di Andrea Balìa
La crisi economica e della politica, o meglio dei cattivi interpreti della politica….in quanto non è la politica come tale ad essere in crisi,determinano atteggiamenti e approcci legati al minimale. Ovvero come guardare e fissarsi sul dito perdendo di vista la luna. La gente è disincantata, in parte giustamente, e poi tra reazione e disinformazione, fa prima ad accapigliarsi, protestare e fissarsi sul problema spicciolo, alimentata dal politico di terz’ordine che, sprovvisto di grandi armi, lucra su ciò sprecando la minima fatica.
I grandi temi, altresì, sono grandi segnali…tracciano la via, determinano situazioni,creano coscienza e consapevolezza dei problemi strutturali che possono modificare le condizioni e lo stato sociale dei popoli e dei territori. Certo più facile e semplice protestare e reclamare per la strada non pulita ad hoc e con tempistica, per la buca o il pezzo d’asfalto divelto; tutto sacrosanto, ci mancherebbe, ma ben poca cosa in confronto di conquiste e modifiche d’impostazioni di civiltà. L’acqua bene comune? E che sarà mai….pur se nessuno dice che, tra l’altro per restare sul problema spicciolo e reale, le bollette del ABC (che ha sostituito la privata ARIN) si sono quasi dimezzate. Verrà tolto ad Equitalia il compito d’esigere multe e altro vessando il cittadino con interessi capestro e tutto passerà alla gestione d’un nuovo organismo comunale creato ad hoc..si, bello, giusto, ma volete mettere ciò con la goduria di poter attraversare il lungomare nella propria auto pur se in una sana fila a passo d’uomo? E il sollevare, ormai di continuo, il tema dell’autonomia che può, anche se nel recinto dei dettami istituzionali,dare vantaggi e libertà amministrative per una grande capitale del Sud forse non è così godereccio come inseguire e perseguire il “vu cumprà” che c’infastidisce. Il bilancio ereditato è in via di risanamento definitivo, il disavanzo quasi risolto e nessuna tassa ulteriore è stata richiesta al cittadino? Si, ma ci si aspettavano fiumi di posti di lavoro e una gara con la Svizzera sull’efficienza.O, ancora, parlare di Macroregione e riportare nei palazzi romani il tema assieme a riflessioni e di ritorno all’ordine del giorno di spinose e irrisolte diatribe come la Questione Meridionale non è talmente affascinante come stabilire la lunghezza del pelo d’una cozza?
Il Partito del Sud invece s’affida, sollecita, si confronta e collabora con uomini politici del meridione, quei pochi ma buoni che le suddette grandi battaglie le affrontano con coraggio e spesso buoni esiti. Ritiene sia più utile, corretto e strategico il quotidiano atteggiamento di propositivi rapporti e sostegno, evitando di riservare a loro la più strumentale e semplice attenzione solo di natura elettorale come è costume ormai diffuso nel meridionalismo della domenica, pronto dopo anni di silenzio e critiche più o meno esitate a ricomparire per partecipare alla nuova corsa. E né una bandiera, una messa, una commemorazione, pur significative e pregnanti, crediamo servano a granchè per modificare un virtuoso percorso.
Andrea Balìa
Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud
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