giovedì 5 febbraio 2015

Tsipras, una trattativa in rappresentanza di tutti i popoli europei.




Di Natale Cuccurese

Continua oggi il giro d'Europa di Yanis Varoufakis e Alexis Tsipras.
Dopo Parigi, Londra, Roma, Francoforte,oggi Berlino per il primo; Cipro, Roma, Bruxelles e Parigi per il secondo. Il "tour" sembra stia incassando consensi e simpatie, tranne che da parte tedesca.
Angela Merkel per ora evita il faccia a faccia e prima chiede al premier ellenico di esporre le sue  richieste, anche se il progetto presentato il 2 febbraio agli investitori di Londra è piuttosto chiaro, così chiaro che secondo l'analista e del New York Times Lawson Remer «non può essere rifiutato».Bloomberg lo ha definito «brillante» e il think tank liberista Adam Smith ha chiesto al governo inglese di appoggiarlo. I mercati, insomma, sembrano apprezzarlo più dei governi. Bruxelles ha riservato a Tsipras un'accoglienza calorosa, ma a Berlino il clima è gelido.

Ma cosa prevede il progetto greco? Il governo di Syriza chiede che il debito di Atene verso la Bce e gli altri Paesi europei venga trasformato in obbligazioni permanenti con interessi legati alla crescita del Paese.
Le capitali europee e la Bce non otterrebbero indietro il rimborso dei prestiti, atteso dopo il 2020, ma in compenso potrebbero continuare a incassare gli interessi, proporzionati però all'aumento della ricchezza nazionale greca.

Inoltre il leader di Syriza domanda che sia rispettato l'accordo del 2012, secondo il quale Eurotower e Eurozona avrebbero dovuto girare ad Atene la quota di profitti realizzati sui prestiti offerti alla Grecia se avesse rispettato tutti gli impegni presi.

Terzo: Tsipras chiede anche di rivedere i parametri fissati con la Troika sul deficit.Stando agli accordi, Atene dovrebbe accantonare ogni anno un avanzo primario del 4% del Pil. Il governo vuole ridurlo all'1-1,5%.

Quarto: la Grecia non vuole ricevere altri aiuti. Ma in compenso ha bisogno di liquidità e in tempi rapidi.

Il governo greco propone quindi di aumentare l'emissione di titoli di debito della Banca centrale greca da 15 a 25 miliardi e farli acquistare dagli istituti di credito grazie al meccanismo della liquidità di emergenza previsto dall'Eurotower.

Per l'operazione serve il sì di due terzi del board Bce.
I leader greci hanno messo Mario Draghi in posizione difensiva.
Infatti i banchieri centrali sarebbero contrari, ma se la Bce dovesse sconfessare la salute delle banche greche che hanno superato i suoi stress test rischierebbe l'autogol. Così la banca centrale, piuttosto che subire il pressing di Atene, ha giocato di anticipo: la sera del 4 febbraio ha deciso di rimuovere la deroga che dal 2010 consentiva agli istituti di credito greci di ottenere liquidità grazie alla garanzia dei propri titoli di Stato. «Attualmente», ha spiegato il consiglio direttivo, «non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma di aiuti alla Grecia». Una decisione pesante che anticipa lo scenario del piano greco, ma senza mettere una soluzione sul piatto. Che avvelena il clima in vista dell'Eurogruppo previsto il 12 febbraio, come riportato da "Lettera43".

Syriza, da parte sua, promette una lotta dura alla corruzione, all'evasione e a chi ha portato i capitali all'estero. Formule che all'orecchio dei tedeschi appaiono vaghe, tanto è vero che l'esecutivo tedesco ha stilato un documento per chiedere al premier greco che prosegua nelle privatizzazioni concordate, non riassuma i dipendenti pubblici licenziati e non aumenti salari e pensioni.In altre parole che ritiri le promesse elettorali.

Si capirà nei prossimi giorni se il diktat tedesco farà breccia nelle difese greche.In questo malaugurato caso vedremo aumentare ancora di più l'egemonia del pensiero economico tedesco sull'Europa e contemporaneamente il governo greco si troverà in grossa difficoltà con i propri elettori che si aspettano una continuità con le promesse elettorali.

Da parte del Partito del Sud  non può esserci in questa fase che vicinanza e sostegno alle richieste dei rappresentanti del popolo greco. Vicinanza non solo politica, ma anche culturale e umana all'insegna di quelle origini megaelleniche che sono alla base della nostra identità culturale. Avanti Tsipras! Ti invitiamo a tenere ben diritto il timone della trattativa verso le tue giuste richieste, per rappresentare una Europa che ponga, finalmente, all'apice dei suoi pensieri il bene supremo dei popoli e non solo gli interessi della finanza.

Riferimento




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Di Natale Cuccurese

Continua oggi il giro d'Europa di Yanis Varoufakis e Alexis Tsipras.
Dopo Parigi, Londra, Roma, Francoforte,oggi Berlino per il primo; Cipro, Roma, Bruxelles e Parigi per il secondo. Il "tour" sembra stia incassando consensi e simpatie, tranne che da parte tedesca.
Angela Merkel per ora evita il faccia a faccia e prima chiede al premier ellenico di esporre le sue  richieste, anche se il progetto presentato il 2 febbraio agli investitori di Londra è piuttosto chiaro, così chiaro che secondo l'analista e del New York Times Lawson Remer «non può essere rifiutato».Bloomberg lo ha definito «brillante» e il think tank liberista Adam Smith ha chiesto al governo inglese di appoggiarlo. I mercati, insomma, sembrano apprezzarlo più dei governi. Bruxelles ha riservato a Tsipras un'accoglienza calorosa, ma a Berlino il clima è gelido.

Ma cosa prevede il progetto greco? Il governo di Syriza chiede che il debito di Atene verso la Bce e gli altri Paesi europei venga trasformato in obbligazioni permanenti con interessi legati alla crescita del Paese.
Le capitali europee e la Bce non otterrebbero indietro il rimborso dei prestiti, atteso dopo il 2020, ma in compenso potrebbero continuare a incassare gli interessi, proporzionati però all'aumento della ricchezza nazionale greca.

Inoltre il leader di Syriza domanda che sia rispettato l'accordo del 2012, secondo il quale Eurotower e Eurozona avrebbero dovuto girare ad Atene la quota di profitti realizzati sui prestiti offerti alla Grecia se avesse rispettato tutti gli impegni presi.

Terzo: Tsipras chiede anche di rivedere i parametri fissati con la Troika sul deficit.Stando agli accordi, Atene dovrebbe accantonare ogni anno un avanzo primario del 4% del Pil. Il governo vuole ridurlo all'1-1,5%.

Quarto: la Grecia non vuole ricevere altri aiuti. Ma in compenso ha bisogno di liquidità e in tempi rapidi.

Il governo greco propone quindi di aumentare l'emissione di titoli di debito della Banca centrale greca da 15 a 25 miliardi e farli acquistare dagli istituti di credito grazie al meccanismo della liquidità di emergenza previsto dall'Eurotower.

Per l'operazione serve il sì di due terzi del board Bce.
I leader greci hanno messo Mario Draghi in posizione difensiva.
Infatti i banchieri centrali sarebbero contrari, ma se la Bce dovesse sconfessare la salute delle banche greche che hanno superato i suoi stress test rischierebbe l'autogol. Così la banca centrale, piuttosto che subire il pressing di Atene, ha giocato di anticipo: la sera del 4 febbraio ha deciso di rimuovere la deroga che dal 2010 consentiva agli istituti di credito greci di ottenere liquidità grazie alla garanzia dei propri titoli di Stato. «Attualmente», ha spiegato il consiglio direttivo, «non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma di aiuti alla Grecia». Una decisione pesante che anticipa lo scenario del piano greco, ma senza mettere una soluzione sul piatto. Che avvelena il clima in vista dell'Eurogruppo previsto il 12 febbraio, come riportato da "Lettera43".

Syriza, da parte sua, promette una lotta dura alla corruzione, all'evasione e a chi ha portato i capitali all'estero. Formule che all'orecchio dei tedeschi appaiono vaghe, tanto è vero che l'esecutivo tedesco ha stilato un documento per chiedere al premier greco che prosegua nelle privatizzazioni concordate, non riassuma i dipendenti pubblici licenziati e non aumenti salari e pensioni.In altre parole che ritiri le promesse elettorali.

Si capirà nei prossimi giorni se il diktat tedesco farà breccia nelle difese greche.In questo malaugurato caso vedremo aumentare ancora di più l'egemonia del pensiero economico tedesco sull'Europa e contemporaneamente il governo greco si troverà in grossa difficoltà con i propri elettori che si aspettano una continuità con le promesse elettorali.

Da parte del Partito del Sud  non può esserci in questa fase che vicinanza e sostegno alle richieste dei rappresentanti del popolo greco. Vicinanza non solo politica, ma anche culturale e umana all'insegna di quelle origini megaelleniche che sono alla base della nostra identità culturale. Avanti Tsipras! Ti invitiamo a tenere ben diritto il timone della trattativa verso le tue giuste richieste, per rappresentare una Europa che ponga, finalmente, all'apice dei suoi pensieri il bene supremo dei popoli e non solo gli interessi della finanza.

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