mercoledì 26 febbraio 2014

Bologna venerdi' 28 febbraio: riunione degli iscritti e simpatizzanti del Partito del Sud dell' Emilia-Romagna


Per parlare "da nord" del nostro passato e del nostro presente, convocata a Bologna Loc. Varignana la riunione degli iscritti e simpatizzanti del PdelSUD residenti in Emilia Romagna per venerdì 28 Febbraio ore 20:00 in  Via Domenico dè Jani 9/11  - Varignana, per discutere di cosa fare, per guardare al nostro futuro.

Ordine Del Giorno:


  • Tesseramento 2014
  •  Relazione situazione politica nazionale, a cura del Presidente Nazionale del Partito del Sud - Natale Cuccurese, e locale ad opera del Coord. Regionale Emilia Romagna del Partito del Sud - Fabrizio Bensai.
  • Analisi organizzazione territoriale in vista delle nuove iniziative in programma sui territori
  • Varie ed eventuali

Dopo una breve cena di lavoro c/o Ristorante Terantiga avremo a disposizione per la riunione una saletta riservata fino alle ore 23,00, termine della riunione.


.

.
Leggi tutto »

Per parlare "da nord" del nostro passato e del nostro presente, convocata a Bologna Loc. Varignana la riunione degli iscritti e simpatizzanti del PdelSUD residenti in Emilia Romagna per venerdì 28 Febbraio ore 20:00 in  Via Domenico dè Jani 9/11  - Varignana, per discutere di cosa fare, per guardare al nostro futuro.

Ordine Del Giorno:


  • Tesseramento 2014
  •  Relazione situazione politica nazionale, a cura del Presidente Nazionale del Partito del Sud - Natale Cuccurese, e locale ad opera del Coord. Regionale Emilia Romagna del Partito del Sud - Fabrizio Bensai.
  • Analisi organizzazione territoriale in vista delle nuove iniziative in programma sui territori
  • Varie ed eventuali

Dopo una breve cena di lavoro c/o Ristorante Terantiga avremo a disposizione per la riunione una saletta riservata fino alle ore 23,00, termine della riunione.


.

.

martedì 25 febbraio 2014

Renzi dice "Giudicatemi dai fatti", lo faremo volentieri senza sconti e senza preconcetti.

Di Natale Cuccurese

Premetto che non sono certamente entusiasta del nuovo Governo Renzi, così come non ero entusiasta del precedente Governo Letta. Non sono per nulla entusiasta di questi governi trasversali e non legittimati da un voto popolare diretto, peraltro in una situazione di parlamentari eletti tramite una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Consulta. 

Non sono entusiasta del teatrino della possibile nomina poi rientrata, sembra per intervento di Napolitano, di Gratteri, così come per la mancata rottamazione di alcuni ministri come la Lorenzin, soprattutto, o per la nomina di ministri come la Madia, di cui un giorno capiremo forse le competenze. 

Detto questo credo però che la cosa che più dispiaccia sia la mancata presenza di validi ministri del Sud, a parte  Maria Carmela Lanzetta, e quindi trovo ingeneroso leggere commenti dove generalizzando si definiscono i pochi ministri del sud  tutti indistintamente ascari a servizio, a questo si aggiunga la considerazione che non sempre in passato i tanti ministri del sud succedutisi nei vari governi repubblicani abbiano fatto gli interessi del sud, in caso contrario non ci troveremmo nell'attuale situazione, anzi a volte proprio questi per primi hanno umiliato le speranze di rinascita dei territori. 

Detto questo, e senza dilungarmi ulteriormente su altri aspetti, a volte equivoci della nascita di questa Governo, appare però francamente ingeneroso criticare più del lecito un Governo che è appena nato, la sfiducia e le critiche le potremo rivolgere se non ci saranno risposte concrete ai temi che quotidianamente decliniamo e che attanagliano il nostro Sud, in primis fra gli altri la lotta alle mafie, la mobilità con l'alta velocità  a Sud, gli aeroporti, le autostrade, i porti, il lavoro, lo sviluppo, la valorizzazione della bellezza e del turismo anche culturale del Sud... e qui ci piange il cuore ricordare come il pugliese Bray  si sia comportato egregiamente come ministro nel precedente Governo e volentieri l'avremmo rivisto in questo, senza dimenticare però che anche Bray è del PD, "corrente dalemiana", visto che questo viene spesso opportunamente taciuto da alcuni, in una finta equidistanza monoculare col cuore sempre e solo a destra.

Positivo ad esempio nel discorso d'insediamento di  Renzi il richiamo su identità ed integrazione, che immaginiamo valga anche per il Sud data la vigente Costituzione, positivo che il primo atto di Governo sia il costituirsi contro la Giunta piemontese di Cota nel processo davanti alla Corte Costituzionale, negativa, ma solo se sarà confermata, la  possibile delega alla coesione territoriale a Delrio e non ci convincono certi giudizi sul Mezzogiorno abbastanza semplicistici nella replica di ieri sera ( lamento, burocrazia, malavita..) che tendono a scaricare il problema Sud tutto su se stesso, facendo di contempo l'occhiolino ai soliti stantii stereotipi.

Per questo noi del Partito del Sud diciamo che aspettiamo di giudicare questo Governo sui fatti concreti, così come detto da Renzi :"giudicatemi dai fatti"; lo faremo volentieri senza sconti e senza preconcetti.


.


.
Leggi tutto »
Di Natale Cuccurese

Premetto che non sono certamente entusiasta del nuovo Governo Renzi, così come non ero entusiasta del precedente Governo Letta. Non sono per nulla entusiasta di questi governi trasversali e non legittimati da un voto popolare diretto, peraltro in una situazione di parlamentari eletti tramite una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Consulta. 

Non sono entusiasta del teatrino della possibile nomina poi rientrata, sembra per intervento di Napolitano, di Gratteri, così come per la mancata rottamazione di alcuni ministri come la Lorenzin, soprattutto, o per la nomina di ministri come la Madia, di cui un giorno capiremo forse le competenze. 

Detto questo credo però che la cosa che più dispiaccia sia la mancata presenza di validi ministri del Sud, a parte  Maria Carmela Lanzetta, e quindi trovo ingeneroso leggere commenti dove generalizzando si definiscono i pochi ministri del sud  tutti indistintamente ascari a servizio, a questo si aggiunga la considerazione che non sempre in passato i tanti ministri del sud succedutisi nei vari governi repubblicani abbiano fatto gli interessi del sud, in caso contrario non ci troveremmo nell'attuale situazione, anzi a volte proprio questi per primi hanno umiliato le speranze di rinascita dei territori. 

Detto questo, e senza dilungarmi ulteriormente su altri aspetti, a volte equivoci della nascita di questa Governo, appare però francamente ingeneroso criticare più del lecito un Governo che è appena nato, la sfiducia e le critiche le potremo rivolgere se non ci saranno risposte concrete ai temi che quotidianamente decliniamo e che attanagliano il nostro Sud, in primis fra gli altri la lotta alle mafie, la mobilità con l'alta velocità  a Sud, gli aeroporti, le autostrade, i porti, il lavoro, lo sviluppo, la valorizzazione della bellezza e del turismo anche culturale del Sud... e qui ci piange il cuore ricordare come il pugliese Bray  si sia comportato egregiamente come ministro nel precedente Governo e volentieri l'avremmo rivisto in questo, senza dimenticare però che anche Bray è del PD, "corrente dalemiana", visto che questo viene spesso opportunamente taciuto da alcuni, in una finta equidistanza monoculare col cuore sempre e solo a destra.

Positivo ad esempio nel discorso d'insediamento di  Renzi il richiamo su identità ed integrazione, che immaginiamo valga anche per il Sud data la vigente Costituzione, positivo che il primo atto di Governo sia il costituirsi contro la Giunta piemontese di Cota nel processo davanti alla Corte Costituzionale, negativa, ma solo se sarà confermata, la  possibile delega alla coesione territoriale a Delrio e non ci convincono certi giudizi sul Mezzogiorno abbastanza semplicistici nella replica di ieri sera ( lamento, burocrazia, malavita..) che tendono a scaricare il problema Sud tutto su se stesso, facendo di contempo l'occhiolino ai soliti stantii stereotipi.

Per questo noi del Partito del Sud diciamo che aspettiamo di giudicare questo Governo sui fatti concreti, così come detto da Renzi :"giudicatemi dai fatti"; lo faremo volentieri senza sconti e senza preconcetti.


.


.

lunedì 24 febbraio 2014

Caro Presidente Vendola i Meridionalisti ci sono, soli, ma ci sono.

Caro Presidente Vendola,
VENDOLALe scriviamo per esprimere il nostro apprezzamento per le sue prese di posizione sul sud che, a partire dal 15 febbraio e per finire con il suo pezzo su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 febbraio dal titolo “Caro Molise un patto…”, l’hanno vista protagonista.
Siamo contenti perché, proprio lo scorso 15 febbraio a Bari, nella nostra Bari, c’è stato un incontro tra meridionalisti, anzi, tra meridionalisti progressisti e i sindaci di Bari e Napoli dal titolo “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese” proprio per dire basta al semplice piagnisteo e alla semplice rievocazione storica e andare oltre verso un sud che si rimbocchi le maniche e cammini sempre più con le sue gambe, la sua storia, il suo modo di essere, verso un futuro senza ripiegamenti su sé stesso e pieno di voglia di essere protagonista, con un sguardo all’Europa e un’attenzione forte al Mediterraneo come millenni della nostra terra ci insegnano.
Ecco noi del Partito del Sud, abbiamo trovato nei Suoi discorsi, molte delle nostre tesi che proponiamo (dal 2007) tra mille sforzi in giro per il sud e per l’Italia, con la presenza alle ultime due elezioni politiche nazionali e a tante elezioni amministrative a sud come a nord. Su una cosa però ci permetta non siamo d’accordo. Non siamo d’accordo sul fatto che il meridionalismo e i meridionalisti siano scomparsi. Noi appunto non siamo scomparsi e come detto portiamo avanti da anni concretamente i temi meridionalisti, come Lei forse saprà, ma, molto probabilmente abbiamo pochi, di quella classe politica e amministrativa di cui lei parla, disposti ad ascoltarci disposti a fare un pezzo di strada insieme. Per molti anni, gli uomini del sud, i politici del sud, la sinistra, e forse, anche la stessa SEL da lei guidata, hanno pensato che la “questione meridionale” fosse un tema da provinciali, un tema da seppellire tra le urla dello spread e della finanza europea e mondiale.
Noi sappiamo, e Lei lo saprà ancor meglio di noi visto il lavoro fatto dalla Sua amministrazione in Puglia, quanti siano i “talenti” del sud da poter valorizzare e da poter mettere a disposizione di questa Italia. Si tratta solo di capire che il sud non è solo un tema di discussione o un punto da inserire “nostro malgrado” in un programma politico. IlSud è la chiave per il nostro Paese per risollevarsi essendo esso stesso nella sua interezza sud dell’Europa. Partendo dalle sue peculiarità e, soprattutto,pensando di fare politiche da Sud e non per il Sud si possono fare grandi cose e ridare speranza a questa terra.
I Sindaci Emiliano e De Magistris hanno preso l’impegno, lo scorso 15 febbraio durante il nostro incontro, di favorire un coordinamento delle città (dei sindaci) del sude, perché no, anche quello delle regioni del mezzogiorno abbattendo antichi steccati. Secondo noi, Lei potrebbe essere della partita.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da questo suo accento forte sul Sud posto in questi ultimi giorni e volentieri ci piacerebbe confrontarci con Lei perché, come ha scritto domenica, “noi non possiamo replicare i vecchi copioni… presentarci come la periferia del mondo”.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei quindi quando porta avanti le tesi del Sud in maniera non nostalgica, ma moderna e aperta al confronto.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei, e con tutti i veri meridionalisti progressisti che, finalmente, passato il letargo degli ultimi decenni, qualora decidano di uscire dalle proprie tane romane o dai propri palazzi per dare voce e slancio al Sud, alla sua gente, alla sua speranza.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei, come siamo d’accordo con quegli uomini e quelle donne che, seppur diversi per appartenenza politica, come Emiliano e De Magistris, hanno trovato nel meridionalismo una delle chiavi per donare il proprio servizio alla politica e alla propria terra. Sicuramente su altri punti siamo più distanti, però, quando vuole… incontriamoci se lo ritiene…per confrontarci e vedere di parlarne da Sud.
Il Sud le sarà grato.
Michele Dell’Edera
Coordinatore Regionale del Partito del Sud di Puglia



.
Leggi tutto »
Caro Presidente Vendola,
VENDOLALe scriviamo per esprimere il nostro apprezzamento per le sue prese di posizione sul sud che, a partire dal 15 febbraio e per finire con il suo pezzo su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 febbraio dal titolo “Caro Molise un patto…”, l’hanno vista protagonista.
Siamo contenti perché, proprio lo scorso 15 febbraio a Bari, nella nostra Bari, c’è stato un incontro tra meridionalisti, anzi, tra meridionalisti progressisti e i sindaci di Bari e Napoli dal titolo “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese” proprio per dire basta al semplice piagnisteo e alla semplice rievocazione storica e andare oltre verso un sud che si rimbocchi le maniche e cammini sempre più con le sue gambe, la sua storia, il suo modo di essere, verso un futuro senza ripiegamenti su sé stesso e pieno di voglia di essere protagonista, con un sguardo all’Europa e un’attenzione forte al Mediterraneo come millenni della nostra terra ci insegnano.
Ecco noi del Partito del Sud, abbiamo trovato nei Suoi discorsi, molte delle nostre tesi che proponiamo (dal 2007) tra mille sforzi in giro per il sud e per l’Italia, con la presenza alle ultime due elezioni politiche nazionali e a tante elezioni amministrative a sud come a nord. Su una cosa però ci permetta non siamo d’accordo. Non siamo d’accordo sul fatto che il meridionalismo e i meridionalisti siano scomparsi. Noi appunto non siamo scomparsi e come detto portiamo avanti da anni concretamente i temi meridionalisti, come Lei forse saprà, ma, molto probabilmente abbiamo pochi, di quella classe politica e amministrativa di cui lei parla, disposti ad ascoltarci disposti a fare un pezzo di strada insieme. Per molti anni, gli uomini del sud, i politici del sud, la sinistra, e forse, anche la stessa SEL da lei guidata, hanno pensato che la “questione meridionale” fosse un tema da provinciali, un tema da seppellire tra le urla dello spread e della finanza europea e mondiale.
Noi sappiamo, e Lei lo saprà ancor meglio di noi visto il lavoro fatto dalla Sua amministrazione in Puglia, quanti siano i “talenti” del sud da poter valorizzare e da poter mettere a disposizione di questa Italia. Si tratta solo di capire che il sud non è solo un tema di discussione o un punto da inserire “nostro malgrado” in un programma politico. IlSud è la chiave per il nostro Paese per risollevarsi essendo esso stesso nella sua interezza sud dell’Europa. Partendo dalle sue peculiarità e, soprattutto,pensando di fare politiche da Sud e non per il Sud si possono fare grandi cose e ridare speranza a questa terra.
I Sindaci Emiliano e De Magistris hanno preso l’impegno, lo scorso 15 febbraio durante il nostro incontro, di favorire un coordinamento delle città (dei sindaci) del sude, perché no, anche quello delle regioni del mezzogiorno abbattendo antichi steccati. Secondo noi, Lei potrebbe essere della partita.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da questo suo accento forte sul Sud posto in questi ultimi giorni e volentieri ci piacerebbe confrontarci con Lei perché, come ha scritto domenica, “noi non possiamo replicare i vecchi copioni… presentarci come la periferia del mondo”.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei quindi quando porta avanti le tesi del Sud in maniera non nostalgica, ma moderna e aperta al confronto.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei, e con tutti i veri meridionalisti progressisti che, finalmente, passato il letargo degli ultimi decenni, qualora decidano di uscire dalle proprie tane romane o dai propri palazzi per dare voce e slancio al Sud, alla sua gente, alla sua speranza.
Caro Presidente Vendola, siamo d’accordo con Lei, come siamo d’accordo con quegli uomini e quelle donne che, seppur diversi per appartenenza politica, come Emiliano e De Magistris, hanno trovato nel meridionalismo una delle chiavi per donare il proprio servizio alla politica e alla propria terra. Sicuramente su altri punti siamo più distanti, però, quando vuole… incontriamoci se lo ritiene…per confrontarci e vedere di parlarne da Sud.
Il Sud le sarà grato.
Michele Dell’Edera
Coordinatore Regionale del Partito del Sud di Puglia



.

domenica 23 febbraio 2014

Bari 15 Febbraio 2014," Con il Sud si riparte "- Gli interventi di Rossella Macchiarola ( IDV) e Antonio Russo ( ACLI)

IDEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris


L'intervento di Rossella Macchiarola - Responsabile Regionale Donne Puglia dell'Italia dei Valori

  http://www.youtube.com/watch?v=UDEdxmJiNpw&feature=youtu.be



 L'intervento di Antonio Russo della Direzione Nazionale ACLI Responsabile del settore Coesione Territoriale e Legalità

  http://www.youtube.com/watch?v=2nDQLiI8WWg&feature=youtu.be




 
Leggi tutto »
IDEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris


L'intervento di Rossella Macchiarola - Responsabile Regionale Donne Puglia dell'Italia dei Valori

  http://www.youtube.com/watch?v=UDEdxmJiNpw&feature=youtu.be



 L'intervento di Antonio Russo della Direzione Nazionale ACLI Responsabile del settore Coesione Territoriale e Legalità

  http://www.youtube.com/watch?v=2nDQLiI8WWg&feature=youtu.be




 

LA VIGNETTA DI FRANCO GALLO




.
Leggi tutto »



.

sabato 22 febbraio 2014

Avanti un altro...

di Andrea Balìa


Dalla caduta (anche tanto auspicata…) del Governo Berlusconi va ad insediarsi il terzo inquilino a Palazzo Chigi, o Chigiui come Crozza declinava sarcasticamente ai tempi del Cavaliere in auge, ironizzando sul suo accento forzosamente elegante che lo portava a toscaneggiare per apparire diciamo più chic, più credibile
.
Dopo Monti, succeduto per primo con l’unica politica di sua conoscenza e competenza, ovvero “blood, sweet and tears” (sangue, sudore e lacrime), che andava a tamponare il crollo in caduta libera dello spread, causato (all’interno di una già devastante crisi economica mondiale) dalla politica neoliberista dell’allora PDL, che sarebbe più consono definire “pagnottista” in quanto preoccupata più che altro di parare le terga al suo leader, si è avuto l’avvento di Enrico Letta. 
La nascita del governo “larghe intese”, dal PD fino al PDL, con dentro – dopo pochi mesi – la condanna di Berlusconi, la spaccatura della destra in Nuovo Centrodestra e la resuscitata Forza Italia, con conseguente fuoriuscita di quest’ultima dalla compagine governativa. Letta ha tamponato ma fallendo in propositività  e nell’attuazione di quelle riforme destinate a dare una vera svolta. 
Qui nasce l’accelerazione all’interno del PD, in parte preoccupato della situazione stagnante in quanto forza più rappresentativa numericamente nella coalizione e quindi – almeno in teoria – più responsabile della inattività, e in parte per dar seguito alle smanie di protagonismo del suo giovane e rampante segretario, ovvero Matteo Renzi. Da non sottovalutare il calcolo che elezioni anticipate (per giunta senza la nuova legge) avrebbero portato al rischio di riconsegnare, come da sondaggi, il paese al Cavaliere.  E arriviamo ad oggi, al governo Renzi : stesse forze in coalizione, squadra nuova, molto più giovane, equamente divisa in donne e uomini, condottiero nuovo, e rigorosamente assente sul fronte Sud come rappresentanza. A meno che non si voglia, facendosi bersagliare dalle famose “pernacchie” d’eduardiana memoria, ritenere un Alfano e la povera Lanzetta, come credibili portavoce delle istanze meridionali. Passi per la Lanzetta, ma Alfano….Del resto attendersi di più era un po’ da ottimisti ostinati. Renzi, crediamo forse errando, finirà comunque per produrre qualcosa in linea generale per l’ambizione sfrenata che lo caratterizza, ma sicuramente nulla o molto poco (a voler esser buoni…) per il Sud.

 Il Partito del Sud crede che il meridione debba organizzarsi all’interno d’una sinistra poco presente nei fatti in questo governo. Dice : ma perché non c’è il PD? Certo, ma con una componente come quella civatiana in polemica e dissenziente, con S & L fuori dai giochi, con forze minori dalla rinascente IDV ad altri escluse, dalla non presenza di personaggi positivi e sinceramente meridionalisti come Michele Emiliano non coinvolti. Nel convegno del 15 Febbraio u.s. a Bari, organizzato dal Partito del Sud di questo s’è discusso col sindaco barese e quello napoletano (altra area definiamola “arancione” e di sinistra a noi vicina), di 2 necessità improcrastinabili : la necessità che la sinistra faccia propri i temi d’un vero meridionalismo non cialtrone, nostalgico e destrorso, che persegue le lezioni di Gramsci e Dorso, e che amministratori onesti e lluminati del Sud dell’area progressista si coalizzino come forza  propositrice e portatrice delle istanze delle nostre terre. Questo è il progetto che il Partito del Sud intende perseguire come motivatore, collante e attore.

Nel frattempo “avanti un altro…” , se dovessero essere impreviste rose di certo non le rifiuteremmo, ma consci che il tempo delle grazie ricevute e/o “del cappello in mano” come è stato ribadito a Bari, è terminato e il Sud deve farsi motore delle sue idee, delle sue istanze, del suo riscatto con le proprie gambe e forze reclamando tutto ciò e costruendolo in quell’area progressista che è la casa dei valori che gli appartengono per storia, tradizioni e costumi.


.
Leggi tutto »
di Andrea Balìa


Dalla caduta (anche tanto auspicata…) del Governo Berlusconi va ad insediarsi il terzo inquilino a Palazzo Chigi, o Chigiui come Crozza declinava sarcasticamente ai tempi del Cavaliere in auge, ironizzando sul suo accento forzosamente elegante che lo portava a toscaneggiare per apparire diciamo più chic, più credibile
.
Dopo Monti, succeduto per primo con l’unica politica di sua conoscenza e competenza, ovvero “blood, sweet and tears” (sangue, sudore e lacrime), che andava a tamponare il crollo in caduta libera dello spread, causato (all’interno di una già devastante crisi economica mondiale) dalla politica neoliberista dell’allora PDL, che sarebbe più consono definire “pagnottista” in quanto preoccupata più che altro di parare le terga al suo leader, si è avuto l’avvento di Enrico Letta. 
La nascita del governo “larghe intese”, dal PD fino al PDL, con dentro – dopo pochi mesi – la condanna di Berlusconi, la spaccatura della destra in Nuovo Centrodestra e la resuscitata Forza Italia, con conseguente fuoriuscita di quest’ultima dalla compagine governativa. Letta ha tamponato ma fallendo in propositività  e nell’attuazione di quelle riforme destinate a dare una vera svolta. 
Qui nasce l’accelerazione all’interno del PD, in parte preoccupato della situazione stagnante in quanto forza più rappresentativa numericamente nella coalizione e quindi – almeno in teoria – più responsabile della inattività, e in parte per dar seguito alle smanie di protagonismo del suo giovane e rampante segretario, ovvero Matteo Renzi. Da non sottovalutare il calcolo che elezioni anticipate (per giunta senza la nuova legge) avrebbero portato al rischio di riconsegnare, come da sondaggi, il paese al Cavaliere.  E arriviamo ad oggi, al governo Renzi : stesse forze in coalizione, squadra nuova, molto più giovane, equamente divisa in donne e uomini, condottiero nuovo, e rigorosamente assente sul fronte Sud come rappresentanza. A meno che non si voglia, facendosi bersagliare dalle famose “pernacchie” d’eduardiana memoria, ritenere un Alfano e la povera Lanzetta, come credibili portavoce delle istanze meridionali. Passi per la Lanzetta, ma Alfano….Del resto attendersi di più era un po’ da ottimisti ostinati. Renzi, crediamo forse errando, finirà comunque per produrre qualcosa in linea generale per l’ambizione sfrenata che lo caratterizza, ma sicuramente nulla o molto poco (a voler esser buoni…) per il Sud.

 Il Partito del Sud crede che il meridione debba organizzarsi all’interno d’una sinistra poco presente nei fatti in questo governo. Dice : ma perché non c’è il PD? Certo, ma con una componente come quella civatiana in polemica e dissenziente, con S & L fuori dai giochi, con forze minori dalla rinascente IDV ad altri escluse, dalla non presenza di personaggi positivi e sinceramente meridionalisti come Michele Emiliano non coinvolti. Nel convegno del 15 Febbraio u.s. a Bari, organizzato dal Partito del Sud di questo s’è discusso col sindaco barese e quello napoletano (altra area definiamola “arancione” e di sinistra a noi vicina), di 2 necessità improcrastinabili : la necessità che la sinistra faccia propri i temi d’un vero meridionalismo non cialtrone, nostalgico e destrorso, che persegue le lezioni di Gramsci e Dorso, e che amministratori onesti e lluminati del Sud dell’area progressista si coalizzino come forza  propositrice e portatrice delle istanze delle nostre terre. Questo è il progetto che il Partito del Sud intende perseguire come motivatore, collante e attore.

Nel frattempo “avanti un altro…” , se dovessero essere impreviste rose di certo non le rifiuteremmo, ma consci che il tempo delle grazie ricevute e/o “del cappello in mano” come è stato ribadito a Bari, è terminato e il Sud deve farsi motore delle sue idee, delle sue istanze, del suo riscatto con le proprie gambe e forze reclamando tutto ciò e costruendolo in quell’area progressista che è la casa dei valori che gli appartengono per storia, tradizioni e costumi.


.

Il saluto iniziale di Natale Cuccurese - Presidente Partito del Sud al Convegno di Bari del 15 Febbraio 2014

A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo uno dei due interventi del nostro Presidente Natale Cuccurese al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento.
Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=93TPTDU5qS0

 CON IL SUD SI RIPARTE! Bari - Sala Consiliare IDEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris
Il saluto iniziale di Natale Cuccurese - Presidente Partito del Sud





.

Leggi tutto »
A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo uno dei due interventi del nostro Presidente Natale Cuccurese al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento.
Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=93TPTDU5qS0

 CON IL SUD SI RIPARTE! Bari - Sala Consiliare IDEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris
Il saluto iniziale di Natale Cuccurese - Presidente Partito del Sud





.

venerdì 21 febbraio 2014

L'intervento di Valeria Romanelli (Assessore per il PdelSUD a Novi Velia) al convegno di Bari del 15 Febbraio.

A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo l'intervento di Valeria Romanelli (Assessore per il PdelSUD a Novi Velia) al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento.
Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=YCc4uIulDJE&feature=youtu.be

CON IL SUD SI RIPARTE! Bari - Sala Consiliare DEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris L'intervento di Valeria Romanelli - Assessore all'Ambiente ed alle Politiche Giovanili del comune di Novi Velia (SA) .


Leggi tutto »
A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo l'intervento di Valeria Romanelli (Assessore per il PdelSUD a Novi Velia) al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento.
Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=YCc4uIulDJE&feature=youtu.be

CON IL SUD SI RIPARTE! Bari - Sala Consiliare DEE, PROGETTI, PROGRAMMI PER IL RILANCIO DEL PAESE Il Partito del Sud ne discute con Michele Emiliano e Luigi De Magistris L'intervento di Valeria Romanelli - Assessore all'Ambiente ed alle Politiche Giovanili del comune di Novi Velia (SA) .


PUR’IO VOGLIO RIFLETTERE!

di Bruno Pappalardo

Come ben è ben noto non sono un illuminato studioso e, dunque, non posseggo sussiego perché in genere mi pongo umile e remissivo e sempre assai rispettoso per chi, al contrario, è profondo pozzo di “sapere”.

Anch’io tuttavia vorrò porre delle riflessioni
Non so se ne sarò capace!!?. 

Posseggo qualche libro di epoca passata e non tutti partigiani o esaltati della sinistra che fu o addirittura e perfino aggiungo, del “comunismo”
Posseggo, ad esempio, la Questione (che G. scrive quistione) meridionale” di Gramsci, … una edizione del 1970 di EE. RR. di Franco De Felice e Valentina Parlato. 

Allora avevo 18 anni e fu l’anno che per la prima volta potevo toccare il cielo con un dito attraversando la soglia di un seggio elettorale; ero nel partito comunista da almeno due anni (FGCI) e per me era un momento magico.
Ricordo bene la faccenda della gestione di un quartiere o territorio o regione se poteva acquisire una propria autonomia con dei propri uomini del posto o, sempre, veramente sempre, questi dovevano fare ed eseguire gli ordini disposti dalla segreteria generale del Partito.
Le disposizioni giungevano nelle numerose sezioni come quel dispositivo inventato da Totò quando, affamato, calava dalla sua finestra, una fune con un gancio all’estremità per afferrare un prosciutto o un provolone esposto dalla salumaio di sotto.
I provoloni eravamo noi!
Quello che tiravano su erano le nostre anime e cervelli. 

C’era poco margine e generalmente gli ordini non si discutevano. Se me parlava eccome e quante critiche suscitavano quelle disposizioni. Il segretario di sezione redigeva un verbale circostanziato ( più o meno) che inviava al “provinciale” e poi al “regionale” fino a Botteghe Oscure. Era certo che venivano lette perché c’era sempre qualcuno che veniva chiamato alla sede dello UNITA’ per ridiscutere velocemente della questione e poi spedito alle Frattocchie ossia la Scuola Centrale del Partito Comunista o dei “quadri” detto anche Istituto “Palmiro Togliatti”.

Insomma spero di riuscire a dare, tutti giorni o appena potrò nella settimana, degli spunti sul mondo del meridionalismo (…e non solo) proposto da uomini di rilevante interesse politico del passato ma da suscitare (spero) delle rielaborazioni, ripensamenti, raggiustamenti, smussature delle proprie mille convinzioni, tenute per anni, invece da ottundere, insomma spianare un piccolissimo percorso tra la sabbia nell’ aspettazione che resti qualcosa a tutti.

Mi piacerebbe iniziare a scrivere e discorrere ad esempio ( anche da studiare) proprio di Giorgio Amendola e di come volle giudicare, il Sud, come risorsa che ultimamente mi è giunto, letto altrove, come vera rivelazione. Spero, soprattutto di riuscire e di non rompere troppo!!



.
Leggi tutto »
di Bruno Pappalardo

Come ben è ben noto non sono un illuminato studioso e, dunque, non posseggo sussiego perché in genere mi pongo umile e remissivo e sempre assai rispettoso per chi, al contrario, è profondo pozzo di “sapere”.

Anch’io tuttavia vorrò porre delle riflessioni
Non so se ne sarò capace!!?. 

Posseggo qualche libro di epoca passata e non tutti partigiani o esaltati della sinistra che fu o addirittura e perfino aggiungo, del “comunismo”
Posseggo, ad esempio, la Questione (che G. scrive quistione) meridionale” di Gramsci, … una edizione del 1970 di EE. RR. di Franco De Felice e Valentina Parlato. 

Allora avevo 18 anni e fu l’anno che per la prima volta potevo toccare il cielo con un dito attraversando la soglia di un seggio elettorale; ero nel partito comunista da almeno due anni (FGCI) e per me era un momento magico.
Ricordo bene la faccenda della gestione di un quartiere o territorio o regione se poteva acquisire una propria autonomia con dei propri uomini del posto o, sempre, veramente sempre, questi dovevano fare ed eseguire gli ordini disposti dalla segreteria generale del Partito.
Le disposizioni giungevano nelle numerose sezioni come quel dispositivo inventato da Totò quando, affamato, calava dalla sua finestra, una fune con un gancio all’estremità per afferrare un prosciutto o un provolone esposto dalla salumaio di sotto.
I provoloni eravamo noi!
Quello che tiravano su erano le nostre anime e cervelli. 

C’era poco margine e generalmente gli ordini non si discutevano. Se me parlava eccome e quante critiche suscitavano quelle disposizioni. Il segretario di sezione redigeva un verbale circostanziato ( più o meno) che inviava al “provinciale” e poi al “regionale” fino a Botteghe Oscure. Era certo che venivano lette perché c’era sempre qualcuno che veniva chiamato alla sede dello UNITA’ per ridiscutere velocemente della questione e poi spedito alle Frattocchie ossia la Scuola Centrale del Partito Comunista o dei “quadri” detto anche Istituto “Palmiro Togliatti”.

Insomma spero di riuscire a dare, tutti giorni o appena potrò nella settimana, degli spunti sul mondo del meridionalismo (…e non solo) proposto da uomini di rilevante interesse politico del passato ma da suscitare (spero) delle rielaborazioni, ripensamenti, raggiustamenti, smussature delle proprie mille convinzioni, tenute per anni, invece da ottundere, insomma spianare un piccolissimo percorso tra la sabbia nell’ aspettazione che resti qualcosa a tutti.

Mi piacerebbe iniziare a scrivere e discorrere ad esempio ( anche da studiare) proprio di Giorgio Amendola e di come volle giudicare, il Sud, come risorsa che ultimamente mi è giunto, letto altrove, come vera rivelazione. Spero, soprattutto di riuscire e di non rompere troppo!!



.

giovedì 20 febbraio 2014

Carlopoli (CZ) 1° Marzo 2014: Centrali a biomasse e pale eoliche. Ci conviene davvero? Parliamone.

L’appuntamento è per le 17:30 di sabato 1 Marzo nella sala consiliare del comune di Carlopoli. 
Ci sarà un dibattito pubblico organizzato dal Partito del Sud pr. Catanzaro e dall’Associazione Comunità di Volontariato SS Pietro e Paolo di Lamezia Terme. 

I relatori saranno i Sindaci, quelli che sopportano in prima persona la drammatica situazione del vertiginoso aumento dei costi dei servizi a danno dei cittadini inermi e inferociti. Sarà presente il Sindaco di Carlopoli Mario Talarico, Il Sindaco di Tiriolo Giuseppe Lucente, Il Sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino. Interverranno al dibattito il presidente della SS Pietro e Paolo Antonio Mangiafave, il Coordinatore del Partito del Sud Calabria Giuseppe Spadafora, il Coordinatore Partito del Sud Pr. Cosenza Franco Gaudio. Moderatore dell’incontro Franco Gallo Coordinatore Partito del Sud Pr. Catanzaro.

L’incontro dibattito è in linea con l’intensa azione territoriale che da qualche tempo il Partito del Sud ha intrapreso per favorire un armonico sviluppo delle potenzialità del Sud basato sulla progettualità e sulle idee innovative. Azione culminata lo scorso sabato 15 febbraio nella sala consiliare di Bari dove i sindaci delle città più importanti del meridione, Napoli e Bari, hanno gettato le basi, col Partito del Sud, per un’intensa collaborazione. Emiliano e De Magistris vogliono un Sud propositivo, alternativo e non clientelare, vogliono l’acqua pubblica, vogliono dire no alle partecipate. Il Sud ha in se una quantità enorme di rabbia e insoddisfazione che fa raccolta e canalizzata verso la rinascita sociale, politica ed economica dei territori meridionali che chiedono a gran voce un forte infrastrutturazione per poter competere a livello europeo.

Le linee ad alta velocità ci spettano, così come le strade, le scuole e gli ospedali, perché lo dice la Costituzione. Vogliamo che l’articolo 3 venga applicato da Aosta a Lampedusa e soprattutto vogliamo difendere il nostro martoriato territorio dall’assalto di affaristi senza scrupoli provenienti da ogni parte d’Italia e supportati da una masnada di collaborazionisti che hanno come obiettivo l’arricchimento proprio e dei propri amici e non certo il benessere del popolo meridionale. Siamo stanchi delle trivellazioni selvagge con royalty del 7% a fronte dell’80% corrisposto alla Libia. E soprattutto siamo stanchi di chi inquina il nostro territorio condannando i nostri figli a morire di tumore. Quanti figli dovremo ancora veder emigrare forzatamente, quante giovani vite dobbiamo vedere spezzate dalle terribili malattie che gli inquinatori ci infliggono.

E’ ora di alzare la testa e ribellarsi. Parliamone a Carlopoli il primo di Marzo alle 17:30 nella sala consiliare.

Franco Gallo (Coordinatore Partito del Sud Pr. Catanzaro)


Leggi tutto »
L’appuntamento è per le 17:30 di sabato 1 Marzo nella sala consiliare del comune di Carlopoli. 
Ci sarà un dibattito pubblico organizzato dal Partito del Sud pr. Catanzaro e dall’Associazione Comunità di Volontariato SS Pietro e Paolo di Lamezia Terme. 

I relatori saranno i Sindaci, quelli che sopportano in prima persona la drammatica situazione del vertiginoso aumento dei costi dei servizi a danno dei cittadini inermi e inferociti. Sarà presente il Sindaco di Carlopoli Mario Talarico, Il Sindaco di Tiriolo Giuseppe Lucente, Il Sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino. Interverranno al dibattito il presidente della SS Pietro e Paolo Antonio Mangiafave, il Coordinatore del Partito del Sud Calabria Giuseppe Spadafora, il Coordinatore Partito del Sud Pr. Cosenza Franco Gaudio. Moderatore dell’incontro Franco Gallo Coordinatore Partito del Sud Pr. Catanzaro.

L’incontro dibattito è in linea con l’intensa azione territoriale che da qualche tempo il Partito del Sud ha intrapreso per favorire un armonico sviluppo delle potenzialità del Sud basato sulla progettualità e sulle idee innovative. Azione culminata lo scorso sabato 15 febbraio nella sala consiliare di Bari dove i sindaci delle città più importanti del meridione, Napoli e Bari, hanno gettato le basi, col Partito del Sud, per un’intensa collaborazione. Emiliano e De Magistris vogliono un Sud propositivo, alternativo e non clientelare, vogliono l’acqua pubblica, vogliono dire no alle partecipate. Il Sud ha in se una quantità enorme di rabbia e insoddisfazione che fa raccolta e canalizzata verso la rinascita sociale, politica ed economica dei territori meridionali che chiedono a gran voce un forte infrastrutturazione per poter competere a livello europeo.

Le linee ad alta velocità ci spettano, così come le strade, le scuole e gli ospedali, perché lo dice la Costituzione. Vogliamo che l’articolo 3 venga applicato da Aosta a Lampedusa e soprattutto vogliamo difendere il nostro martoriato territorio dall’assalto di affaristi senza scrupoli provenienti da ogni parte d’Italia e supportati da una masnada di collaborazionisti che hanno come obiettivo l’arricchimento proprio e dei propri amici e non certo il benessere del popolo meridionale. Siamo stanchi delle trivellazioni selvagge con royalty del 7% a fronte dell’80% corrisposto alla Libia. E soprattutto siamo stanchi di chi inquina il nostro territorio condannando i nostri figli a morire di tumore. Quanti figli dovremo ancora veder emigrare forzatamente, quante giovani vite dobbiamo vedere spezzate dalle terribili malattie che gli inquinatori ci infliggono.

E’ ora di alzare la testa e ribellarsi. Parliamone a Carlopoli il primo di Marzo alle 17:30 nella sala consiliare.

Franco Gallo (Coordinatore Partito del Sud Pr. Catanzaro)


CON IL SUD SI RIPARTE! L'intervento di Natale Cuccurese, Presidente del Partito del Sud - Bari - Sala Consiliare - 15 Febbraio 2014

A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo il contributo del nostro Presidente Natale Cuccurese al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento. Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=OH6BlHzMy2A




Leggi tutto »
A Bari il Partito del Sud ha innescato, insieme ai sindaci di Bari e Napoli, una scintilla che da tempo si attendeva.Questo il contributo del nostro Presidente Natale Cuccurese al convegno, nella speranza che dalla scintilla possa presto divampare un'energia che si riveli decisiva per il cambiamento. Buon Sud!

  https://www.youtube.com/watch?v=OH6BlHzMy2A




mercoledì 19 febbraio 2014

Una riflessione di Giovanni Cutolo su potenzialità inespresse della Sinistra a Napoli e sul Sud !

LE OCCASIONI PERDUTE

di Giovanni Cutolo


Guido Piegari (Napoli 1927-2007) si laurea in medicina nel ’55 presso l’Università degli Studi di Napoli. La sua passione per la filosofia e la storiografia lo spinge a frequentare l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli e a fondare nel 1951 il Gruppo di Studio Antonio Gramsci che lavora intensamente fino al ’54 promuovendo, presso l’Università Federico II corsi di studio e dibattiti sulla storia del Risorgimento italiano. Oltre a Piegari, fanno parte del Gramsci, tra gli altri, Gerardo Marotta, Ennio Galzenati, Giovanni Allodi, Ugo Feliziani, Enzo Oliveri. La non dissimulata passione hegeliana portava Piegari ad affermare che in politica l’essenziale sta nel porre nei termini giusti il problema dello Stato. Era convinto che tutti gli altri problemi non potessero essere considerati che problemi derivatidallo Stato, dalla sua forma, dalla sua struttura, dal suo assetto, dalla sua definizione territoriale. In quest’ottica, per esempio, la stessa “questione meridionale” avrebbe dovuto essere considerata in maniera subalterna, come questione non risolvibile altrimenti che nella più generale battaglia per il rinnovamento dello Stato unitario. In caso contrario – vale a dire nell’ipotesi di un’esaltazione della “questione meridionale” come problema autonomo, non derivato, specifico non già dell’intera collettività nazionale bensì delle sole popolazioni del Sud – si sarebbe riusciti certamente a strappare elemosine varie, contributi, incentivi, e leggi speciali, ma con il risultato non soltanto di non debellare i mali storici del Sud ma di aggravarli fomentando particolarismi, appetiti, parassitismi, rivalità. Vale la pena sottolineare che oggi il Partito del Sud ripropone, con altre parole e in un altro contesto, la stessa tesi, anche noi convinti che il Sud è un problema dell’Italia tutta e non della sua parte meridionale. Perché non è l’Italia a soffrire per il problema del Sud, ma è esattamente l’opposto: è il Sud che soffre di un problema chiamato Italia.

Pur operando all’interno del Partito Comunista, il Gruppo Gramsci non rinuncia alla difesa di posizioni assai critiche nei confronti della dirigenza della federazione napoletana, nella errata convinzione che Togliatti avrebbe approvato e sostenuto le loro tesi. Ma si sbagliavano perché il centralismo democratico, che imponeva l’obbedienza assoluta agli iscritti, sopravvisse a lungo anche dopo la morte di Stalin. Piegari e i suoi amici ritenevano che, sotto la guida di Giorgio Amendola, il Partito stesse perseguendo una politica meridionalistica così esasperata da rischiare di compromettere l’unità d’Italia, alimentando il grave pericolo della rinascita della contrapposizione frontale fra Nord e Sud. Era convinzione dei componenti del Gruppo Gramsci che l’esaltazione della “questione meridionale” come problema autonomo, non derivato, bensì specifico delle sole popolazioni del Sud anziché dell’intera collettività nazionale, avrebbe consentito di strappare al Governo di Roma elemosine varie, contributi, incentivi e leggi speciali. Con il risultato però di aggravare i mali storici del Sud senza riuscire a debellarli, ma finendo per alimentare e fomentare particolarismi, appetiti, parassitismi e rivalità.

Del Gruppo Gramsci faceva parte anche Gerardo Marotta, noto per il suo carattere urticante e poco incline al contraddittorio, ma soprattutto per essere stato nel 1975 il co-fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici del quale rimane tutt’ora il Presidente. Marotta ha dedicato la sua vita alla costruzione di un monumento di oltre 300.000 volumi a sua maestà Georg Wilhelm Friedrich Hegel e a quell’illuminismo napoletano che culminò nella rivoluzione del 1799. Una rivoluzione da lui studiata sin dai primissimi anni cinquanta, quando sotto la spinta e la guida di Guido Piegari, cominciò a occuparsene. Rivoluzione che ha appassionatamente difeso e amato a oltranza, al punto da non indurlo a non riconoscere giudizi e ragioni diversi dai suoi. Come lui stesso ha confessato non ha mai smesso di amarla nella convinzione che, se non è affiancata dalla passione, la ragione non sia sufficiente a vivere e a capire. La convinzione di Marotta è che nel 1799 la storia di Napoli, anzi la storia dell’Italia tutta, si sia fermata, come paralizzata dal fallimento di quello che fu, a suo avviso, il generoso tentativo di trasformare la nostra società dalle fondamenta: abolendo le servitù feudali, abolendo le torture e le carceri segrete, abolendo l’imposta sui grani, farina, pasta e pesca, cioè sul cibo dei poveri; abolendo il cosiddetto testatico, la tassa che Campanella definiva la più empia di tutte, perché anche il più povero dei poveri doveva pagare per ottenere il diritto portare la propria testa attaccata al corpo. Ma anche i molti che non condividono questa analisi storica sui fatti del 1799, gli riconoscono di essere riuscito, con la sua ostinata perseveranza, a fare dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli un centro di eccezionale importanza nazionale e internazionale e di grandissimo valore culturale.

Nello spazio di pochi mesi, a partire dal marzo del 1954 il Gruppo Gramsci fu prima sconfessato, poi rapidamente smembrato e infine distrutto dalla normalizzazione imposta dal compagno napoletano Amendola, con l’avallo cinico del compagno torinese Togliatti. Si trattò senza alcun dubbio di una disastrosa sconfitta politica che ha lasciato tracce profonde, contribuendo all’irreversibile fallimento politico delle forze autenticamente progressiste e aperte al rinnovamento che esistevano dentro e fuori del Partito comunista napoletano. La decisione amendoliana di etichettare come progressista una politica volta a difendere l’idea che il Sud dovesse contrapporsi al Nord del paese, in ossequio a una visione regionalistica, ristretta e autarchica, mediocre e chiusa in maniera ottusamente provinciale, ha rappresentato un errore clamoroso e drammatico per il Partito, per il Sud e per il paese intero.
A distanza di oltre cinquant’anni vale la pena riflettere ai guasti causati nel Meridione, ma a Napoli soprattutto, dal fallimento della politica del Partito Comunista di Giorgio Amendola, descritto dai suoi stessi compagni di partito come un caso umano patologico: autoritario, insopportabilmente filosovietico, moralista sino alla persecuzione ma, nello stesso tempo, disponibile a trattare sottobanco con chiunque, nel solco della più collaudata tradizione trasformista. Come napoletani e meridionalisti non ci resta che volgerci ai positivi ritorni culturali conseguiti grazie all’Istituto di Studi Filosofici dell’ex ragazzo del Gruppo Gramsci. Se al grande successo nel campo della cultura avesse fatto riscontro un altrettale successo in quello politico oggi Napoli e il Sud non si troverebbero nelle lamentabili condizioni in cui si trovano.

Giovanni Cutolo


N.B.
Ho liberamente utilizzato e riassemblato brani tratti dal Mistero napoletano di Ermanno Rea edito da Einaudi, un libro che ritengo di lettura obbligatoria per tutti i simpatizzanti del Partito del Sud e per tutti i napoletani interessati a comprendere le ragioni per cui Napoli e il Mezzogiorno d’Italia versano nella triste situazione che tutti conosciamo e soffriamo

.
Leggi tutto »
LE OCCASIONI PERDUTE

di Giovanni Cutolo


Guido Piegari (Napoli 1927-2007) si laurea in medicina nel ’55 presso l’Università degli Studi di Napoli. La sua passione per la filosofia e la storiografia lo spinge a frequentare l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli e a fondare nel 1951 il Gruppo di Studio Antonio Gramsci che lavora intensamente fino al ’54 promuovendo, presso l’Università Federico II corsi di studio e dibattiti sulla storia del Risorgimento italiano. Oltre a Piegari, fanno parte del Gramsci, tra gli altri, Gerardo Marotta, Ennio Galzenati, Giovanni Allodi, Ugo Feliziani, Enzo Oliveri. La non dissimulata passione hegeliana portava Piegari ad affermare che in politica l’essenziale sta nel porre nei termini giusti il problema dello Stato. Era convinto che tutti gli altri problemi non potessero essere considerati che problemi derivatidallo Stato, dalla sua forma, dalla sua struttura, dal suo assetto, dalla sua definizione territoriale. In quest’ottica, per esempio, la stessa “questione meridionale” avrebbe dovuto essere considerata in maniera subalterna, come questione non risolvibile altrimenti che nella più generale battaglia per il rinnovamento dello Stato unitario. In caso contrario – vale a dire nell’ipotesi di un’esaltazione della “questione meridionale” come problema autonomo, non derivato, specifico non già dell’intera collettività nazionale bensì delle sole popolazioni del Sud – si sarebbe riusciti certamente a strappare elemosine varie, contributi, incentivi, e leggi speciali, ma con il risultato non soltanto di non debellare i mali storici del Sud ma di aggravarli fomentando particolarismi, appetiti, parassitismi, rivalità. Vale la pena sottolineare che oggi il Partito del Sud ripropone, con altre parole e in un altro contesto, la stessa tesi, anche noi convinti che il Sud è un problema dell’Italia tutta e non della sua parte meridionale. Perché non è l’Italia a soffrire per il problema del Sud, ma è esattamente l’opposto: è il Sud che soffre di un problema chiamato Italia.

Pur operando all’interno del Partito Comunista, il Gruppo Gramsci non rinuncia alla difesa di posizioni assai critiche nei confronti della dirigenza della federazione napoletana, nella errata convinzione che Togliatti avrebbe approvato e sostenuto le loro tesi. Ma si sbagliavano perché il centralismo democratico, che imponeva l’obbedienza assoluta agli iscritti, sopravvisse a lungo anche dopo la morte di Stalin. Piegari e i suoi amici ritenevano che, sotto la guida di Giorgio Amendola, il Partito stesse perseguendo una politica meridionalistica così esasperata da rischiare di compromettere l’unità d’Italia, alimentando il grave pericolo della rinascita della contrapposizione frontale fra Nord e Sud. Era convinzione dei componenti del Gruppo Gramsci che l’esaltazione della “questione meridionale” come problema autonomo, non derivato, bensì specifico delle sole popolazioni del Sud anziché dell’intera collettività nazionale, avrebbe consentito di strappare al Governo di Roma elemosine varie, contributi, incentivi e leggi speciali. Con il risultato però di aggravare i mali storici del Sud senza riuscire a debellarli, ma finendo per alimentare e fomentare particolarismi, appetiti, parassitismi e rivalità.

Del Gruppo Gramsci faceva parte anche Gerardo Marotta, noto per il suo carattere urticante e poco incline al contraddittorio, ma soprattutto per essere stato nel 1975 il co-fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici del quale rimane tutt’ora il Presidente. Marotta ha dedicato la sua vita alla costruzione di un monumento di oltre 300.000 volumi a sua maestà Georg Wilhelm Friedrich Hegel e a quell’illuminismo napoletano che culminò nella rivoluzione del 1799. Una rivoluzione da lui studiata sin dai primissimi anni cinquanta, quando sotto la spinta e la guida di Guido Piegari, cominciò a occuparsene. Rivoluzione che ha appassionatamente difeso e amato a oltranza, al punto da non indurlo a non riconoscere giudizi e ragioni diversi dai suoi. Come lui stesso ha confessato non ha mai smesso di amarla nella convinzione che, se non è affiancata dalla passione, la ragione non sia sufficiente a vivere e a capire. La convinzione di Marotta è che nel 1799 la storia di Napoli, anzi la storia dell’Italia tutta, si sia fermata, come paralizzata dal fallimento di quello che fu, a suo avviso, il generoso tentativo di trasformare la nostra società dalle fondamenta: abolendo le servitù feudali, abolendo le torture e le carceri segrete, abolendo l’imposta sui grani, farina, pasta e pesca, cioè sul cibo dei poveri; abolendo il cosiddetto testatico, la tassa che Campanella definiva la più empia di tutte, perché anche il più povero dei poveri doveva pagare per ottenere il diritto portare la propria testa attaccata al corpo. Ma anche i molti che non condividono questa analisi storica sui fatti del 1799, gli riconoscono di essere riuscito, con la sua ostinata perseveranza, a fare dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli un centro di eccezionale importanza nazionale e internazionale e di grandissimo valore culturale.

Nello spazio di pochi mesi, a partire dal marzo del 1954 il Gruppo Gramsci fu prima sconfessato, poi rapidamente smembrato e infine distrutto dalla normalizzazione imposta dal compagno napoletano Amendola, con l’avallo cinico del compagno torinese Togliatti. Si trattò senza alcun dubbio di una disastrosa sconfitta politica che ha lasciato tracce profonde, contribuendo all’irreversibile fallimento politico delle forze autenticamente progressiste e aperte al rinnovamento che esistevano dentro e fuori del Partito comunista napoletano. La decisione amendoliana di etichettare come progressista una politica volta a difendere l’idea che il Sud dovesse contrapporsi al Nord del paese, in ossequio a una visione regionalistica, ristretta e autarchica, mediocre e chiusa in maniera ottusamente provinciale, ha rappresentato un errore clamoroso e drammatico per il Partito, per il Sud e per il paese intero.
A distanza di oltre cinquant’anni vale la pena riflettere ai guasti causati nel Meridione, ma a Napoli soprattutto, dal fallimento della politica del Partito Comunista di Giorgio Amendola, descritto dai suoi stessi compagni di partito come un caso umano patologico: autoritario, insopportabilmente filosovietico, moralista sino alla persecuzione ma, nello stesso tempo, disponibile a trattare sottobanco con chiunque, nel solco della più collaudata tradizione trasformista. Come napoletani e meridionalisti non ci resta che volgerci ai positivi ritorni culturali conseguiti grazie all’Istituto di Studi Filosofici dell’ex ragazzo del Gruppo Gramsci. Se al grande successo nel campo della cultura avesse fatto riscontro un altrettale successo in quello politico oggi Napoli e il Sud non si troverebbero nelle lamentabili condizioni in cui si trovano.

Giovanni Cutolo


N.B.
Ho liberamente utilizzato e riassemblato brani tratti dal Mistero napoletano di Ermanno Rea edito da Einaudi, un libro che ritengo di lettura obbligatoria per tutti i simpatizzanti del Partito del Sud e per tutti i napoletani interessati a comprendere le ragioni per cui Napoli e il Mezzogiorno d’Italia versano nella triste situazione che tutti conosciamo e soffriamo

.

Intervento del Sindaco di Napoli De Magistris a “Con il Sud si riparte !”, Bari il 15 Febbraio 2014

Il Sindaco di  Napoli Luigi de Magistris è intervenuto sabato a Bari con noi del PdelSUD a "Con il Sud si riparte !". Ecco il suo intervento. "Con il Governo bisognerà dialogare, ma niente cappello in mano !"

  https://www.youtube.com/watch?v=P4m_TAzeKHE



.
Leggi tutto »
Il Sindaco di  Napoli Luigi de Magistris è intervenuto sabato a Bari con noi del PdelSUD a "Con il Sud si riparte !". Ecco il suo intervento. "Con il Governo bisognerà dialogare, ma niente cappello in mano !"

  https://www.youtube.com/watch?v=P4m_TAzeKHE



.

Su WebNapoli24: L’eccidio degli altri e quello del Sud…la distrazione degli pseudo meridionalisti…

memoriaDi Andrea Balia
Lunedì 27 Gennaio u.s. è stata la Giornata della Memoria; ovvero il giorno dedicato al ricordo delle vittime, principalmente ebraiche, dell’eccidio nazifascista. 
A parte qualche sparuto commento e la partecipazione d’unico gruppo alla commemorazione tenutasi a Napoli assieme alle istituzioni locali in onore d’un bimbo napoletano deportato e ucciso dalle sevizie del dott. Mengele ad Auschwitz, è una vergogna che nessun pseudo meridionalista abbia sentito il sussulto di spendere una parola sulla giornata della memoria…un sussulto di pietà e vergogna…
Che il Sud ad oggi non abbia una sua giornata dedicata ai suoi caduti non giustifica che non si debbano onorare le vittime d’un eccidio per certi versi simile a ciò che abbiamo subito noi…Su ciò bisognerà battersi perché i meridionali massacrati nelle vicende occultate, o diffuse con manipolazione, sulla verità degli eventi riguardanti il processo unitario, abbiano un giorno a loro dedicato. E bisognerà far sì che ciò sia riconosciuto da tutti, affinchè una nazione possa ritenersi tale; diversamente, come più volte s’è scritto mai sarà ritenuta e sentita come patria se continuerà a non voler fare i conti con la propria storia. 
Tutto questo non è ancora avvenuto, e il capo cosparso di cenere devono averlo le istituzioni e anche quelli che si battono per il riscatto del Sud. Il bimbo, tale Sergio De Simone, commemorato a Napoli, era però anche lui napoletano, anche lui piccolo figlio del Sud vittima dell’odio e della barbarie nazifascista. 
E allora cosa fanno i pseudo meridionalisti? Mettono il silenziatore…e varie sono le ragioni…dal fatto che il Sud non ha ancora la sua giornata della memoria, al fatto che “però Israele oggi sbaglia con la Palestina”, al fatto che una più o meno occultata ed insipiente presenza reazionaria ben alberga purtroppo in movimenti e associazioni che, impropriamente, s’appellano come meridionaliste, ma nei fatti sono solamente nostalgiche, reazionarie, destrorse. Questa altresì è pochezza umana e totale assenza d’onestà intellettuale. 
Utile ricordare, tra l’altro, l’olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all’assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti, e che con la sua orribile dinastia tanti lutti procurò al Sud. Meditate gente…meditate…

.
Leggi tutto »
memoriaDi Andrea Balia
Lunedì 27 Gennaio u.s. è stata la Giornata della Memoria; ovvero il giorno dedicato al ricordo delle vittime, principalmente ebraiche, dell’eccidio nazifascista. 
A parte qualche sparuto commento e la partecipazione d’unico gruppo alla commemorazione tenutasi a Napoli assieme alle istituzioni locali in onore d’un bimbo napoletano deportato e ucciso dalle sevizie del dott. Mengele ad Auschwitz, è una vergogna che nessun pseudo meridionalista abbia sentito il sussulto di spendere una parola sulla giornata della memoria…un sussulto di pietà e vergogna…
Che il Sud ad oggi non abbia una sua giornata dedicata ai suoi caduti non giustifica che non si debbano onorare le vittime d’un eccidio per certi versi simile a ciò che abbiamo subito noi…Su ciò bisognerà battersi perché i meridionali massacrati nelle vicende occultate, o diffuse con manipolazione, sulla verità degli eventi riguardanti il processo unitario, abbiano un giorno a loro dedicato. E bisognerà far sì che ciò sia riconosciuto da tutti, affinchè una nazione possa ritenersi tale; diversamente, come più volte s’è scritto mai sarà ritenuta e sentita come patria se continuerà a non voler fare i conti con la propria storia. 
Tutto questo non è ancora avvenuto, e il capo cosparso di cenere devono averlo le istituzioni e anche quelli che si battono per il riscatto del Sud. Il bimbo, tale Sergio De Simone, commemorato a Napoli, era però anche lui napoletano, anche lui piccolo figlio del Sud vittima dell’odio e della barbarie nazifascista. 
E allora cosa fanno i pseudo meridionalisti? Mettono il silenziatore…e varie sono le ragioni…dal fatto che il Sud non ha ancora la sua giornata della memoria, al fatto che “però Israele oggi sbaglia con la Palestina”, al fatto che una più o meno occultata ed insipiente presenza reazionaria ben alberga purtroppo in movimenti e associazioni che, impropriamente, s’appellano come meridionaliste, ma nei fatti sono solamente nostalgiche, reazionarie, destrorse. Questa altresì è pochezza umana e totale assenza d’onestà intellettuale. 
Utile ricordare, tra l’altro, l’olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all’assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti, e che con la sua orribile dinastia tanti lutti procurò al Sud. Meditate gente…meditate…

.

martedì 18 febbraio 2014

Valeria Romanelli, Assessore del Partito del Sud nel Comune di Novi Velia ( SA), intervistata da SetTV in merito al convegno "Con il Sud si riparte" tenutosi sabato scorso, 15 Febbraio, a Bari.


"Insieme ai sindaci Michele Emiliano e Luigi De Magistris, su proposta del Partito del Sud, abbiamo provato insieme a definire una nuova vision del Mezzogiorno e dell'Italia."

 
https://www.youtube.com/watch?v=FqAudMEBRzg





Leggi tutto »

"Insieme ai sindaci Michele Emiliano e Luigi De Magistris, su proposta del Partito del Sud, abbiamo provato insieme a definire una nuova vision del Mezzogiorno e dell'Italia."

 
https://www.youtube.com/watch?v=FqAudMEBRzg





15 febbraio 2014: Da Sud buone basi per ripartire. La soddisfazione del Partito del Sud

emilianodemagistrisSe qualcuno pensava che il 15 febbraio scorso a Bari, il convegno di lavoro, “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese”, fosse uno dei tanti convegni che si organizzano in giro per l’Italia ebbene, questo qualcuno si sbagliava.
A Bari, sabato 15 febbraio, si è lavorato,anzi si sono colti i frutti del duro lavoro che il Partito del Sud ha messo in campo in questi mesi in giro per le regioni del sud e non solo attraverso il lavoro dei suoi iscritti e delle sue iniziative concrete e tangibili come ad esempio le varie tappe del Sud Project Camp.
A Bari, sabato scorso, i sindaci Emiliano e De Magistrisbravi sindaci e sinceri meridionalisti, hanno sancito la fine di un percorso che ha visto avvicinarsi sempre più le due città da loro amministrate e l’inizio di un altro percorso che deve portare al coordinamento delle città metropolitane, dei capoluoghi del mezzogiorno e delle regioni del Sud.
I due sindaci hanno messo all’ordine del giorno dell’agenda del nascente Governo e più in generale delle politiche nazionali ed europee il Sud dicendo a chiare lettere chenon ci può essere ripresa senza sud, non ci può essere una ripartenza dell’Italia senza un rilancio del mezzogiorno.
Il Sud può farcela, hanno detto de Magistris ed Emiliano, in perfetta sintonia con il Partito del Sud, se però è messo in condizioni di competere, se ad esso vengono date le giuste attenzioni, il che non significa semplicemente soldi, ma significa politiche in grado di far ripartire l’economia e la competitività meridionale soffocata da politiche semplicemente (falsamente) assistenziali e mai volte allo sviluppo del territorio stesso.
Il Partito del Sud dal canto suo, ci ha messo le idee e i progetti consegnando virtualmente e realmente ai sindaci delle due più importanti città peninsulari del sud il proprio libro bianco dal titolo, appunto: “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese”.
E’ solo l’inizio si sono detti i protagonisti dell’incontro alla fine della giornata, adesso il Sud lotterà perché finalmente le politiche del Paese cambino e si riconosca il SUD come risorsa propulsiva per tornare a competere.
Dopo tanti anni di meridionalismo relegato a convegni e rievocazioni storiche (importantissime perché hanno risvegliato le coscienze) adesso esso sbarca dove effettivamente si possono cambiare le cose, nei luoghi dove si prendono le decisioni, non con il cappello in mano, ma riconosciuto come linfa vitale per politiche che nascano e prosperino da sud.
Il Partito del Sud non avrà remore ad appoggiare questi ed altri uomini che, progressisti, avranno come stella del mattino della loro azione politica nazionale ed europea il SUD.
Il Partito del Sud porterà le istanze del SUD nei luoghi dove la nostra terra possa riprendere il suo orgoglioso cammino di terra illuminata, libera e piena di risorse.
Allo stesso tempo il Partito del Sud non farà sconti a nessuno, come siamo consapevoli che questo cammino sia appena iniziato.

Segreteria Politica Nazionale del Partito del Sud 


.
Leggi tutto »
emilianodemagistrisSe qualcuno pensava che il 15 febbraio scorso a Bari, il convegno di lavoro, “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese”, fosse uno dei tanti convegni che si organizzano in giro per l’Italia ebbene, questo qualcuno si sbagliava.
A Bari, sabato 15 febbraio, si è lavorato,anzi si sono colti i frutti del duro lavoro che il Partito del Sud ha messo in campo in questi mesi in giro per le regioni del sud e non solo attraverso il lavoro dei suoi iscritti e delle sue iniziative concrete e tangibili come ad esempio le varie tappe del Sud Project Camp.
A Bari, sabato scorso, i sindaci Emiliano e De Magistrisbravi sindaci e sinceri meridionalisti, hanno sancito la fine di un percorso che ha visto avvicinarsi sempre più le due città da loro amministrate e l’inizio di un altro percorso che deve portare al coordinamento delle città metropolitane, dei capoluoghi del mezzogiorno e delle regioni del Sud.
I due sindaci hanno messo all’ordine del giorno dell’agenda del nascente Governo e più in generale delle politiche nazionali ed europee il Sud dicendo a chiare lettere chenon ci può essere ripresa senza sud, non ci può essere una ripartenza dell’Italia senza un rilancio del mezzogiorno.
Il Sud può farcela, hanno detto de Magistris ed Emiliano, in perfetta sintonia con il Partito del Sud, se però è messo in condizioni di competere, se ad esso vengono date le giuste attenzioni, il che non significa semplicemente soldi, ma significa politiche in grado di far ripartire l’economia e la competitività meridionale soffocata da politiche semplicemente (falsamente) assistenziali e mai volte allo sviluppo del territorio stesso.
Il Partito del Sud dal canto suo, ci ha messo le idee e i progetti consegnando virtualmente e realmente ai sindaci delle due più importanti città peninsulari del sud il proprio libro bianco dal titolo, appunto: “Con il Sud si riparte! Idee, progetti, programmi per il rilancio del Paese”.
E’ solo l’inizio si sono detti i protagonisti dell’incontro alla fine della giornata, adesso il Sud lotterà perché finalmente le politiche del Paese cambino e si riconosca il SUD come risorsa propulsiva per tornare a competere.
Dopo tanti anni di meridionalismo relegato a convegni e rievocazioni storiche (importantissime perché hanno risvegliato le coscienze) adesso esso sbarca dove effettivamente si possono cambiare le cose, nei luoghi dove si prendono le decisioni, non con il cappello in mano, ma riconosciuto come linfa vitale per politiche che nascano e prosperino da sud.
Il Partito del Sud non avrà remore ad appoggiare questi ed altri uomini che, progressisti, avranno come stella del mattino della loro azione politica nazionale ed europea il SUD.
Il Partito del Sud porterà le istanze del SUD nei luoghi dove la nostra terra possa riprendere il suo orgoglioso cammino di terra illuminata, libera e piena di risorse.
Allo stesso tempo il Partito del Sud non farà sconti a nessuno, come siamo consapevoli che questo cammino sia appena iniziato.

Segreteria Politica Nazionale del Partito del Sud 


.

lunedì 17 febbraio 2014

Corriere del Mezzogiorno/Corriere della Sera di Domenica 16/02/2014...

Testuale : "Emiliano...stringe un patto per il Sud con de Magistris, ospite dell'organizzazione Partito del SUD".




Emiliano con de Magistris (con in mano il libro bianco - nei fatti rosso - con le idee del Partito del Sud per far ripartire il Sud)



Fonte : Corriere del Mezzogiorno /Corriere della Sera


.
Leggi tutto »
Testuale : "Emiliano...stringe un patto per il Sud con de Magistris, ospite dell'organizzazione Partito del SUD".




Emiliano con de Magistris (con in mano il libro bianco - nei fatti rosso - con le idee del Partito del Sud per far ripartire il Sud)



Fonte : Corriere del Mezzogiorno /Corriere della Sera


.

...grazie agli amici del Partito del Sud e ad ogni vero meridionalista...sono fiera di essere con voi.

Di Marenza De Michele

Bari, 15 febbraio 2014. Ho visto per la prima volta la sala consiliare di Bari due anni fa, ero una neofita del meridionalismo, altrettanto del Partito del Sud, eravamo in tanti, c'era Pino Aprile, Emiliano e facce, tante facce a me sconosciute o appena conosciute, ad alcune ero già legata da affetto vero, ad altre accomunata solo dal quel brillìo emozionato negli occhi che solo la vera passione consente.

Rivedo di nuovo con la stessa emozione, questa volta purtroppo solo in foto -mannaggia alla salute che non c'è-, lo stesso ambiente e molte di quelle facce, ma ora per la maggior parte le conosco bene, sono a loro legata da stima sincera e altrettanto affetto, e ritorno a sognare...a sognare un risveglio delle coscienze, un rifiorire della mia terra, coi mandorli già in fiore anche i sorrisi sul volto di chi amo e di tutta quella gente perbene che è stanca, che si oppone, che lotta e vuole arrivare a rendere la propria terra un nido stabile e felice per i propri figli.

Grazie a tutti, a chi in questi due anni ha lavorato alacremente anche per me, e al mio posto quando io non ho potuto, grazie a chi crede, a chi non si arrende, a chi, armato di sola e vera passione, ci rimette anche del suo per continuare ad esserci...grazie agli amici del Partito del Sud e ad ogni vero meridionalista...sono fiera di essere con voi.


Leggi tutto »
Di Marenza De Michele

Bari, 15 febbraio 2014. Ho visto per la prima volta la sala consiliare di Bari due anni fa, ero una neofita del meridionalismo, altrettanto del Partito del Sud, eravamo in tanti, c'era Pino Aprile, Emiliano e facce, tante facce a me sconosciute o appena conosciute, ad alcune ero già legata da affetto vero, ad altre accomunata solo dal quel brillìo emozionato negli occhi che solo la vera passione consente.

Rivedo di nuovo con la stessa emozione, questa volta purtroppo solo in foto -mannaggia alla salute che non c'è-, lo stesso ambiente e molte di quelle facce, ma ora per la maggior parte le conosco bene, sono a loro legata da stima sincera e altrettanto affetto, e ritorno a sognare...a sognare un risveglio delle coscienze, un rifiorire della mia terra, coi mandorli già in fiore anche i sorrisi sul volto di chi amo e di tutta quella gente perbene che è stanca, che si oppone, che lotta e vuole arrivare a rendere la propria terra un nido stabile e felice per i propri figli.

Grazie a tutti, a chi in questi due anni ha lavorato alacremente anche per me, e al mio posto quando io non ho potuto, grazie a chi crede, a chi non si arrende, a chi, armato di sola e vera passione, ci rimette anche del suo per continuare ad esserci...grazie agli amici del Partito del Sud e ad ogni vero meridionalista...sono fiera di essere con voi.


Michele Emiliano intervento d'apertura al Convegno "Con il Sud si Riparte!".




Bari 15 febbraio 2014 Convegno "Con il Sud si Riparte!  Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese" L'intervento d'apertura del Sindaco di Bari Michele Emiliano Grazie anche all'opera di condivisione e collaborazione del Partito del Sud e all'organizzazione del Convegno di Bari con la presentazione del "Libro bianco" contenente le nostre proposte di idee e rimedi per il Sud, nasce fra i Sindaci di Bari e Napoli proposta di coordinamento tra citta' amministrate da Sindaci di area progressista per proporre con maggior forza una piattaforma programmatica di idee, viste da Sud, al governo.

Se ci fosse ancora qualcuno che si chiedesse, ma a Bari, il 15 febbraio è successo qualcosa ?
Ne è valsa la pena ? Noi diciamo di si ! Il 15 febbraio a Bari è successo qualcosa, il Partito del Sud ha innescato una scintilla che da tanti anni, in tanti hanno provato ad innescare. Quale scintilla ? In realtà ne sono state innescate tante iniziamo da questa raccontata dai due sindaci e non da noi. Si perché al racconto noi preferiamo l'azione. Buon SUD !

 
https://www.youtube.com/watch?v=FBAD27sOU80&feature=youtu.be



.
Leggi tutto »



Bari 15 febbraio 2014 Convegno "Con il Sud si Riparte!  Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese" L'intervento d'apertura del Sindaco di Bari Michele Emiliano Grazie anche all'opera di condivisione e collaborazione del Partito del Sud e all'organizzazione del Convegno di Bari con la presentazione del "Libro bianco" contenente le nostre proposte di idee e rimedi per il Sud, nasce fra i Sindaci di Bari e Napoli proposta di coordinamento tra citta' amministrate da Sindaci di area progressista per proporre con maggior forza una piattaforma programmatica di idee, viste da Sud, al governo.

Se ci fosse ancora qualcuno che si chiedesse, ma a Bari, il 15 febbraio è successo qualcosa ?
Ne è valsa la pena ? Noi diciamo di si ! Il 15 febbraio a Bari è successo qualcosa, il Partito del Sud ha innescato una scintilla che da tanti anni, in tanti hanno provato ad innescare. Quale scintilla ? In realtà ne sono state innescate tante iniziamo da questa raccontata dai due sindaci e non da noi. Si perché al racconto noi preferiamo l'azione. Buon SUD !

 
https://www.youtube.com/watch?v=FBAD27sOU80&feature=youtu.be



.

domenica 16 febbraio 2014

BARI: …HO VISTO SOLO COCCOLE E CAPPELLI PIUMATI!

Report  dalla Sala Consiliare del Comune di Bari,  Convegno del Partito del Sud con Emiliano e de Magistris
di Bruno Pappalardo
  
Sabato 15.febbraio 2014 . Con il Sud si Riparte! – Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese”, questa la titolazione del “Libro Bianco” presentato dal Partito del Sud al proprio  Convegno di Bari insieme ai due sindaci più amati d’Italia e soprattutto del Sud,   Michele Emiliano e il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. I temi nuovi per il rilancio del meridione ed  il caparbio proposito ad aprire un dibattito, con tutti coloro i quali credono nel sud,  
Prima del convegno un veloce incontro, proprio nello studio del sindaco Emiliano, con la stampa e l’ennesima presentazione del Partito del Sud ai giornalisti 
Ecco tutto ha funzionato in maniera impeccabile.
Al convegno,  Emiliano e de Magistris hanno detto perché erano insieme. Erano lì proprio per sostenere il Partito del Sud, portatore di tutte le istanze del meridione e, in vero,  ci siamo sentiti amati, stimati e, coccolati perché quelle parole dei due erano proprio affettuose coccole, sorprendente carezze di  ammirazione.
Si , …si saranno detto, è vero questi se lo meritano!
La sala era illuminata da applique d’ottone e dei fari  ben nascosti davano luce suggestiva alle affrescate lunette della volta a botte della sala.
L’ambiente era quello giusto. I nostri uomini e donne del partito parevano tenessero tra le mani  dei cappelli piumati come moschettieri del re di Francia. Una espressione figurata e non una allucinazione che vi prego di farmi passare.
Avevano delle piume bianche e gialle come oro che l’arricchivano. Li avevano tolti dal capo per un doveroso rispetto alla sala.
Quei cappelli sono stati in questi anni l’ostinata e  testarda volontà di combattere anche contro i mulini a vento, contro gli uomini neri del cardinale Richelieu. Quei cappelli sono le nostre idee che abbiamo portato dovunque con fierezza e nobiltà ma anche  con coraggio e modestia , con l’umile comprensione di quello che potevamo fare e quelle altre che misuratamente non erano in pareggio con le nostre forze. Bisognava aspettare  e abbiamo atteso fino a ieri Sabato a Bari.  
Quelle piume sono le nostre idee, le nostre proposte la nostra idealità di equità, di giustizia, di identità, di storia, di tolleranza, di voglia di competere ed affrontare anche quelle insormontabili criticità di un Sud che tutti nascondono dietro la propria poltrona  e la capacità di mostrare, invece, tutta la forza ed energia ch’essa possiede per rinascere.
Il Paese non potrà mai più reggere il fragore delle alte onde avverse dei mercati e della finanza  europea  e mondiale se non calza sulla propria testa un cappello piumato come quelli del Partito del Sud
Armatevi dunque, vestitevi  con mantelli azzurri e calzate stivaloni di cuoio chiaro e cingetevi di spade d’argento ma  non dimenticate mai più le nostre piume bianche.            




Leggi tutto »
Report  dalla Sala Consiliare del Comune di Bari,  Convegno del Partito del Sud con Emiliano e de Magistris
di Bruno Pappalardo
  
Sabato 15.febbraio 2014 . Con il Sud si Riparte! – Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese”, questa la titolazione del “Libro Bianco” presentato dal Partito del Sud al proprio  Convegno di Bari insieme ai due sindaci più amati d’Italia e soprattutto del Sud,   Michele Emiliano e il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. I temi nuovi per il rilancio del meridione ed  il caparbio proposito ad aprire un dibattito, con tutti coloro i quali credono nel sud,  
Prima del convegno un veloce incontro, proprio nello studio del sindaco Emiliano, con la stampa e l’ennesima presentazione del Partito del Sud ai giornalisti 
Ecco tutto ha funzionato in maniera impeccabile.
Al convegno,  Emiliano e de Magistris hanno detto perché erano insieme. Erano lì proprio per sostenere il Partito del Sud, portatore di tutte le istanze del meridione e, in vero,  ci siamo sentiti amati, stimati e, coccolati perché quelle parole dei due erano proprio affettuose coccole, sorprendente carezze di  ammirazione.
Si , …si saranno detto, è vero questi se lo meritano!
La sala era illuminata da applique d’ottone e dei fari  ben nascosti davano luce suggestiva alle affrescate lunette della volta a botte della sala.
L’ambiente era quello giusto. I nostri uomini e donne del partito parevano tenessero tra le mani  dei cappelli piumati come moschettieri del re di Francia. Una espressione figurata e non una allucinazione che vi prego di farmi passare.
Avevano delle piume bianche e gialle come oro che l’arricchivano. Li avevano tolti dal capo per un doveroso rispetto alla sala.
Quei cappelli sono stati in questi anni l’ostinata e  testarda volontà di combattere anche contro i mulini a vento, contro gli uomini neri del cardinale Richelieu. Quei cappelli sono le nostre idee che abbiamo portato dovunque con fierezza e nobiltà ma anche  con coraggio e modestia , con l’umile comprensione di quello che potevamo fare e quelle altre che misuratamente non erano in pareggio con le nostre forze. Bisognava aspettare  e abbiamo atteso fino a ieri Sabato a Bari.  
Quelle piume sono le nostre idee, le nostre proposte la nostra idealità di equità, di giustizia, di identità, di storia, di tolleranza, di voglia di competere ed affrontare anche quelle insormontabili criticità di un Sud che tutti nascondono dietro la propria poltrona  e la capacità di mostrare, invece, tutta la forza ed energia ch’essa possiede per rinascere.
Il Paese non potrà mai più reggere il fragore delle alte onde avverse dei mercati e della finanza  europea  e mondiale se non calza sulla propria testa un cappello piumato come quelli del Partito del Sud
Armatevi dunque, vestitevi  con mantelli azzurri e calzate stivaloni di cuoio chiaro e cingetevi di spade d’argento ma  non dimenticate mai più le nostre piume bianche.            




LA VIGNETTA DI FRANCO GALLO




.

Leggi tutto »



.

venerdì 14 febbraio 2014

Su Zeroventiquattro: Sabato a Bari Emiliano e de Magistris a confronto sul Sud

DeMagistrisEmiliano

Con il Sud si Riparte! – Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese”, ci saranno anche il Sindaco di Bari Michele Emiliano e ilSindaco di Napoli Luigi de Magistris con l’associaizone Sud Project Camp a parlare di futuro del sud sabato 15 febbraio a Bari, a Palazzo di Città alle 17. “Proveremo – dicono gli organizzatori – ad aprire un dibattito, con tutti coloro i quali credono nel sud, partendo dall’omonimo libro bianco scritto e realizzato dagli uomini e le donne del Partito del Sud”.
Il Contributo al dibattito dei sindaci delle due più grosse città del sud peninsulare, non sarà il solo. Parteciperanno con le loro idee e proposte ancheNatale Cuccurese Presidente nazionale Partito del SudMichele Dell’Edera Presidente dell’associazione di valorizzazione del territorio e delle peculiarità del mezzogiorno Sud Project CampRossella Macchiarola Responsabile regionale donne dell’Italia dei Valori, Valeria Romanelli Assessore all’Ambiente e alle Politiche Giovanili del Comune di Novi Velia (SA); Antonio Russo, Consigliere di Presidenza nazionale delle ACLI con delega alla coesione territoriale;
I lavori saranno moderati da Giovanni Cutolo, presidente della Fondazione A.D.I. collezione Compasso D’Oro.
La giornata di Bari è promossa, secondo l’intento degli organizzatori, per cogliere l’occasione unica  per tutti i meridionalisti che si sentono in antitesi con qualsiasi posizione leghista o razzista e per tutti coloro che credono nelle enormi potenzialità del meridione. Certo è un’occasione unica per il semplice fatto che mette, seduti allo stesso tavolo, i sindaci di due delle città, che, insieme a tutto il sud, possono avere un ruolo importante per cambiare le politiche e le pratiche finora messe in campo per il sud.
L’associaizone Sud Project Camp ha realizzato diverse cose in meno di un anno di attività. Le politiche, per decenni e fino ai giorni nostri si sono viste pensate per il Sud e mai politiche da Sud, c’è sempre stato qualcun altro a indicare la ricetta e mai un progetto ideato, promosso e realizzato da Sud. Il Sud è sempre stato visto come incapace di pensare e di progettarsi, si è sempre pensato che avesse bisogno di qualcuno che creasse meccanismi utili a “sfamarlo”, ma mai si è pensato di lavorare per metterlo nelle condizioni di equipararsi e competere con il resto del Paese.
“In questi mesi di attività di Sud Project Camp - ci dicono dall’associazione – ha incontrato, giovani, startup, associazioni, movimenti, singoli, che a questa terra credono fino in fondo, ecco perché abbiamo organizzato e sostenuto questo incontro del 15 febbraio a Bari. Il Sud in tutto questo si è adagiato, si è quasi convinto di non essere, per DNA, in grado di competere con il Paese e in Europa.”
La storia, la cultura, le economie, le enormi ricchezze di diverso genere di cui il sud dispone fanno pensare che il futuro dipende proprio da questa terra sempre poco considerata se non che per l’essere un grande mercato.
“Ora che due grandi sindaci si siedono a un tavolo meridionalista si comprende che ce la si può fare,anzi si comprende che è da qui, dal cuore del Mediterraneo che si riparte”.

.
Leggi tutto »
DeMagistrisEmiliano

Con il Sud si Riparte! – Idee, progetti, programmi, per il rilancio del Paese”, ci saranno anche il Sindaco di Bari Michele Emiliano e ilSindaco di Napoli Luigi de Magistris con l’associaizone Sud Project Camp a parlare di futuro del sud sabato 15 febbraio a Bari, a Palazzo di Città alle 17. “Proveremo – dicono gli organizzatori – ad aprire un dibattito, con tutti coloro i quali credono nel sud, partendo dall’omonimo libro bianco scritto e realizzato dagli uomini e le donne del Partito del Sud”.
Il Contributo al dibattito dei sindaci delle due più grosse città del sud peninsulare, non sarà il solo. Parteciperanno con le loro idee e proposte ancheNatale Cuccurese Presidente nazionale Partito del SudMichele Dell’Edera Presidente dell’associazione di valorizzazione del territorio e delle peculiarità del mezzogiorno Sud Project CampRossella Macchiarola Responsabile regionale donne dell’Italia dei Valori, Valeria Romanelli Assessore all’Ambiente e alle Politiche Giovanili del Comune di Novi Velia (SA); Antonio Russo, Consigliere di Presidenza nazionale delle ACLI con delega alla coesione territoriale;
I lavori saranno moderati da Giovanni Cutolo, presidente della Fondazione A.D.I. collezione Compasso D’Oro.
La giornata di Bari è promossa, secondo l’intento degli organizzatori, per cogliere l’occasione unica  per tutti i meridionalisti che si sentono in antitesi con qualsiasi posizione leghista o razzista e per tutti coloro che credono nelle enormi potenzialità del meridione. Certo è un’occasione unica per il semplice fatto che mette, seduti allo stesso tavolo, i sindaci di due delle città, che, insieme a tutto il sud, possono avere un ruolo importante per cambiare le politiche e le pratiche finora messe in campo per il sud.
L’associaizone Sud Project Camp ha realizzato diverse cose in meno di un anno di attività. Le politiche, per decenni e fino ai giorni nostri si sono viste pensate per il Sud e mai politiche da Sud, c’è sempre stato qualcun altro a indicare la ricetta e mai un progetto ideato, promosso e realizzato da Sud. Il Sud è sempre stato visto come incapace di pensare e di progettarsi, si è sempre pensato che avesse bisogno di qualcuno che creasse meccanismi utili a “sfamarlo”, ma mai si è pensato di lavorare per metterlo nelle condizioni di equipararsi e competere con il resto del Paese.
“In questi mesi di attività di Sud Project Camp - ci dicono dall’associazione – ha incontrato, giovani, startup, associazioni, movimenti, singoli, che a questa terra credono fino in fondo, ecco perché abbiamo organizzato e sostenuto questo incontro del 15 febbraio a Bari. Il Sud in tutto questo si è adagiato, si è quasi convinto di non essere, per DNA, in grado di competere con il Paese e in Europa.”
La storia, la cultura, le economie, le enormi ricchezze di diverso genere di cui il sud dispone fanno pensare che il futuro dipende proprio da questa terra sempre poco considerata se non che per l’essere un grande mercato.
“Ora che due grandi sindaci si siedono a un tavolo meridionalista si comprende che ce la si può fare,anzi si comprende che è da qui, dal cuore del Mediterraneo che si riparte”.

.

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India