”…
Cioè, avanti con l’Autonomia differenziata, con la riduzione dei fondi alla sanità pubblica, con la revisione/soppressione del RdC, senza nessun salario minimo, con il ritorno alla riforma Fornero per le pensioni, senza nessuna patrimoniale, con più tasse per i cittadini, senza riduzione dell’orario di lavoro, con i salari più bassi di quelli del 1990 unica nazione europea con questa situazione, con lo stop allo #smartworking e al #Southworkinh, con gli aumenti dei costi dei servizi, con lo scippo dei fondi del Pnrr al Sud, con l’abbattimento dell’Iva sul commercio delle armi, con il taglio del cuneo fiscale che privilegia di gran lunga solo i redditi più alti… ecc ecc ecc In tutto questo disastro per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine: antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, aggiungerei meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’ Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza. A mio avviso la sinistra può ripartire solo da Sud.
C’è un’enorme spazio vuoto da occupare a sinistra, perché questa politica del Pd e dei suoi coraggiosi alleati non è sinistra, anzi la discredita. Uno spazio da occupare, insieme quanto prima per costruire l’alternativa di sistema che ridia speranza a quella maggioranza di cittadini traditi e che oggi si rifugiano nell’astensionismo. Insieme ci abbiamo già provato con generosità nel 2018 e nel 2019, purtroppo le cose non sono andate come si auspicava, ma non dobbiamo scoraggiarci e insistere come ci ha indicato il meridionalista Antonio Gramsci “Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”.
Diamo a questo disgraziato Paese e ai suoi cittadini una speranza, una alternativa credibile, un motivo per poter continuare a vivere a lavorare in Italia, per programmare un futuro degno per tutti i cittadini da Sud a Nord senza più discriminazioni e nel rispetto di quella Costituzione nata dalla Resistenza e donataci dai padri fondatori della Repubblica, che da tempo è tradita e calpestata.
Grazie e buon lavoro!
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