La composizione nord-centrica del Governo Draghi sta portando i suoi frutti amari non solo per il Sud, ma per l’intero sistema Italia: puntare di nuovo quasi tutto sul solito motore Nord a discapito dell’accensione del secondo motore del Paese, il Sud sempre più bistrattato e vilipeso.
Dopo la sperequazione nella distribuzione dei vaccini anti-covid denunciata dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, segue la sempre più probabile iniqua ripartizione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): il 40% dei circa 209 miliardi di euro al Sud, invece del 65% come da criteri europei, popolazione generale, Pil individuale inverso, tasso di disoccupazione, e il restante 60% alla presunta locomotiva Nord.
Ciò è quanto denuncia dalla sua pagina facebook personale anche il Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese,
“Sembra confermata – ha scritto Cuccurese – la quota del 40% delle risorse per il Mezzogiorno, quota da raggiungere senza l’apporto del Fondo di sviluppo e coesione, anziché del 65% come da indicazioni europee. È quindi andata a buon fine ‘l’operazione Draghi’ a favore di prima il Nord”.
Il tutto, ha proseguito Cuccurese, avverrà a dispregio della democrazia, in quanto i tempi del confronto parlamentare e del dibattito pubblico sono stati ridotti al lumicino: presentazione del Pnrr alle Camere il 26 aprile ed invio dello stesso a Bruxelles il 30 dello stesso mese.
“Meno di 100 ore – ha evidenziato Cuccurese – per il dibattito in Parlamento, mentre nel Paese non ci sarà tempo nemmeno di leggere il PNRR. D’altra parte è risaputo che il parere dei cittadini in epoca post democratica non conta nulla”.
“Così – ha concluso – saranno decise in Italia le politiche pubbliche del prossimo decennio, praticamente senza discussione alcuna dato che tutti, o quasi, i partiti fanno parte della maggioranza”.
Fonte: Vesuvianonews – articolo di Salvatore Lucchese
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