Dopo gli ultimi scippi subiti dal Sud, quello del Recovery Plan e quello del bonus 2021 per i servizi sociali, la foglia di fico della presunta svolta meridionalista del Governo Draghi, di cui un giorno sì e l’altro pure va cianciando il Direttore del “Quotidiano del Sud” Roberto Napoletano, è caduta definitivamente il 13 luglio, quando in sede parlamentare la forza-italiota e proto-leghista di origini bresciane Maria Stella Gelmini, non a caso Ministra per gli Affari regionali e le autonomie, ha rilanciato alla grande la “secessione dei ricchi” a tutto vantaggio del sistema Nord e a tutto discapito di un Sud da ridurre definitivamente a conclamata “colonia estrattiva interna”.
L’allarme è stato lanciato via social da uno dei più attenti e puntuali osservatori della “nuova questione meridionale”, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese.
“Maria Stella Gelmini – ha scritto – è intervenuta il 13 luglio in sede di Commissione parlamentare per le questioni regionali in un’audizione molto attesa da chi preme per il regionalismo differenziato, così come da chi, al contrario, ha a cuore l’unità e l’uniformità dei diritti dei cittadini e delle cittadine in Italia”.
“Da esso – ha proseguito Cuccurese – emerge la volontà pericolosa di procedere velocemente sulla strada dell’autonomia differenziata, da un lato attraverso una nuova ‘Legge quadro’, i cui contenuti appaiono, dalle dichiarazioni, peggiori di quella già grave dell’ex Ministro Boccia; dall’altro prevedendo canali particolari che permetterebbero addirittura di anticipare l’autonomia differenziata per le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”.
“Si tratta – ha specificato il Presidente del Partito del Sud – di proposte appunto gravissime, ancor più se messe in relazione con l’annuncio da parte del governo dell’inserimento dell’autonomia differenziata come ‘collegato’ alla Legge di Bilancio, sulle quali è necessario che si realizzi subito l’unità di tutte le forze legate alle conquiste democratiche e all’unità del Paese affinché il progetto venga fermato e si apra finalmente nel Paese, al contrario, un serio dibattito pubblico, in grado di far emergere le tante voci e le approfondite argomentazioni di chi si batte per evitare un nuovo passo verso il regionalismo differenziato che rapresenterebbe, dopo i danni della ‘riforma’ del 2001, un vero pericolo per l’unità della Repubblica”.
“Il 18 ottobre – ha sottolineato Cuccurese – è stata proclamata una giornata di sciopero da parte dei sindacati Cobas, CUB, USB, SGB, Unicobas, Sial e altre sigle. Tra le parole d’ordine e le rivendicazioni di questo sciopero c’è il NO all’autonomia differenziata”.
“Invitiamo tutti – a proseguito il presidente del Partito del Sud – a partecipare alle iniziative che verranno prese in questa giornata, sottolineando il legame che esiste tra il pericolo di divisione del Paese, l’aumento delle diseguaglianze e gli attacchi alle conquiste storiche e alle condizioni di vista dei lavoratori”.
“Nel momento in cui – ha concluso Cuccurese – scioperi e manifestazioni, spesso spontanei, si stanno moltiplicando nel Paese, ci rivolgiamo inoltre ai sindacati confederali affinché queste lotte non vengano lasciate isolate, ma vengano subito unificate e colleghino i temi del lavoro e del ripristino del divieto di licenziare con quelli del No all’autonomia differenziata”.
Fonte: Vesuvianonews-articolo di Salvatore Lucchese
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