Di Bruno Pappalardo
Quante volte abbiamo sentito e subito di
situazioni dove il ladro controllava derubato?
Quante volte uomini indagati venivano
incaricati ad occupare posti di controllo?
Quante volte abbiamo assistito a queste
situazioni, talvolta invisibili, micro criptati abusi, tutti, politicamente o
amministrativamente strumentali. Hanno
generato, sempre, insostenibili “conflitti di interessi”?
C’eravamo abituati, assuefatti, insomma
praticamente, (mi pareva) che tutti fossimo entrati in una bolla
d'aria rarefatta e irreale, in un sonno anodino, allucinante, da cui
nessuno riusciva uscirne. Pratica iniziata forse 40 anni addietro – forse
in corrispondenza di una maggiore autonomia degli enti Regione, anni
‘70 – ma che ebbe, in appresso, dal ’94 in poi la sua maggiore espansione.
Questo pastrocchio fu cotto in una sorta di
“ brodo primordiale” fatto di amici personali e non, sensali,
cortigiani leccatori, banchieri, mediatori corrotti et cetera che
formarono quel progrom di umus energico da cui nacque il cosiddetto
“berlusconismo”.
Da allora codesti abusi furono e sono diventati “normalità”
che non significa che la gente s’è fatta condiscendente, ma solo che non
s’é accorta del “vuoto di democrazia” e iniquità insopportabile perché quasi
impalpabile.
Oggi assistiamo all’approvazione del “Jobs
Act” del Governo Renzi. Ne sappiamo abbastanza per aver letto
paginate di argomentazioni su quasi tutti i punti.
Ma avete letto anche la relazione della Confindustria
redatta in maggio di quest’anno? “proposta per il mercato del lavoro e per
la contrattazione”
E’ identica alla legge di Renzi!
Quando si dice identica , si dice che
pure le virgole sono le stesse. Quando si dice identiche, si dice
“copia-incolla”, leggetelo vi prego …è straordinario!
Obiettivi: ridurre i salari e aumento
delle ore di lavoro, massima flessibilità contrattuale (Renzi aveva
giurato che avrebbe eliminato la giungla delle decine e decine di tipologie di
contratto) controllo video dei lavoratori (dicono dei macchinari, perché mai?)
eliminazione dell’art.18 (Renzi sosteneva , da un mese a palazzo Ghigi che era
un falso problema) e l’eliminazione dell’intero testo del CCNL. Ci sono
riusciti.
Agnelli diceva (quando si confrontava con Lama)
“la sinistra può fare delle cose che la destra non potrebbe mai fare”
Aveva ragione, ma non aveva compreso che
bisognava solo indossare i vestiti della Sinistra e penetrare nella politica
come un erede del cavallo di “TroJa”.
COPIA COPIARELLA, ASINO ASINELLO, ...tutti
giù per terra,… tramortiti!
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