Quella delle prossime elezioni regionali è un’occasione che la Puglia deve cogliereponendosi come obiettivo quello di essere guida del Sud nella ripartenza di quest’area del Paese e non solo di quest’area.
Nel corso dei decenni scorsi e forse anche di più, le politiche nazionali le finanziarie, o le leggi di stabilità come si chiamano oggi, hanno sempre affrontato il tema dell’economia del Paese come un tutt’uno, cioè a livello macro senza mai capire e soffermarsi area per area su quelle che dovevano essere le peculiarità su cui puntare per far rinascere una determinata zona di questa Italia e su quelle che potevano essere i problemi da risolvere e su cui bisognava e bisogna intervenire in maniera chirurgica, specifica e non massiva.
Le Regioni, sia pure nel tentativo centralistico e un po’ folle, di ridurne le funzioni, le competenze e quindi la forza, possono giocare ancora un ruolo determinante per ricondurre il Paese in carreggiata e per dare impulso dal basso a un motore in stallo (nella migliore delle ipotesi) da troppo tempo.
Lavoro, trasporti, diritto allo studio, diritto alla salute, investimenti statali sono temi che non possono essere affrontati basandosi su dati statistici nazionali, dando quindi risposte anch’esse genericamente nazionali.
Il dato della disoccupazione a livello nazionale, ad esempio, è giunto al 10%, ma in Puglia siamo a oltre il 17% (quella giovanile molto peggio) per non parlare di altre regioni come Calabria e Campania dove si arriva a oltre il 20%. Una indagine di questi giorni dice che 7 giovani su 10 al sud non cerca più alcun posto fisso, anzi di più, non cerca neanche un posto con un minimo di garanzie sindacali, cerca solo disperatamente di lavorare. Questo tipo di dati con un PIL meridionale basso, più basso di quello nazionale, fanno capire che come non sia possibile pensare ancora di somministrare a tutti la stessa medicina. C’è bisogno che la Puglia e il sud facciano politiche del lavoro e di sostegno a nuove iniziative ben diverse da quelle di altre parti del Paese e, non è detto, che tutti i progetti debbano essere pensati per macro interventi, ma anche per micro interventi di sostegno di nuove realtà produttive e lavorative.
Siamo interessati a una Puglia che, partendo da valori di sinistra, quali la tutela e la promozione del lavoro, della salute e dell’ambiente, si ponga come regione in grado di dettare una strada nuova, una nuova economia moderna e sostenibile in grado di pensare agli equilibri finanziari, passando però prima dagli equilibri lavorativi e dai diritti dei suoi cittadini. Crediamo che le due legislature di Vendola abbiano cominciato a segnare questa svolta, crediamo però che questa svolta debba essere compiuta puntando quindi a una forte collaborazione multiregionale di prossimità, ed essere ancor di più rimarcata da Michele Emiliano come una svolta meridionalista in senso progressista della nostra regione.
Alla coalizione che sosterrà il Sindaco di Puglia chiediamo quindi di puntare a visoni nuove in grado di rendere questa nostra regione punto di riferimento per il Sud e per il Paese e anche faro di speranza per tutte le future generazioni che in un mondo globale vorranno rendere protagonista questa terra.
Michele Dell’Edera
Coordinatore Regionale del Partito del Sud di Puglia
Coordinatore Regionale del Partito del Sud di Puglia
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