venerdì 28 agosto 2015

Sud: Quei segnali positivi che ci devono allarmare


Di Michele Dell'Edera
“Ma come, dici che ci sono segnali positivi e dici pure che ci si deve allarmare ?” Si ! Ci sto pensando da molto tempo! Il Sud, sia pure tra mille contraddizioni e divisioni è riuscito a farsi sentire, ha fatto capire che non è più disposto ad aspettare come gli uccellini nel nido la mamma che, magari non arriva mai.
L’avvento di uomini politici del sud come Luigi de Magistris prima e Michele Emiliano dopo che hanno cominciato a far sentire la propria voce e a non madarla a dire, hanno scompaginato le fila di chi ama il sud degli stereotipi, il sud che pur non acconsentendo, tace. Ecco, queste persone, questi gruppi di potere vacillano un po’. Vacillano un po’ e si sono spaventati e quindi ecco che arrivano (meno male, ma come per magia) alcuni segnali positivi.
Si torna in tanti a parlare di Sud e questione Meridionale (da un buon ventennio pareva quasi che esistesse più una questione settentrionale). Trenitalia annuncia che dal 20 settembre il freccia rossa ETR500 arriverà con due corse giornaliere a Bari, Renzi annuncia ex cathedra un Masterplan per il Sud, l’alta velocità arriverà a Reggio Calabria. Del Rio dice che non è più ipotizzabile un sud nel quale non si investa in infrastrutture, qualche giornalista da poltrona dà consigli e tutti vissero felici e contenti.
Intendiamoci queste notizie, o meglio, queste buone intenzioni sono una buona cosa, meglio che niente, ma noi merdionali siamo troppo abituati a fidarci sulla parola, con una stretta di mano, con una buona parola e un po’ di speraanza riusciamo ad andare avanti mesi, anni, secoli qualche volta.
Ecco questa volta no ! Proviamo ad “allarmarci”. Proviamo a pensare che queste assicurazioni e promesse che arrivano da più parti possano essere un po’ come “lo stai sereno” detto ad Enrico Letta. Proviamo ad essere vigili, a non abbassare la guardia a spingere e a sostenere sempre più per un coordinamento tra regioni del sud e città metropolitane del sud (come quello promosso da Michele Emiliano), proviamo a non accontentarci più delle parole e delle pacche sulle spalle e di lavorare perché tutto questo si avveri e che dietro la parola “Sud” ci sia una strategia di un Paese che sul serio vuole ripartire, questa volta da sud.
Non ci accontenteremo, adesso il sud ha bisogno di strategie da sud e fatti concreti e di una governance che parta dai territori.

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Di Michele Dell'Edera
“Ma come, dici che ci sono segnali positivi e dici pure che ci si deve allarmare ?” Si ! Ci sto pensando da molto tempo! Il Sud, sia pure tra mille contraddizioni e divisioni è riuscito a farsi sentire, ha fatto capire che non è più disposto ad aspettare come gli uccellini nel nido la mamma che, magari non arriva mai.
L’avvento di uomini politici del sud come Luigi de Magistris prima e Michele Emiliano dopo che hanno cominciato a far sentire la propria voce e a non madarla a dire, hanno scompaginato le fila di chi ama il sud degli stereotipi, il sud che pur non acconsentendo, tace. Ecco, queste persone, questi gruppi di potere vacillano un po’. Vacillano un po’ e si sono spaventati e quindi ecco che arrivano (meno male, ma come per magia) alcuni segnali positivi.
Si torna in tanti a parlare di Sud e questione Meridionale (da un buon ventennio pareva quasi che esistesse più una questione settentrionale). Trenitalia annuncia che dal 20 settembre il freccia rossa ETR500 arriverà con due corse giornaliere a Bari, Renzi annuncia ex cathedra un Masterplan per il Sud, l’alta velocità arriverà a Reggio Calabria. Del Rio dice che non è più ipotizzabile un sud nel quale non si investa in infrastrutture, qualche giornalista da poltrona dà consigli e tutti vissero felici e contenti.
Intendiamoci queste notizie, o meglio, queste buone intenzioni sono una buona cosa, meglio che niente, ma noi merdionali siamo troppo abituati a fidarci sulla parola, con una stretta di mano, con una buona parola e un po’ di speraanza riusciamo ad andare avanti mesi, anni, secoli qualche volta.
Ecco questa volta no ! Proviamo ad “allarmarci”. Proviamo a pensare che queste assicurazioni e promesse che arrivano da più parti possano essere un po’ come “lo stai sereno” detto ad Enrico Letta. Proviamo ad essere vigili, a non abbassare la guardia a spingere e a sostenere sempre più per un coordinamento tra regioni del sud e città metropolitane del sud (come quello promosso da Michele Emiliano), proviamo a non accontentarci più delle parole e delle pacche sulle spalle e di lavorare perché tutto questo si avveri e che dietro la parola “Sud” ci sia una strategia di un Paese che sul serio vuole ripartire, questa volta da sud.
Non ci accontenteremo, adesso il sud ha bisogno di strategie da sud e fatti concreti e di una governance che parta dai territori.

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