Di Natale Cuccurese
Il raddoppio del Canale di Suez potrebbe essere una grande opportunità per i porti del Sud, penalizzati però da collegamenti stradali e ferroviari insufficienti.
In questa ottica la riforma degli scali, attesa da 21 anni, potrebbe rappresentare una importante chance per il Sud. Peccato però che al momento si parli, per risorse insufficienti ( 10 miliardi disponibili contro i 150 totali che servirebbero per 375 progetti totali ), di dare spazio solo ai progetti dei porti "core" previsti dalle reti logistiche europee e cioè La Spezia, Livorno, Ancona e Trieste.
A Taranto il gruppo Evergreen di Taiwan aveva investito ma ha dovuto ritirarsi per le solite inefficienze nazionali.
Resta attivo per i grandi containers solo Gioia Tauro in Calabria, che però non serve il territorio ma è utilizzato solo per sbarcare i contenitori e reimbarcarli su altre navi minori per distribuirli in altri scali.
Una enorme possibilità di guadagno e sviluppo per tutta l'Italia che viene persa perché il Sud, posto al centro del Mediterraneo, sconta le storiche politiche nazionali che lo penalizzano da sempre bloccandone lo sviluppo. Solo #conilsudsiriparte
sabato 8 agosto 2015
Raddoppia Canale di Suez ma i porti del Sud sono dimenticati. Solo #conilsudsiriparte
Di Natale Cuccurese
Il raddoppio del Canale di Suez potrebbe essere una grande opportunità per i porti del Sud, penalizzati però da collegamenti stradali e ferroviari insufficienti.
In questa ottica la riforma degli scali, attesa da 21 anni, potrebbe rappresentare una importante chance per il Sud. Peccato però che al momento si parli, per risorse insufficienti ( 10 miliardi disponibili contro i 150 totali che servirebbero per 375 progetti totali ), di dare spazio solo ai progetti dei porti "core" previsti dalle reti logistiche europee e cioè La Spezia, Livorno, Ancona e Trieste.
A Taranto il gruppo Evergreen di Taiwan aveva investito ma ha dovuto ritirarsi per le solite inefficienze nazionali.
Resta attivo per i grandi containers solo Gioia Tauro in Calabria, che però non serve il territorio ma è utilizzato solo per sbarcare i contenitori e reimbarcarli su altre navi minori per distribuirli in altri scali.
Una enorme possibilità di guadagno e sviluppo per tutta l'Italia che viene persa perché il Sud, posto al centro del Mediterraneo, sconta le storiche politiche nazionali che lo penalizzano da sempre bloccandone lo sviluppo. Solo #conilsudsiriparte
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Il raddoppio del Canale di Suez potrebbe essere una grande opportunità per i porti del Sud, penalizzati però da collegamenti stradali e ferroviari insufficienti.
In questa ottica la riforma degli scali, attesa da 21 anni, potrebbe rappresentare una importante chance per il Sud. Peccato però che al momento si parli, per risorse insufficienti ( 10 miliardi disponibili contro i 150 totali che servirebbero per 375 progetti totali ), di dare spazio solo ai progetti dei porti "core" previsti dalle reti logistiche europee e cioè La Spezia, Livorno, Ancona e Trieste.
A Taranto il gruppo Evergreen di Taiwan aveva investito ma ha dovuto ritirarsi per le solite inefficienze nazionali.
Resta attivo per i grandi containers solo Gioia Tauro in Calabria, che però non serve il territorio ma è utilizzato solo per sbarcare i contenitori e reimbarcarli su altre navi minori per distribuirli in altri scali.
Una enorme possibilità di guadagno e sviluppo per tutta l'Italia che viene persa perché il Sud, posto al centro del Mediterraneo, sconta le storiche politiche nazionali che lo penalizzano da sempre bloccandone lo sviluppo. Solo #conilsudsiriparte
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