lunedì 11 gennaio 2016

A ROMA IN DIFESA DEI NOSTRI TERRITORI E DELLA COSTITUZIONE !

Di Natale Cuccurese

In quale paese europeo o di solida democrazia sarebbe possibile assistere , senza che la stampa insorga, a quello che assistiamo ormai quotidianamente in Italia?
Un girotondo delirante a base di conflitti di interesse, come nel caso della Banca Etruria, ove dalle ultime indiscrezioni giornalistiche in attesa del responso della Magistratura, sembra che il conflitto di interessi non riguardi più solo la Ministra Boschi ma anche il Premier Renzi, e figuracce internazionali, che richiamano alla mente episodi fra i più trash dei film della commedia all’italiana,
a base di risse poco dignitose per accaparrarsi un Rolex come accaduto recentemente alla delegazione governativa in visita a Riad, che provocano ilarità anche sui giornali turchi amici di Renzi.

In altri paesi abbiamo assistito a ben altro comportamento, con dimissioni per molto meno. Ad esempio in Germania il primo ministro Helmut Khol si dimise nel 2000 per uno scandalo che riguardava finanziamenti illeciti al partito di cui era segretario.
Sempre in Germania nel 2012 il presidente della Repubblica Christian Wulff si dimise per un’accusa di interesse privato in ufficio. Un finanziamento a tasso agevolato ottenuto da un imprenditore amico e qualche notte di vacanza pagata da altri.
In Inghilterra Jacqui Smith, ministro degli affari Interni nel 2009 si dimise per un problema di rimborsi spese impropri per poche sterline.
In Italia l’idea di dimissioni non sfiora la mente di nessuno, oggi come in passato, per fatti anche già accertati e ben più gravi di quelli portati ad esempio, nonchè per cifre ben più consistenti.

L’abisso sembra non avere poi fondo visto che ieri sera si rilancia con la scoperta , venuta alla luce grazie all’alzata di scudi del Presidente pugliese Michele Emiliano, che per circa 1900,00 €, cioè una sorta di "Piatto di lenticchie", dati dalla Petroceltic al Governo Renzi come compenso, è stato dato il via alla concessione per le ricerche petrolifere in un angolo esclusivo dell'Adriatico quale il mare delle isole Tremite (sottoscritto dal MISE il 22 dicembre u.s.). Il tutto in spregio alla decenza, alla logica, alla volontà politica locale e sicuramente popolare. Mettendo così seriamente a rischio di inquinamento uno dei posti più incantevoli d'Italia, non solo della Puglia o del Gargano.
Un rischio concreto non solo di disastro ecologico ma anche turistico e quindi economico per un valore ben superiore alla mancia di pochi euro ottenuta.

Ormai siamo al di fuori dalla logica e dal buon senso. L’uomo solo al comando sta provocando disastri inenarrabili malgrado l’alzata di scudi su questo tema di ben dieci regioni. Le vicende aperte da questo Governo sono numerose e quasi sempre perseguono un disegno contrario alle necessità popolari. Dalla Sanità con i relativi tagli a pioggia, alle pensioni, al Jobs Act con la perdita di dignità e tutela dei lavoratori, alla prossima svendita dei beni pubblici, con le privatizzazioni anche immobiliari, cioè di beni di tutti noi…Non parliamo poi dell’azione di questo Governo verso il Sud, in attesa del Masterplan, mai arrivato e di investimenti rimasti solo sulla carta, arrivano le trivelle…

A questo si aggiunga poi la vicenda odierna, drammatica, che è poco evidenziata dai media e che racchiude e semplifica tutto quanto detto sopra, cioè la modifica della Costituzione.
Modifica al voto oggi in Parlamento, con norme che concentrano tutto il potere nelle mani del Premier, attraverso la cancellazione del Senato ed una legge elettorale che conferisce al partito vincente, e quindi al primo Ministro, una maggioranza ti tipo assoluto, grazie ad un abnorme premio di maggioranza, più alto di quello della legge Acerbo. Figuriamoci se questo è il presente quali guasti, anche di deriva autoritaria, ci dobbiamo aspettare per il futuro.

 Ecco perché oggi saremo presenti in Parlamento a Roma, dopo aver partecipato già nel 2013 alla manifestazione a difesa della Costituzione, e perché da tempo abbiamo aderito al “Coordinamento Democrazia Costituzionale” costituito da decine di cittadini, Comitati, Movimenti e Partiti schierati a difesa del dettato costituzionale.
Per denunciare ed opporsi a questo stato di cose l’appuntamento è quindi per le ore 15 alla Camera dei Deputati, Piazza Montecitorio – Roma nella Sala della Regina, dove si andrà a costituire il COMITATO PER IL NO NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE SULLA LEGGE RENZI-BOSCHI. 
Comitato a cui aderiremo come Partito del Sud, per far fronte comune con tutte quelle forze sane della nazione che intendono opporsi democraticamente alla deriva autoritaria che avanza impetuosa.

In questo sarà decisivo il sostegno di quegli Amministratori eletti democraticamente dal popolo, come Sindaci e Presidenti di Regione, che potranno dare un impulso decisivo alla resistenza a questi soprusi. Il nostro pensiero va ovviamente in primis agli amici de Magistris ed Emiliano che da sempre e anche in queste ore hanno dimostrato nei fatti di essere schierati a difesa dei territori che rappresentano. L’ipotesi poi ventilata da de Magistris, sicuramente interessante, di autonomia della città di Napoli, con tanto di delega al riguardo rilasciata al Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud, Andrea Balia, a nostro avviso andrebbe pensata e proposta non tanto e non solo come capacità impositiva e di spesa della città stessa, ma come un punto di partenza verso un ruolo che la città di Napoli dovrebbe andare a ritagliarsi all’interno di un coordinamento tra regioni e città metropolitane in ottica macroregionale. Il momento è adesso !



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Di Natale Cuccurese

In quale paese europeo o di solida democrazia sarebbe possibile assistere , senza che la stampa insorga, a quello che assistiamo ormai quotidianamente in Italia?
Un girotondo delirante a base di conflitti di interesse, come nel caso della Banca Etruria, ove dalle ultime indiscrezioni giornalistiche in attesa del responso della Magistratura, sembra che il conflitto di interessi non riguardi più solo la Ministra Boschi ma anche il Premier Renzi, e figuracce internazionali, che richiamano alla mente episodi fra i più trash dei film della commedia all’italiana,
a base di risse poco dignitose per accaparrarsi un Rolex come accaduto recentemente alla delegazione governativa in visita a Riad, che provocano ilarità anche sui giornali turchi amici di Renzi.

In altri paesi abbiamo assistito a ben altro comportamento, con dimissioni per molto meno. Ad esempio in Germania il primo ministro Helmut Khol si dimise nel 2000 per uno scandalo che riguardava finanziamenti illeciti al partito di cui era segretario.
Sempre in Germania nel 2012 il presidente della Repubblica Christian Wulff si dimise per un’accusa di interesse privato in ufficio. Un finanziamento a tasso agevolato ottenuto da un imprenditore amico e qualche notte di vacanza pagata da altri.
In Inghilterra Jacqui Smith, ministro degli affari Interni nel 2009 si dimise per un problema di rimborsi spese impropri per poche sterline.
In Italia l’idea di dimissioni non sfiora la mente di nessuno, oggi come in passato, per fatti anche già accertati e ben più gravi di quelli portati ad esempio, nonchè per cifre ben più consistenti.

L’abisso sembra non avere poi fondo visto che ieri sera si rilancia con la scoperta , venuta alla luce grazie all’alzata di scudi del Presidente pugliese Michele Emiliano, che per circa 1900,00 €, cioè una sorta di "Piatto di lenticchie", dati dalla Petroceltic al Governo Renzi come compenso, è stato dato il via alla concessione per le ricerche petrolifere in un angolo esclusivo dell'Adriatico quale il mare delle isole Tremite (sottoscritto dal MISE il 22 dicembre u.s.). Il tutto in spregio alla decenza, alla logica, alla volontà politica locale e sicuramente popolare. Mettendo così seriamente a rischio di inquinamento uno dei posti più incantevoli d'Italia, non solo della Puglia o del Gargano.
Un rischio concreto non solo di disastro ecologico ma anche turistico e quindi economico per un valore ben superiore alla mancia di pochi euro ottenuta.

Ormai siamo al di fuori dalla logica e dal buon senso. L’uomo solo al comando sta provocando disastri inenarrabili malgrado l’alzata di scudi su questo tema di ben dieci regioni. Le vicende aperte da questo Governo sono numerose e quasi sempre perseguono un disegno contrario alle necessità popolari. Dalla Sanità con i relativi tagli a pioggia, alle pensioni, al Jobs Act con la perdita di dignità e tutela dei lavoratori, alla prossima svendita dei beni pubblici, con le privatizzazioni anche immobiliari, cioè di beni di tutti noi…Non parliamo poi dell’azione di questo Governo verso il Sud, in attesa del Masterplan, mai arrivato e di investimenti rimasti solo sulla carta, arrivano le trivelle…

A questo si aggiunga poi la vicenda odierna, drammatica, che è poco evidenziata dai media e che racchiude e semplifica tutto quanto detto sopra, cioè la modifica della Costituzione.
Modifica al voto oggi in Parlamento, con norme che concentrano tutto il potere nelle mani del Premier, attraverso la cancellazione del Senato ed una legge elettorale che conferisce al partito vincente, e quindi al primo Ministro, una maggioranza ti tipo assoluto, grazie ad un abnorme premio di maggioranza, più alto di quello della legge Acerbo. Figuriamoci se questo è il presente quali guasti, anche di deriva autoritaria, ci dobbiamo aspettare per il futuro.

 Ecco perché oggi saremo presenti in Parlamento a Roma, dopo aver partecipato già nel 2013 alla manifestazione a difesa della Costituzione, e perché da tempo abbiamo aderito al “Coordinamento Democrazia Costituzionale” costituito da decine di cittadini, Comitati, Movimenti e Partiti schierati a difesa del dettato costituzionale.
Per denunciare ed opporsi a questo stato di cose l’appuntamento è quindi per le ore 15 alla Camera dei Deputati, Piazza Montecitorio – Roma nella Sala della Regina, dove si andrà a costituire il COMITATO PER IL NO NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE SULLA LEGGE RENZI-BOSCHI. 
Comitato a cui aderiremo come Partito del Sud, per far fronte comune con tutte quelle forze sane della nazione che intendono opporsi democraticamente alla deriva autoritaria che avanza impetuosa.

In questo sarà decisivo il sostegno di quegli Amministratori eletti democraticamente dal popolo, come Sindaci e Presidenti di Regione, che potranno dare un impulso decisivo alla resistenza a questi soprusi. Il nostro pensiero va ovviamente in primis agli amici de Magistris ed Emiliano che da sempre e anche in queste ore hanno dimostrato nei fatti di essere schierati a difesa dei territori che rappresentano. L’ipotesi poi ventilata da de Magistris, sicuramente interessante, di autonomia della città di Napoli, con tanto di delega al riguardo rilasciata al Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud, Andrea Balia, a nostro avviso andrebbe pensata e proposta non tanto e non solo come capacità impositiva e di spesa della città stessa, ma come un punto di partenza verso un ruolo che la città di Napoli dovrebbe andare a ritagliarsi all’interno di un coordinamento tra regioni e città metropolitane in ottica macroregionale. Il momento è adesso !



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