giovedì 24 luglio 2014
FISCO, SVIMEZ: AL NORD ICI/IMU CROLLATA DEL 39%, AL SUD -1,1%
Nonostante una pubblicistica intrisa di pregiudizi al limite del razzismo culturale, ancora una volta arriva una conferma di come il Sud Italia sia l’area del Paese più spremuta da un punto di vista tributario e più trascurata da un punto di vista degli investimenti.
Lo dimostrano, per l’ennesima volta, le analisi degli economisti della Svimez. Una analisi che fotografa una Italia spaccata in due anche nell’andamento della pressione fiscale: i territori più ricchi riducono i tributi, mentre i più poveri li aumentano.Nel 2012 ogni cittadino veneto ha versato al Comune 532 euro annue, oltre 550 un campano.
La SVIMEZ: i ricchi non sono tutti uguali, al Sud si paga di più per avere di meno.
“In base all’articolo 53 della Costituzione, il sistema tributario è unitario, anche se articolato territorialmente, e si basa sui criteri della capacità contributiva e della progressività. In realtà- si legge nello studio- in presenza di una spaccatura del Paese tra un Nord regressivo e un Sud progressivo, a parità di ricchezza, i cittadini meridionali pagano di più ma usufruiscono di servizi ben peggiori non in linea con i tributi versati. In altre parole, in Italia i ricchi non sono tutti uguali; in relazione ai tributi comunali, al Sud pagano di più, al Nord di meno. “Il fenomeno contribuisce ad accrescere le diseguaglianze del Paese e non aiuta a spezzare il circolo vizioso che da sempre frena lo sviluppo delle aree più povere. Il problema potrebbe essere risolto, si legge nello studio, attraverso trasferimenti perequativi. La forza degli orientamenti politici, in realtà trasversali attraverso i partiti, in un sistema in cui ampiamente e a ogni riguardo prevalgono di abbienti, è tuttavia tale che i trasferimenti siano considerati un disvalore”.
Fonte SVIMEZ: http://www.svimez.info/images/COMUNICATI/2014/2014_07_23_progressivita_com.pdf
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Nonostante una pubblicistica intrisa di pregiudizi al limite del razzismo culturale, ancora una volta arriva una conferma di come il Sud Italia sia l’area del Paese più spremuta da un punto di vista tributario e più trascurata da un punto di vista degli investimenti.
Lo dimostrano, per l’ennesima volta, le analisi degli economisti della Svimez. Una analisi che fotografa una Italia spaccata in due anche nell’andamento della pressione fiscale: i territori più ricchi riducono i tributi, mentre i più poveri li aumentano.Nel 2012 ogni cittadino veneto ha versato al Comune 532 euro annue, oltre 550 un campano.
La SVIMEZ: i ricchi non sono tutti uguali, al Sud si paga di più per avere di meno.
“In base all’articolo 53 della Costituzione, il sistema tributario è unitario, anche se articolato territorialmente, e si basa sui criteri della capacità contributiva e della progressività. In realtà- si legge nello studio- in presenza di una spaccatura del Paese tra un Nord regressivo e un Sud progressivo, a parità di ricchezza, i cittadini meridionali pagano di più ma usufruiscono di servizi ben peggiori non in linea con i tributi versati. In altre parole, in Italia i ricchi non sono tutti uguali; in relazione ai tributi comunali, al Sud pagano di più, al Nord di meno. “Il fenomeno contribuisce ad accrescere le diseguaglianze del Paese e non aiuta a spezzare il circolo vizioso che da sempre frena lo sviluppo delle aree più povere. Il problema potrebbe essere risolto, si legge nello studio, attraverso trasferimenti perequativi. La forza degli orientamenti politici, in realtà trasversali attraverso i partiti, in un sistema in cui ampiamente e a ogni riguardo prevalgono di abbienti, è tuttavia tale che i trasferimenti siano considerati un disvalore”.
Fonte SVIMEZ: http://www.svimez.info/images/COMUNICATI/2014/2014_07_23_progressivita_com.pdf
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