Subito dopo essere stato eletto, il neosindaco di Napoli, Gaetano Manfredi da Nola, ha dichiarato che lo sviluppo di Napoli e dell’intero Mezzogiorno rappresenta una condizione imprescindibile per lo crescita non solo dell’Italia, ma anche dell’Europa.
Peccato, però, che le forze politiche che appoggiano il Governo nazionale, tra cui i suoi “amici” dem e pentastellati, procedano nella direzione diametralmente opposta tramite l’attuazione di politiche che, come al solito, avvantaggiano il Nord a tutto discapito del Sud.
Di recente, su questo argomento è intervenuto il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, che, via facebook, ha osservato: “Nelle ultime ore abbiamo assistito dapprima all’endorsement del ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, all’insediamento di uno stabilimento Intel a Mirafiori, Torino, anziché a Catania, contro la stessa volontà della multinazionale interessata alla “Etna Valley”. Privilegiando così come sempre il Nord e dimostrando nei fatti quanto poco gli importa del Mezzogiorno e del suo sviluppo, campanello d’allarme anche per il Pnrr, di cui il governo Draghi sta già da tempo predisponendo le modalità di scippo relativamente ai fondi teoricamente destinati al Sud, 65% del totale, in contrasto a quanto indicato dalla Ue”.
“Poche ore dopo – ha proseguito Cuccurese – abbiamo assistito da parte di Draghi alla riesumazione della “secessione dei ricchi” nel Nadef, nella cui versione finale torna l’autonomia differenziata, visto che nella notte fra il 29 e 30 settembre una manina interessata ha inserito il testo sulla prosecuzione del cammino dell’ Autonomia differenziata assente nella bozza entrata in Cdm. Anche questo è un favore ai nordisti Zaia, Giorgetti & C”.
“Anche per questo, ma non solo, pensiamo alla e gabbie salariali o alla soppressione del southworking, – ha concluso Cuccurese – possiamo definire quello di Draghi come il governo più classista e antimeridionale della storia della Repubblica. Utile ricordare che questo governo è sostenuto da tutti i partiti, nessuno escluso, presenti in Parlamento”.
Fonte: Vesuvianonews-articolo Salvatore Lucchese
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