domenica 27 maggio 2018

#Napoli 27 Maggio 2018-Assemblea di Potere al Popolo - Natale Cuccurese: 3 proposte per il Sud


https://www.youtube.com/watch?v=Ik0uIfN5jVg

#Napoli 27 Maggio 2018-Assemblea Nazionale di Potere al Popolo: l’intervento di Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud. Tre proposte di “primo intervento “ per il Sud...
“Reputo importante in questo momento storico il messaggio di libertà che giunge da Napoli, grazie ad esperienze nazionali “dal basso” come quella di Potere al Popolo di cui siamo parte come Partito del Sud. Senza dimenticare la sindacatura de Magistris, oggi qui con noi gradito ospite, la cui scossa sin dal 2011 ha aiutato questo risveglio.
Siamo infatti ormai in dirittura d’arrivo nella formazione del nuovo governo pentaleghista, un governo che prende il via sulla base di un “contratto” che esprime idee e propone azioni in gran parte di destra, come forse mai prima d’ora nella storia della Repubblica. Un “contratto”che vede anche la Costituzione a rischio, quella Costituzione che tutti qui abbiamo difeso il 4 dicembre . Ora il “contratto” ne viola almeno sei articoli, svuotando i poteri del Parlamento, del Governo, del Quirinale. In più considerare che l’operazione è condotta da un Movimento ostaggio di una società privata che suo tramite potrebbe anche condizionare vita ed azione del nascente governo, non può non far rabbrividire ogni sincero democratico. Non c’è da stare tranquilli, anzi bisognerà vigilare con attenzione.
In questo quadro a tinte fosche non stupiscono le dichiarazione del lepenista padano Salvini,”, che dichiara vantandosi: ”il contratto di governo ha accolto il 90% delle nostre proposte”, semmai stupisce il fatto che i pentastellati non riservino nel “contratto” al Sud ed ai loro tanti elettori del Mezzogiorno altro che un trafiletto a “marchio Sud”, mentre le promesse fatte in campagna elettorale vengono dimenticate…
Il Sud è infatti afflitto da una serie quasi infinite di gravi problematiche che,
come meridionalisti progressisti parte di Potere al Popolo, unica lista presente alle ultima elezioni con un punto di programma dedicato alla "Nuova Questione Meridionale”, pensiamo vadano affrontata con proposte concrete, eque e non demagogiche
Tracciamo perciò CONCRETAMENTE solo tre proposte di “primo intervento”, che possono essere immediatamente operative:
1) Interventi pubblici in deroga al pareggio di bilancio, imposto dall’Europa a trazione tedesca, per far ripartire l’occupazione, arginare povertà ed emigrazione.
2) Politiche di innovazione che guardino al Sud. Industria 4.0 è una seria opportunità per le sole regioni del Centro-Nord (come sempre), ma non c’è traccia del Mezzogiorno. Senza correzioni si corre il rischio che la incombente rivoluzione tecnologica generi un ulteriore aumento del divario nord-sud ed un ulteriore impoverimento del Mezzogiorno
3) Riequilibrio infrastrutturale Nord-Sud. Nel Mezzogiorno vive il 34 % della popolazione a cui viene destinato il 20% circa di risorse, compresi i fondi europei che hanno smesso di essere aggiuntivi. La nostra proposta prevede la clausola 1 metro x 1 metro. In altre parole se lo Stato investe in un metro di strada, ferrovia, aeroporto, ospedale, scuola, asilo e cosi via al Nord, lo stesso deve fare anche al Sud, congelando così, almeno in questa prima fase, la situazione all’attuale diversità di sviluppo infrastrutturale e non permettendo così una ulteriore differenziazione a scapito del Sud.
In alternativa si riparta almeno dalla clausola Ciampi: 45% di investimenti in conto capitale destinati al sud e da una seria riflessione sul ruolo di cassa depositi e prestiti.
Su questo sfidiamo Di Maio ed i suoi accoliti, visto quanto affermato nel “contratto “.
Nessuna proposta infatti giunge in merito nel “contratto” su come colmare il differenziale fra Nord e Sud che pure viene enunciato. Il M5s ha calato la maschera e si rivela per quello che è sempre stato: l’ennesima trasformazione gattopardesca italica, che dapprima ha imbrigliato e disinnescato la protesta creando un contenitore populista ed ora agisce prioritariamente a vantaggio del grande capitale a trazione padana, ben rappresentato dalla Lega, come nel caso della Flat Tax.
Il rilancio del Paese passa obbligatoriamente dal rilancio del Sud, non certo in contrapposizione al nord, ma come volano economico al fine di far ripartire l’intero Paese, anche in termini di PIL. Solo con il Sud il Paese può ripartire. L'Italia non può pensare di definirsi un grande paese democratico europeo se continuerà a trascurare 7 regioni del sud ed umiliare 21 milioni di cittadini.
Un paese che va rivoltato, pacificamente e democraticamente, per affermare finalmente quegli ideali di Resistenza che reclamano a gran voce l’applicazione della Costituzione che, ad oggi mai applicata, non avrebbe permesso l’affermarsi in un Paese sempre più diseguale ed ingiusto di quella deriva pericolosa, razzista, xenofa, fascista e neoliberista che sta soffocando il paese e rendendo impossibile la vita dei cittadini..
Che il Mezzogiorno fosse da tempo una "polveriera" e che avrebbe giustamente reagito allo stato attuale delle cose l'abbiamo sostenuto più volte e con forza negli ultimi mesi. Peccato che a sinistra i temi Sud non siano stati sempre messi bene a fuoco e tenuti in maggiore evidenza in campagna elettorale, anche per non lasciare mano libera a qualunquisti e destra, così come poi avvenuto. Bisogna concentrarsi su questo dato e da qui ripartire per capire come, da sinistra, si può intercettare questo malcontento e questa richiesta di maggiore attenzione ed equità che giunge forte dai territori.
Così da risolvere la Nuova Questione Meridionale, interpretata nell’ottica meridionalista progressista e gramsciana, come da nostri ideali e riferimenti politici. Lavoriamo a questo da subito con chi a sinistra lo vuole o riesce a capire... E COMUNQUE CON CHI SI SENTE RAPPRESENTATO DA QUEI VALORI DI SOLIDARIETA',TOLLERANZA, UMANITA' IN CUI CI RICONOSCIAMO" ..
Avanti, uniti, insieme!!”


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https://www.youtube.com/watch?v=Ik0uIfN5jVg

#Napoli 27 Maggio 2018-Assemblea Nazionale di Potere al Popolo: l’intervento di Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud. Tre proposte di “primo intervento “ per il Sud...
“Reputo importante in questo momento storico il messaggio di libertà che giunge da Napoli, grazie ad esperienze nazionali “dal basso” come quella di Potere al Popolo di cui siamo parte come Partito del Sud. Senza dimenticare la sindacatura de Magistris, oggi qui con noi gradito ospite, la cui scossa sin dal 2011 ha aiutato questo risveglio.
Siamo infatti ormai in dirittura d’arrivo nella formazione del nuovo governo pentaleghista, un governo che prende il via sulla base di un “contratto” che esprime idee e propone azioni in gran parte di destra, come forse mai prima d’ora nella storia della Repubblica. Un “contratto”che vede anche la Costituzione a rischio, quella Costituzione che tutti qui abbiamo difeso il 4 dicembre . Ora il “contratto” ne viola almeno sei articoli, svuotando i poteri del Parlamento, del Governo, del Quirinale. In più considerare che l’operazione è condotta da un Movimento ostaggio di una società privata che suo tramite potrebbe anche condizionare vita ed azione del nascente governo, non può non far rabbrividire ogni sincero democratico. Non c’è da stare tranquilli, anzi bisognerà vigilare con attenzione.
In questo quadro a tinte fosche non stupiscono le dichiarazione del lepenista padano Salvini,”, che dichiara vantandosi: ”il contratto di governo ha accolto il 90% delle nostre proposte”, semmai stupisce il fatto che i pentastellati non riservino nel “contratto” al Sud ed ai loro tanti elettori del Mezzogiorno altro che un trafiletto a “marchio Sud”, mentre le promesse fatte in campagna elettorale vengono dimenticate…
Il Sud è infatti afflitto da una serie quasi infinite di gravi problematiche che,
come meridionalisti progressisti parte di Potere al Popolo, unica lista presente alle ultima elezioni con un punto di programma dedicato alla "Nuova Questione Meridionale”, pensiamo vadano affrontata con proposte concrete, eque e non demagogiche
Tracciamo perciò CONCRETAMENTE solo tre proposte di “primo intervento”, che possono essere immediatamente operative:
1) Interventi pubblici in deroga al pareggio di bilancio, imposto dall’Europa a trazione tedesca, per far ripartire l’occupazione, arginare povertà ed emigrazione.
2) Politiche di innovazione che guardino al Sud. Industria 4.0 è una seria opportunità per le sole regioni del Centro-Nord (come sempre), ma non c’è traccia del Mezzogiorno. Senza correzioni si corre il rischio che la incombente rivoluzione tecnologica generi un ulteriore aumento del divario nord-sud ed un ulteriore impoverimento del Mezzogiorno
3) Riequilibrio infrastrutturale Nord-Sud. Nel Mezzogiorno vive il 34 % della popolazione a cui viene destinato il 20% circa di risorse, compresi i fondi europei che hanno smesso di essere aggiuntivi. La nostra proposta prevede la clausola 1 metro x 1 metro. In altre parole se lo Stato investe in un metro di strada, ferrovia, aeroporto, ospedale, scuola, asilo e cosi via al Nord, lo stesso deve fare anche al Sud, congelando così, almeno in questa prima fase, la situazione all’attuale diversità di sviluppo infrastrutturale e non permettendo così una ulteriore differenziazione a scapito del Sud.
In alternativa si riparta almeno dalla clausola Ciampi: 45% di investimenti in conto capitale destinati al sud e da una seria riflessione sul ruolo di cassa depositi e prestiti.
Su questo sfidiamo Di Maio ed i suoi accoliti, visto quanto affermato nel “contratto “.
Nessuna proposta infatti giunge in merito nel “contratto” su come colmare il differenziale fra Nord e Sud che pure viene enunciato. Il M5s ha calato la maschera e si rivela per quello che è sempre stato: l’ennesima trasformazione gattopardesca italica, che dapprima ha imbrigliato e disinnescato la protesta creando un contenitore populista ed ora agisce prioritariamente a vantaggio del grande capitale a trazione padana, ben rappresentato dalla Lega, come nel caso della Flat Tax.
Il rilancio del Paese passa obbligatoriamente dal rilancio del Sud, non certo in contrapposizione al nord, ma come volano economico al fine di far ripartire l’intero Paese, anche in termini di PIL. Solo con il Sud il Paese può ripartire. L'Italia non può pensare di definirsi un grande paese democratico europeo se continuerà a trascurare 7 regioni del sud ed umiliare 21 milioni di cittadini.
Un paese che va rivoltato, pacificamente e democraticamente, per affermare finalmente quegli ideali di Resistenza che reclamano a gran voce l’applicazione della Costituzione che, ad oggi mai applicata, non avrebbe permesso l’affermarsi in un Paese sempre più diseguale ed ingiusto di quella deriva pericolosa, razzista, xenofa, fascista e neoliberista che sta soffocando il paese e rendendo impossibile la vita dei cittadini..
Che il Mezzogiorno fosse da tempo una "polveriera" e che avrebbe giustamente reagito allo stato attuale delle cose l'abbiamo sostenuto più volte e con forza negli ultimi mesi. Peccato che a sinistra i temi Sud non siano stati sempre messi bene a fuoco e tenuti in maggiore evidenza in campagna elettorale, anche per non lasciare mano libera a qualunquisti e destra, così come poi avvenuto. Bisogna concentrarsi su questo dato e da qui ripartire per capire come, da sinistra, si può intercettare questo malcontento e questa richiesta di maggiore attenzione ed equità che giunge forte dai territori.
Così da risolvere la Nuova Questione Meridionale, interpretata nell’ottica meridionalista progressista e gramsciana, come da nostri ideali e riferimenti politici. Lavoriamo a questo da subito con chi a sinistra lo vuole o riesce a capire... E COMUNQUE CON CHI SI SENTE RAPPRESENTATO DA QUEI VALORI DI SOLIDARIETA',TOLLERANZA, UMANITA' IN CUI CI RICONOSCIAMO" ..
Avanti, uniti, insieme!!”


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