domenica 25 aprile 2021

VIVA LA LIBERAZIONE VIVA IL 25 APRILE



Di Natale Cuccurese

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai.

Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni  territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia.

Sarebbe anche il caso, per dare un significato preciso al ricordo della Resistenza e al ritorno alla libertà e all’unità del paese che questa produsse e affinchè questa unità sia reale e non pomposo ma vuoto esercizio retorico, riscoprire alcuni dei molti valori della Resistenza, nonché ricordare che alla Resistenza parteciparono attivamente e valorosamente tanti meridionali, anche in formazioni partigiane del nord, e che la prima città d’Europa a liberarsi, già nel settembre 1943, dal giogo nazifascista, grazie ad un moto spontaneo del popolo in armi, fu Napoli durante le 4 giornate che valsero alla città il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.

Così come sarebbe utile riscoprire e finalmente applicare gli articoli di quella Costituzione che dalla Resistenza nacque, Costituzione mai applicata interamente e successivamente stravolta per interessi revisionisti pericolosi.

Articoli che se fossero stati applicati non avrebbero permesso l’attuale rovinoso stato economico e politico del Sud, e quindi dell’intero Paese, e nemmeno la pericolosa crisi sanitaria in corso (colpa anche dei tagli al Ssn), economica e sociale che viviamo e che si esplicita, da sempre, nella diseguaglianza di investimenti sui territori e quindi di opportunità fra i cittadini del nord e del sud. 
Diseguaglianze che vanno al più presto rimosse e che sono foriere di pericoli per la tenuta democratica del Paese e quindi per la libertà di tutti.

Altro che "secessione dei ricchi" che continua il suo abietto percorso eversivo dell'unità nazionale anche con il governo Draghi, che inserisce nel DEF 2021,il punto 1.5, (approvato il 15 Aprile dal Parlamento) da cui si evince che per la prossima legge di bilancio (2022-2024) il DDL sull’autonomia differenziata sarà tra le leggi collegate alla decisione di bilancio.
Ogni commento è a questo punto superfluo, la destrutturazione dello Stato proseguirà al termine della pandemia più forte di prima, così come le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud.

La composizione del governo, infarcito di leghisti, protoleghisti e “liberisti bocconiani”, così come l’elezione di Fedriga a capo della Conferenza Stato Regioni, non lascia presagire nulla di buono per il Sud e per un Paese guidato da un governo di tecnocrati e banchieri e non a caso sostenuto anche da chi oggi non partecipa alle manifestazioni del 25 aprile, nonchè da una certa “sinistra” senza memoria che in Europa si è prestata, vergognosamente e ipocritamente, all’equiparazione fra nazismo e comunismo.

Il 25 Aprile il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti sarà presente come sempre nelle piazze italiane in memoria della Resistenza contro il nazifascismo.
I nostri iscritti con la loro presenza onoreranno la memoria che va sostenuta con l’impegno antifascista, oggi più che mai attuale, come allora che vide anche in questo il Sud protagonista.





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Di Natale Cuccurese

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai.

Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni  territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia.

Sarebbe anche il caso, per dare un significato preciso al ricordo della Resistenza e al ritorno alla libertà e all’unità del paese che questa produsse e affinchè questa unità sia reale e non pomposo ma vuoto esercizio retorico, riscoprire alcuni dei molti valori della Resistenza, nonché ricordare che alla Resistenza parteciparono attivamente e valorosamente tanti meridionali, anche in formazioni partigiane del nord, e che la prima città d’Europa a liberarsi, già nel settembre 1943, dal giogo nazifascista, grazie ad un moto spontaneo del popolo in armi, fu Napoli durante le 4 giornate che valsero alla città il conferimento della medaglia d’oro al valore militare.

Così come sarebbe utile riscoprire e finalmente applicare gli articoli di quella Costituzione che dalla Resistenza nacque, Costituzione mai applicata interamente e successivamente stravolta per interessi revisionisti pericolosi.

Articoli che se fossero stati applicati non avrebbero permesso l’attuale rovinoso stato economico e politico del Sud, e quindi dell’intero Paese, e nemmeno la pericolosa crisi sanitaria in corso (colpa anche dei tagli al Ssn), economica e sociale che viviamo e che si esplicita, da sempre, nella diseguaglianza di investimenti sui territori e quindi di opportunità fra i cittadini del nord e del sud. 
Diseguaglianze che vanno al più presto rimosse e che sono foriere di pericoli per la tenuta democratica del Paese e quindi per la libertà di tutti.

Altro che "secessione dei ricchi" che continua il suo abietto percorso eversivo dell'unità nazionale anche con il governo Draghi, che inserisce nel DEF 2021,il punto 1.5, (approvato il 15 Aprile dal Parlamento) da cui si evince che per la prossima legge di bilancio (2022-2024) il DDL sull’autonomia differenziata sarà tra le leggi collegate alla decisione di bilancio.
Ogni commento è a questo punto superfluo, la destrutturazione dello Stato proseguirà al termine della pandemia più forte di prima, così come le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud.

La composizione del governo, infarcito di leghisti, protoleghisti e “liberisti bocconiani”, così come l’elezione di Fedriga a capo della Conferenza Stato Regioni, non lascia presagire nulla di buono per il Sud e per un Paese guidato da un governo di tecnocrati e banchieri e non a caso sostenuto anche da chi oggi non partecipa alle manifestazioni del 25 aprile, nonchè da una certa “sinistra” senza memoria che in Europa si è prestata, vergognosamente e ipocritamente, all’equiparazione fra nazismo e comunismo.

Il 25 Aprile il Partito del Sud Meridionalisti Progressisti sarà presente come sempre nelle piazze italiane in memoria della Resistenza contro il nazifascismo.
I nostri iscritti con la loro presenza onoreranno la memoria che va sostenuta con l’impegno antifascista, oggi più che mai attuale, come allora che vide anche in questo il Sud protagonista.





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