di Andrea Balìa
Diritti che se ne vanno a far benedire…vedi il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18, e ora questo tran tran sulle pensioni che dovrebbero scattare a 67 anni anche per le donne.
Poi fai un po’ di ricerca e scopri che entrambi i sessi in Svezia vanno a 61, che in Austria le donne a 60, e che anche in Croazia, assieme ad altri paesi, stanno messi meglio di noi. Ma allora vorresti il meglio? La considerazione è anche lecita…no..ma in Germania il tetto è a 64,5…insomma siamo il fanalino di coda del peggio. Si, ma la vita s’allunga..altra teoria a sostegno della modifica. Risposta : ma s’allunga solo in Italia? E sempre a sostegno di questa modifica peggiorativa c’è la giustificazione che non si possono sforare i conteggi e le finanze destinate in merito. E qua casca l’asino…il vero problema è la REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA!
Vero vulnus d’eguaglianza che anche la Sinistra fa fatica a mettere a centro delle sue teorie, proposte e richieste. I soldi vanno presi dove sono male o eccessivamente allocati. Punto! Identico problema per le esigenze del Sud. Parolina che deve diventare il vero mantra della Sinistra, in ispecie del nascente (a fatica) Quarto Polo. Bisogna entrare nel merito delle esigenze vere e nei ritardi in cui è costretto il Meridione. Infrastrutture, povertà vera, fuga dei giovani con conseguente desertificazione,ecc…ecc..Vanno anche bene le giornate e le lapidi della memoria d’un sudismo nostalgico, sponsorizzato strumentalmente da un populismo pentastellato, ma il problema reale è altresì : ”la memoria e presa d’atto del presente”, e proporre, battersi e risolvere.
Gramsci insegna e la Sinistra ha il maestro in casa, come giustamente sostiene e cerca di sensibilizzare un sano meridionalismo progressista. Quindi coraggio! Si crei e si porti avanti un’organizzazione politica che abbia al centro delle sue battaglie e proposte il concetto (quello vero) d’uguaglianza,che contiene i diritti dei lavoratori,un’equa età pensionabile e il Sud.
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