Riguardo la vicenda esplosa ieri in rete sull' eventuale cambio di titolazione a Piazza Carlo III a Napoli riportiamo un bell'articolo di Gigi Di Fiore comparso sul Mattino di oggi, preceduto da un commento di ieri sul profilo fb del nostro Andrea Balia, Delegato diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli, che pone punti fermi sulla questione , per la serenità di tutti, grazie all'opera concreta del Partito del Sud.
Andrea Balia
Riguardo diversi post sulla questione Berlinguer/Piazza Carlo III°, tra il preoccupato e lo stupidamente provocatorio -a dimostrazione di quante cose serie ed impegni affiggano le persone- ho già risposto in quanto Delegato diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli. Stante la verificata volontà d'intitolare qualcosa a Berlinguer, non si è mai entrati nel merito del dove e del come. Eventuali proposte e/o richieste saranno in sede di sedute prossime valutate, discusse e se necessario votate all'unanimità.
Questo tra l'altro sottolinea e dimostra la validità della strategia e degli obiettivi del Partito del Sud : essere presente nelle istituzioni per incidere e vigilare. Il resto sono chiacchiere da Fb, proclami da tastiera che non mi e ci interessano. Ognuno ha i suoi meriti o difetti e i suoi ruoli che sono il frutto dei comportamenti avuti e del lavoro svolto più o meno bene con le conseguenze del caso.
di Gigi Di Fiore
Napoli - Posso anche capire l’antiborbonismo sfrenato, ma calpestare la storia della nostra città mi sembra un insulto. Eppure, Francesco Donzelli, consigliere della IV municipalità, crede che piazza Carlo III debba diventare piazza Berlinguer. E propone il cambiamento toponomastico.
Con tutto il rispetto per l’ultimo grande segretario nazionale del Pci, con tutto il rispetto anche per Benigni che girò un film d’amore dedicato al suo amato Enrico, la proposta mi sembra quasi una violenza alle memorie di Napoli. Non si capisce cosa c’entri il sardo Berlinguer con la nostra città, si capisce invece assai bene cosa c’entri Carlo III di Borbone.
Venne nel 1734 da queste parti, fondò il ramo dei Borbone di Napoli e Sicilia, poi autonomo da quelli di Francia e Spagna. E poi, come scrivono anche gli storici più critici sul regno borbonico, fu il più illuminato tra i quattro sovrani di quella dinastia. Negli anni del suo regno, fu realizzato il teatro San Carlo, partirono i lavori per la reggia di Caserta, si ampliò la reggia di Capodimonte, si costruì l’Albergo dei poveri, si avviò la scuola di porcellana a Capodimonte voluta dalla moglie Maria Amalia di Sassonia e... e mi fermo qui, perché lo spazio a disposizione me lo impone.
Fonte: Il Mattino
Carlo III; piazza; Berlinguer; toponomastica.
sabato 29 marzo 2014
Napoli. Piazza Carlo III e Berlinguer: cambiare nome non convince
Riguardo la vicenda esplosa ieri in rete sull' eventuale cambio di titolazione a Piazza Carlo III a Napoli riportiamo un bell'articolo di Gigi Di Fiore comparso sul Mattino di oggi, preceduto da un commento di ieri sul profilo fb del nostro Andrea Balia, Delegato diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli, che pone punti fermi sulla questione , per la serenità di tutti, grazie all'opera concreta del Partito del Sud.
Andrea Balia
Riguardo diversi post sulla questione Berlinguer/Piazza Carlo III°, tra il preoccupato e lo stupidamente provocatorio -a dimostrazione di quante cose serie ed impegni affiggano le persone- ho già risposto in quanto Delegato diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli. Stante la verificata volontà d'intitolare qualcosa a Berlinguer, non si è mai entrati nel merito del dove e del come. Eventuali proposte e/o richieste saranno in sede di sedute prossime valutate, discusse e se necessario votate all'unanimità.
Questo tra l'altro sottolinea e dimostra la validità della strategia e degli obiettivi del Partito del Sud : essere presente nelle istituzioni per incidere e vigilare. Il resto sono chiacchiere da Fb, proclami da tastiera che non mi e ci interessano. Ognuno ha i suoi meriti o difetti e i suoi ruoli che sono il frutto dei comportamenti avuti e del lavoro svolto più o meno bene con le conseguenze del caso.
di Gigi Di Fiore
Napoli - Posso anche capire l’antiborbonismo sfrenato, ma calpestare la storia della nostra città mi sembra un insulto. Eppure, Francesco Donzelli, consigliere della IV municipalità, crede che piazza Carlo III debba diventare piazza Berlinguer. E propone il cambiamento toponomastico. Con tutto il rispetto per l’ultimo grande segretario nazionale del Pci, con tutto il rispetto anche per Benigni che girò un film d’amore dedicato al suo amato Enrico, la proposta mi sembra quasi una violenza alle memorie di Napoli. Non si capisce cosa c’entri il sardo Berlinguer con la nostra città, si capisce invece assai bene cosa c’entri Carlo III di Borbone. Venne nel 1734 da queste parti, fondò il ramo dei Borbone di Napoli e Sicilia, poi autonomo da quelli di Francia e Spagna. E poi, come scrivono anche gli storici più critici sul regno borbonico, fu il più illuminato tra i quattro sovrani di quella dinastia. Negli anni del suo regno, fu realizzato il teatro San Carlo, partirono i lavori per la reggia di Caserta, si ampliò la reggia di Capodimonte, si costruì l’Albergo dei poveri, si avviò la scuola di porcellana a Capodimonte voluta dalla moglie Maria Amalia di Sassonia e... e mi fermo qui, perché lo spazio a disposizione me lo impone.
Fonte: Il Mattino
Carlo III; piazza; Berlinguer; toponomastica.
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Andrea Balia
Riguardo diversi post sulla questione Berlinguer/Piazza Carlo III°, tra il preoccupato e lo stupidamente provocatorio -a dimostrazione di quante cose serie ed impegni affiggano le persone- ho già risposto in quanto Delegato diretto del Sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli. Stante la verificata volontà d'intitolare qualcosa a Berlinguer, non si è mai entrati nel merito del dove e del come. Eventuali proposte e/o richieste saranno in sede di sedute prossime valutate, discusse e se necessario votate all'unanimità.
Questo tra l'altro sottolinea e dimostra la validità della strategia e degli obiettivi del Partito del Sud : essere presente nelle istituzioni per incidere e vigilare. Il resto sono chiacchiere da Fb, proclami da tastiera che non mi e ci interessano. Ognuno ha i suoi meriti o difetti e i suoi ruoli che sono il frutto dei comportamenti avuti e del lavoro svolto più o meno bene con le conseguenze del caso.
di Gigi Di Fiore
Napoli - Posso anche capire l’antiborbonismo sfrenato, ma calpestare la storia della nostra città mi sembra un insulto. Eppure, Francesco Donzelli, consigliere della IV municipalità, crede che piazza Carlo III debba diventare piazza Berlinguer. E propone il cambiamento toponomastico. Con tutto il rispetto per l’ultimo grande segretario nazionale del Pci, con tutto il rispetto anche per Benigni che girò un film d’amore dedicato al suo amato Enrico, la proposta mi sembra quasi una violenza alle memorie di Napoli. Non si capisce cosa c’entri il sardo Berlinguer con la nostra città, si capisce invece assai bene cosa c’entri Carlo III di Borbone. Venne nel 1734 da queste parti, fondò il ramo dei Borbone di Napoli e Sicilia, poi autonomo da quelli di Francia e Spagna. E poi, come scrivono anche gli storici più critici sul regno borbonico, fu il più illuminato tra i quattro sovrani di quella dinastia. Negli anni del suo regno, fu realizzato il teatro San Carlo, partirono i lavori per la reggia di Caserta, si ampliò la reggia di Capodimonte, si costruì l’Albergo dei poveri, si avviò la scuola di porcellana a Capodimonte voluta dalla moglie Maria Amalia di Sassonia e... e mi fermo qui, perché lo spazio a disposizione me lo impone.
Fonte: Il Mattino
Carlo III; piazza; Berlinguer; toponomastica.
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