E’ vero, siamo seri ! Stiamo parlando di due coppie di “Freccia Rossa” che porteranno da Milano a Bari e da Bari a Milano. Fino al 2008 in Puglia ne viagggiavano 6 di coppie dello stesso treno.
Quindi ad oggi ce ne hanno restituito due, fino a Bari, tra l’altro.
Il dibattito politico e giornalistico che però ne è venuto fuori nei giorni successivi e dura ancora in questi giorni, si è concentrato sul fatto che questi treni si fermino a Bari e non raggiungano Lecce. Rivendicazione sacrosanta da parte del Salento, ma dimentichiamo che si è passata tutta l’estate a dibattere sul ritardo del Sud (rapporto SVIMEZ) e sui motivi di tanta arretratezza.
Ora se ci può far piacere che i ci siano due treni in più che superano “il confine”dell’Italia centrale (Ancona) e si “spingono” fino a Bari, dobbiamo dire con altrettanta nettezza che non è questo che fa ripartire il sud.
Non dimentichiamoci che tra Termoli e San Severo ci sono ancora 32 km a “un binario”, si avete capito bene, a “un binario” e che quindi anche il “Freccia Rossa” non dovrà sgarrare di un minuto per non trovarsi costretto ad aspettare l’incrocio con altri convogli, o far aspettare altri convogli per gli stessi motivi.
Il Sud manca di infrastrutture e di strategie degne di questo nome. Rispetto alle strategie promesse dal Governo e di cui siamo in trepida attesa, discutere di due “Freccia Rossa” come se fosse la madre di tutte le battaglie è come discutere della filosofia di Kant partendo dalla carta del libro utilizzato. In pratica si discute del nulla. Si è letto di foggiani contenti e salentini scontenti, di fermata a Foggia come se fosse la più grande innovazione mai ricevuta dalla città che, ricordiamo, in tempi passati era un grande snodo ferroviario e oggi rischia di vedersi bypassata nella tratta Napoli – Bari.
Se questo “masterplan” verrà speriamo. sia il benvenuto, e che sia qualcosa di più serio del “… però vi abbiamo dato… i freccia rossa… ecc. ecc.” e forse sarebbe anche opportuno che qualche politico da sud si chieda come mai si sia persa traccia, come scriveva anche ieri Lugi Vicinanza su “L’Espresso”, degli “Stati Generali del Sud” promessi dal Premier. Per carità, fidiamoci, ma non è che pure stavolta tutto finisce in una bolla di sapone per “il paradiso abitato da poveri diavoli” ?
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