giovedì 31 luglio 2014

Leghisti di sinistra

Risposta alle esternazioni di Oliviero Beha sul "Fatto Quotidiano", poi riprese nel suo blog a questo link http://www.olivierobeha.it/primopiano/2014/07/ventimiglia-forse-meno.





Ventimiglia e una graziosa cittadina di confine la conosco da sempre ho più parenti lì che in Calabria, nel cimitero di Ventimiglia ci sono sepolti i fratelli di mio padre, nonni, cugini prematuramente scomparsi  per dei mali incurabili,  fratelli e sorelle di mia nonna paterna  insomma per me e una seconda casa quando ci vado è un tuffarsi nell’infanzia come  quando su una 127 in 5 partivamo dalla Calabria  per fare mille miglia e vedere  mio padre e i suoi fratelli  e tutti gli amici riunirsi in quella Calabria virtuale, ricordo che era uno strano nord,si parlava il calabrese.  
I negozi avevano i prodotti tipici calabresi come i “biscotti” meglio conosciuti come friselle, l’ultima volta andai per la morte di mio cugino Antonio  un brutto male a 40 se lo portò via,  dopo un anno morì un mio cugino, mio omonimo, Giuseppe  e pochi mesi fa una mia cugina Maria, e non a tutti i funerali  ho avuto la possibilità di partecipare,  e questo aumenta il dolore  come per gli zii Nato, Mico, Nino etc etc e tutti loro hanno lavorato duramente partendo prima da soli e poi chiamando la famiglia  vivendo insieme e ospitandosi aiutandosi dividendo il cibo.  

Beha  accende una miccia,  fa rumore e tutto per vendere libri e per vedere aumentare il numero  di visitatori del suo  blog,   e così sulla dignità di un popolo, quello Calabrese,  colpito da una emigrazione senza fine  che ha il suo inizio nel 1861; dico a Beha quello che dissi a Venditti   quando insultò pesantemente la Calabria : "cosa ne sanno dell'essere calabrese e avere i parenti sparsi per tutto il mondo, dell'essersi perse le gioie del sentire i primi vagiti di un cugino nato migliaia di chilometri lontano, cosa ne sanno del ricevere una telefonata in cui ti dicono che è morto un tuo parente e tu lontano non hai potuto stringergli la mano per salutarlo nell'ultimo viaggio ?!".

Per Beha provo rabbia e pena,  la rabbia dovuta al suo bullismo da blog  dove lui colpisce  e si nasconde  e la pena che  porta un essere umano  ad usare modi miserabili per vendicarsi forse di un calabrese  che gli rubò la donna amata o del compagno di banco che lo picchiò .

Giuseppe Lipari


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Risposta alle esternazioni di Oliviero Beha sul "Fatto Quotidiano", poi riprese nel suo blog a questo link http://www.olivierobeha.it/primopiano/2014/07/ventimiglia-forse-meno.





Ventimiglia e una graziosa cittadina di confine la conosco da sempre ho più parenti lì che in Calabria, nel cimitero di Ventimiglia ci sono sepolti i fratelli di mio padre, nonni, cugini prematuramente scomparsi  per dei mali incurabili,  fratelli e sorelle di mia nonna paterna  insomma per me e una seconda casa quando ci vado è un tuffarsi nell’infanzia come  quando su una 127 in 5 partivamo dalla Calabria  per fare mille miglia e vedere  mio padre e i suoi fratelli  e tutti gli amici riunirsi in quella Calabria virtuale, ricordo che era uno strano nord,si parlava il calabrese.  
I negozi avevano i prodotti tipici calabresi come i “biscotti” meglio conosciuti come friselle, l’ultima volta andai per la morte di mio cugino Antonio  un brutto male a 40 se lo portò via,  dopo un anno morì un mio cugino, mio omonimo, Giuseppe  e pochi mesi fa una mia cugina Maria, e non a tutti i funerali  ho avuto la possibilità di partecipare,  e questo aumenta il dolore  come per gli zii Nato, Mico, Nino etc etc e tutti loro hanno lavorato duramente partendo prima da soli e poi chiamando la famiglia  vivendo insieme e ospitandosi aiutandosi dividendo il cibo.  

Beha  accende una miccia,  fa rumore e tutto per vendere libri e per vedere aumentare il numero  di visitatori del suo  blog,   e così sulla dignità di un popolo, quello Calabrese,  colpito da una emigrazione senza fine  che ha il suo inizio nel 1861; dico a Beha quello che dissi a Venditti   quando insultò pesantemente la Calabria : "cosa ne sanno dell'essere calabrese e avere i parenti sparsi per tutto il mondo, dell'essersi perse le gioie del sentire i primi vagiti di un cugino nato migliaia di chilometri lontano, cosa ne sanno del ricevere una telefonata in cui ti dicono che è morto un tuo parente e tu lontano non hai potuto stringergli la mano per salutarlo nell'ultimo viaggio ?!".

Per Beha provo rabbia e pena,  la rabbia dovuta al suo bullismo da blog  dove lui colpisce  e si nasconde  e la pena che  porta un essere umano  ad usare modi miserabili per vendicarsi forse di un calabrese  che gli rubò la donna amata o del compagno di banco che lo picchiò .

Giuseppe Lipari


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