La terra di nessuno…
Scritto da Andrea Balia
Proprio così…Questa breve frase calza a pennello per le nostre terre, per il Sud, per una serie di ragioni. Terra che ha visto più dominazioni, regnanti e regimi. Qualcuno abbastanza in gamba, diversi anonimi, qualcuno preferibilmente da dimenticare, o meglio da ricordare come monito in negativo. Terra di conquista ma di nessuno nei fatti, se non (ancor oggi..) dei nativi, dei suoi cittadini, spesso complici, talvolta reattivi (Donna Marianna,Masaniello,i briganti..). Terra di nessuno per uno spirito disincantato dei meridionali, insito in parte nel loro DNA e in parte foraggiato da tante dominazioni che hanno determinato un modo d’essere epicureo, di poca affezione a stilemi spesso rivelatisi non nell’interesse del popolo. In maniera, apparentemente contraddittoria, l’espansività e il veloce amore e consenso a chi ha saputo toccare le corde del cuore e lasciato intuire un’onestà d’intenti e una propensione a curarsi di loro, talvolta poi tradita o da dimostrare. La vita sociale è però politica, piaccia o meno, e senza l’organizzazione della stessa resta solo spontaneismo poco costruttivo tramutandosi in disagio sociale, terreno fertile della malavita tendente a insinuarsi là dove l’assenza e il rispetto di regole sono più palesi. Una politica sana deve rifarsi a valori che sono nella storia e nel modo d’essere degli uomini. Il Sud, la sua gente, deve guardarsi dentro e individuare con onestà quelli che oggettivamente ritiene più veri, più giusti, più appartenenti alla propria identità e alla propria storia e attinenti al profilo mano più calzante alla visione di sè stesso e rispetto al prossimo. La Terra di nessuno deve diventare la terra dei suoi uomini, di chi ci è nato e/o la vive. Rifuggere da teorie isolazioniste, al di sopra di tutto e di tutti, isolare cattivi interpreti di cattive politiche, non confondendoli con la giustezza di valori che tali restano indipendentemente da errate letture o fallaci espressioni.
Andrea Balìa
Fonte : www.webnapoli24.com
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