Di Antonio Rosato
Di casi diplomatici imbarazzanti in Italia se ne contano
oramai troppi. Mi chiedo se sia il caso di riorganizzare tutto dalle
fondamenta. Potremmo citarne davvero a decine, ma sarebbe davvero un dilungarsi spropositato e anche insolente verso il
popolo italiano che merita sicuramente una diplomazia diversa e aggiungo
sovrana.
Tuttavia non possiamo far finta che il caso Ochalan non sia mai
esistito, oppure le continue figuracce con il recente caso Marò che
hanno ridicolizzato l’Italia.
O ancora, per restare nel recente, il caso
Shalabayeva, ricordate? La compagna del dissidente Kazako Mukhatar Ablyazov che
venne fermata assieme alla figlia di 6 anni in una villa di Casalpalocco alle
porte di Roma ed estradate, non si sa come e non si sa perché, con urgenza in
Kazakistan? Ci sarebbero poi da approfondire casi come il Cermis, o il caso
Callipari.
Si potrebbe andare avanti a lungo.
Casi risolti con
successo poi sono stati quasi esclusivamente quelli dove è stato pagato un generoso riscatto, cosa che in realtà ha addirittura in prospettiva messo ancora più in pericolo nostri
connazionali presenti in alcune parti del mondo. Come detto si potrebbe saturare la
capienza di un pc su figuracce diplomatiche continue e fallimenti di una
politica estera pressoché inesistente. E su ogni caso ci sarebbe da parlare e
scrivere per giorni forse. Questo veloce sorvolo su alcuni casi, e ognuno di
voi potrebbe ricordarne altri ancora, serve solo per arrivare all'ultimo caso avvenuto alla vigilia
di ferragosto 2015.
Pochi giorni fa, poche ore dopo il suo arrivo a Malpensa, è stato fermato
Igor MARKOV. Non tutti possono sapere chi è questo signore ovviamente e
non tutti conoscono cosa è successo. Nome è cognome ci portano d’istinto
nell’est europeo, e fin qua ci siamo, non è particolarmente difficile. Markov è un dissidente politico ucraino con doppio passaporto
diplomatico ospitato in esilio in Russia. E qui si capisce subito che la
faccenda si fa più delicata e che forse un’altra figuraccia imbarazzante è alle porte. Ma
facciamo un pò di ordine cercando di sintetizzare quanto più possibile.
Dopo il
vero e proprio rovesciamento del Governo democratico in Ucraina, con la formazione di un governo con
personaggi sostenuti da Europa e U.S.A., abbiamo assistito alla sospensione di parecchie forme di democrazia politica a Kiev. Tralasciando il problema della guerra nel Donbass e nel sud
est del paese, dobbiamo per prima cosa cercare di capire quali garanzie, in termini di diritti umani, possono esserci in questo momento in Ucraina, paese in forte difficoltà politica ed economica, che recentemente ha dato in appalto il suo sistema di sicurezza ai leader di Settore Destro, assembramento dichiaratamente neonazista. E' un paese che per l'Europa dà le necessarie garanzie democratiche? Markov infatti dopo l'arresto a Sanremo ha più volte dichiarato che, se estradato, rischierebbe la morte.
La sua colpa? Fatta la tara sulla frequentazioni con uomini d'affari nel suo viaggio in Italia, opzione comunque tutti da verificare, pare siano solo reati d'opinione e di una zuffa che risale al 2007 quando si oppose in patria ad una manifestazione neonazista. Markov è da sempre oppositore, già incarcerato in passato, degli attuali politici al potere a Kiev. Diamo giustamente asilo politico in Italia a migliaia di rifugiati che scappano dalla
guerra o da paesi dove la libertà di parola ed espressione è vietata, e per Markov?
Noi siamo per la libertà di
espressione, di parola e libero scambio commerciale e culturale. Per la
pacifica convivenza tra popoli e culture. Condanniamo la tortura ed ogni forma
di violenza e bandiamo la guerra. Non possiamo permettere che la sua stessa vita possa essere messa in pericolo. Diciamo perciò a voce alta “NO ALL’ESTRADIZIONE DI MARKOV”, già in passato incarcerato in Ucraina come oppositore politico. Questo considerando anche che, come notorio, l'Ucraina non ha certo brillato per il suo stato di diritto negli ultimi tempi, dimostrando di non essere in grado di svolgere inchieste indipendenti su fatti coinvolgenti le opposizioni, come dimostra la Strage di Odessa...
Non
possiamo ancora una volta fare meschine figure diplomatiche mondiali e non
vogliamo macchiarci o renderci complici di eventuali ingiustizie. Cogliamo l’occasione per
invitare e sollecitare il Premier Renzi a fare ogni sforzo possibile perché la miserabile guerra fratricida in Ucraina abbia presto una fine. Invitiamo
Renzi a rivedere anche la posizione italiana in merito alle sanzioni alla Russia, che a noi non ha fatto nessun
torto e il cui popolo è stato sempre amico del nostro Paese. Lo stesso invito va
all’Unione Europea, ricordando che l’Ucraina è EUROPA, e non possiamo
permetterci di avere una guerra in Europa. Non vogliamo questo e soprattutto
vogliamo che Italia ed Europa cessino immediatamente
di dare aiuti economici e soprattutto militari a Kiev. Condanniamo ogni
forma di violenza e difendiamo la libertà di espressione, di stampa e politica
ovunque questa venga messa alla prova. Chiediamo e che a Igor Markov venga dato lo status di rifugiato politico e che l’Italia e la sua diplomazia inizino a dimostrare la propria indipendenza in campo internazionale.
.
Nessun commento:
Posta un commento