Di Andrea Balia
L’antipolitica e il ricorrente populismo, sempre sulla pelle del Sud!
L’Italia,visto lo sfrenato individualismo, è da sempre particolarmente sensibile e propensa alla ricerca dell’uomo forte, risolutore di tutti i mali sulla cui soluzione defilarsi lasciandola alle sue taumaturgiche proprietà e ricette! E’vero che spesso la storia la fanno grandi uomini, portatori di pensieri ed azioni dirompenti,ma altresì è improbabile che in questo paese con una media circa ventennale (ultimamente calata come media) ci sia il vate, quello che tutto ha compreso ed ha le soluzioni in tasca.
S’iniziò con Mussolini e il suo tragico percorso, poi dopo decenni di sonno dovuto all’illusorio boom consumistico degli anni ’60 trascinatosi stancamente fino agli anni ‘80/90, è comparso sulla scena il Cavaliere imprenditore con la ricetta dello Stato/azienda, che tra contratti mediatici e scandali a luce rossa ci ha trainato fino a qualche anno fa, frenato solo da processi ed uno avanzato stato d’età. Per non farci mancare nulla abbiamo prestato grande attenzione al Grillo parlante, al comico commutatosi in politico dal “vaffa” facile…dalla sfrenata antipolitica,dall’uso manipolato di internet, dal tutto e il contrario di tutto…più propenso alla critica generica a destra e a manca ma molto meno al dialogo o all’assunzione di responsabilità governative…giustificate dalla teoria del ”tutto o niente”.
E per arrivare, dulcis in fundo, a Salvini, ultimo frutto d’un triste campionario di nomi del becero leghismo. Contro tutto : gli immigrati, Roma, l’Europa, le regole, l’euro, in uno sfrenato populismo destrorso e razzista,costruito su un identitarismo senza ragioni storico/geografiche e un pervicace antimeridionalismo. Con la faccia come il deretano pronto a smentire l’odio per il Sud per opportunisticamente convertirsi in movimento nazionale e scendere nelle nostre terre alla ricerca di voti di svenduti, ascari, ignoranti, creduloni e fascisti in cerca di casa.
E, buon ultimi, accattoni di pseudo movimenti del Sud, che, a fronte delle loro conclamate inconcludenze, dichiarano e/o brigano per il loro appoggio in cerca d’un posticino al sole. Insomma l’ennesimo cialtrone, populista e reazionario, che sfrutta,come i suoi predecessori, la povertà, la stanchezza, e le esigenze delle nostre terre, speculandoci, aggravandole, foraggiato dall’individualismo ancor più presente al Sud. Abbracciando le teorie più scontate d’un’antipolitica che va invece contrastata dalla buona politica, terreno lasciato scoperto dalla gran parte d’una partitocrazia dimentica in primis dei valori di riferimento. Il Sud necessita di rappresentatività politica, ma seria, fiera delle nostre radici ma proiettata al futuro ed ad una propositività che non guardi solo al passato o a codesti improponibili figuri.
Fonte : webnapoli24
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sabato 13 dicembre 2014
Il salvinismo
Di Andrea Balia
L’antipolitica e il ricorrente populismo, sempre sulla pelle del Sud!
L’Italia,visto lo sfrenato individualismo, è da sempre particolarmente sensibile e propensa alla ricerca dell’uomo forte, risolutore di tutti i mali sulla cui soluzione defilarsi lasciandola alle sue taumaturgiche proprietà e ricette! E’vero che spesso la storia la fanno grandi uomini, portatori di pensieri ed azioni dirompenti,ma altresì è improbabile che in questo paese con una media circa ventennale (ultimamente calata come media) ci sia il vate, quello che tutto ha compreso ed ha le soluzioni in tasca.
S’iniziò con Mussolini e il suo tragico percorso, poi dopo decenni di sonno dovuto all’illusorio boom consumistico degli anni ’60 trascinatosi stancamente fino agli anni ‘80/90, è comparso sulla scena il Cavaliere imprenditore con la ricetta dello Stato/azienda, che tra contratti mediatici e scandali a luce rossa ci ha trainato fino a qualche anno fa, frenato solo da processi ed uno avanzato stato d’età. Per non farci mancare nulla abbiamo prestato grande attenzione al Grillo parlante, al comico commutatosi in politico dal “vaffa” facile…dalla sfrenata antipolitica,dall’uso manipolato di internet, dal tutto e il contrario di tutto…più propenso alla critica generica a destra e a manca ma molto meno al dialogo o all’assunzione di responsabilità governative…giustificate dalla teoria del ”tutto o niente”.
E per arrivare, dulcis in fundo, a Salvini, ultimo frutto d’un triste campionario di nomi del becero leghismo. Contro tutto : gli immigrati, Roma, l’Europa, le regole, l’euro, in uno sfrenato populismo destrorso e razzista,costruito su un identitarismo senza ragioni storico/geografiche e un pervicace antimeridionalismo. Con la faccia come il deretano pronto a smentire l’odio per il Sud per opportunisticamente convertirsi in movimento nazionale e scendere nelle nostre terre alla ricerca di voti di svenduti, ascari, ignoranti, creduloni e fascisti in cerca di casa.
E, buon ultimi, accattoni di pseudo movimenti del Sud, che, a fronte delle loro conclamate inconcludenze, dichiarano e/o brigano per il loro appoggio in cerca d’un posticino al sole. Insomma l’ennesimo cialtrone, populista e reazionario, che sfrutta,come i suoi predecessori, la povertà, la stanchezza, e le esigenze delle nostre terre, speculandoci, aggravandole, foraggiato dall’individualismo ancor più presente al Sud. Abbracciando le teorie più scontate d’un’antipolitica che va invece contrastata dalla buona politica, terreno lasciato scoperto dalla gran parte d’una partitocrazia dimentica in primis dei valori di riferimento. Il Sud necessita di rappresentatività politica, ma seria, fiera delle nostre radici ma proiettata al futuro ed ad una propositività che non guardi solo al passato o a codesti improponibili figuri.
Fonte : webnapoli24
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L’antipolitica e il ricorrente populismo, sempre sulla pelle del Sud!
L’Italia,visto lo sfrenato individualismo, è da sempre particolarmente sensibile e propensa alla ricerca dell’uomo forte, risolutore di tutti i mali sulla cui soluzione defilarsi lasciandola alle sue taumaturgiche proprietà e ricette! E’vero che spesso la storia la fanno grandi uomini, portatori di pensieri ed azioni dirompenti,ma altresì è improbabile che in questo paese con una media circa ventennale (ultimamente calata come media) ci sia il vate, quello che tutto ha compreso ed ha le soluzioni in tasca.
S’iniziò con Mussolini e il suo tragico percorso, poi dopo decenni di sonno dovuto all’illusorio boom consumistico degli anni ’60 trascinatosi stancamente fino agli anni ‘80/90, è comparso sulla scena il Cavaliere imprenditore con la ricetta dello Stato/azienda, che tra contratti mediatici e scandali a luce rossa ci ha trainato fino a qualche anno fa, frenato solo da processi ed uno avanzato stato d’età. Per non farci mancare nulla abbiamo prestato grande attenzione al Grillo parlante, al comico commutatosi in politico dal “vaffa” facile…dalla sfrenata antipolitica,dall’uso manipolato di internet, dal tutto e il contrario di tutto…più propenso alla critica generica a destra e a manca ma molto meno al dialogo o all’assunzione di responsabilità governative…giustificate dalla teoria del ”tutto o niente”.
E per arrivare, dulcis in fundo, a Salvini, ultimo frutto d’un triste campionario di nomi del becero leghismo. Contro tutto : gli immigrati, Roma, l’Europa, le regole, l’euro, in uno sfrenato populismo destrorso e razzista,costruito su un identitarismo senza ragioni storico/geografiche e un pervicace antimeridionalismo. Con la faccia come il deretano pronto a smentire l’odio per il Sud per opportunisticamente convertirsi in movimento nazionale e scendere nelle nostre terre alla ricerca di voti di svenduti, ascari, ignoranti, creduloni e fascisti in cerca di casa.
E, buon ultimi, accattoni di pseudo movimenti del Sud, che, a fronte delle loro conclamate inconcludenze, dichiarano e/o brigano per il loro appoggio in cerca d’un posticino al sole. Insomma l’ennesimo cialtrone, populista e reazionario, che sfrutta,come i suoi predecessori, la povertà, la stanchezza, e le esigenze delle nostre terre, speculandoci, aggravandole, foraggiato dall’individualismo ancor più presente al Sud. Abbracciando le teorie più scontate d’un’antipolitica che va invece contrastata dalla buona politica, terreno lasciato scoperto dalla gran parte d’una partitocrazia dimentica in primis dei valori di riferimento. Il Sud necessita di rappresentatività politica, ma seria, fiera delle nostre radici ma proiettata al futuro ed ad una propositività che non guardi solo al passato o a codesti improponibili figuri.
Fonte : webnapoli24
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