Non posso che cominciare dalla vittoria di Antonio Decaro, a cui vanno i miei complimenti e l’augurio di buon lavoro da parte di tutto ilPartito del Sud, la mia breve disamina del voto amministrativo in Puglia.
E’ chiaro che se le Europee sono state il momento elettorale che ci ha restituito un PD nazionale vittorioso e senza ombre, per la amministrative, sia pure in un quadro complessivo nazionale sempre positivo per il PD, esse ci restituiscono in Puglia un centro sinistra che non ha saputo vincere nei ballottaggi. Unici due successi, Bari, appunto, eFrancavilla Fontana. Quadro altrettanto desolante in molte altre zone del sud.
Come coordinatore regionale del Partito del Sud, partito meridionalista e progressista, non posso che notare come nella maggior parte delle forze di centro sinistra, e nel PD in particolare, sia prevalsa una visione del tipo “tanto vinciamo noi”, “tanto basta Renzi”. Io credo che al Sud invece ci sia bisogno di una sinistra che si accorga che un dato come il PIL meridionale che fa un - 4% non possa passare come un tutt’uno con il calderone delle riforme per far partire il Paese, ma che ci sia bisogno di una politica che riconosca come Paese anche questi territori e che agisca di conseguenza.
Ecco perché riteniamo come Partito del Sud che sia necessaria a sinistra una politica meridionalista in grado di investire su questa parte del Paese non solo risorse, ma anche fiducia. Un Sud che non può essere visto come residuale, ma come possibile attore di una rinascita dell’intero Paese.
“Non è possibile – ha dichiarato tempo fa Natale Cuccurese presidente nazionale del Partito del Sud – che si continui a gestire le emergenze del Paese come se fossero un tutt’uno e che ci si accodi a una politica nazionale che da vent’anni predica quasi di una questione settentrionale piuttosto che di un sud lasciato a sé stesso per infrastrutture, trasporti, accesso al credito, costo dei servizi e qualità degli stessi. Scopriamo con raccapriccio che molte delle classi dirigenti e politiche del Sud di questo non si accorgono e non si fanno portavoce. E’ necessario invertire la tendenza e spostare l’asse degli investimenti, della progettualità e della politica da nord verso sud”.
Siamo convinti quindi che il Sud possa essere protagonista, grazie anche a una sinistra in grado di riconoscersi protagonista del cambiamento in quest’area. C’è stata una grande proliferazione di aggregazioni civiche che poi hanno vinto e che sono andate oltre a tutto, anche al Movimento 5 Stelle. Un po’ com’era successo 2 anni fa a Napoli con De Magistris che aveva vinto senza i partiti più importanti della sinistra. Su questo ci piacerebbe riflettere anche in un’ottica regionale. Il Partito del Sud ci sarà dando il suo contributo all’area politica in cui si riconosce e cioè quella progressista, che dal nostro punto di vista, ovviamente vedrebbe un PD che potrebbe essere protagonista positivo in tal senso.
Possiamo inoltre dire, per concludere, che quando i cittadini si riconoscono, come è successo a Bari, in un modo concreto e onesto di amministrare, ti premiano. A Bari crediamo che parte della volata di Decaro sia stata anche tirata da chi per 10 anni ha guidato bene la città e cioè Michele Emiliano. L’elettorato non è né stupido né populista se si fanno cose buone.
In bocca al lupo a tutti i sindaci eletti e non dimentichiamoci di far parte di una grande terra. Il Sud.
Michele Dell’Edera
Coordinatore Regionale del Partito del Sud.
Coordinatore Regionale del Partito del Sud.
Pubblicato su Affari Italiani
http://www.affaritaliani.it/puglia/dell-edera-meridionalismo-e-partito-del-sud.html
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