In questi giorni non si fa altro che parlare della nuova legge elettorale e dell'incontro/accordo tra Renzi e Berlusconi...un po' di considerazioni bisogna farle anche sul fronte meridionalista del PdSUD.
Personalmente ritengo inutili e ipocrite le polemiche di chi dice che Renzi non doveva parlare con Berlusconi, visto che oggi Renzi o Berlusconi rappresentano le due forze politiche in Italia più consistenti (purtroppo è così, oggi ci sono tre poli dominanti, con l'altalena a seconda dei sondaggi tra Forza Italia e M5S al secondo posto e poi altri partitini che si dividono gli spiccioli...) e l'altro terzo polo del M5Stelle chiuso in uno sterile e assurdo atteggiamento autistico di chi non parla con nessuno (che ci stanno a fare in Parlamento se "dialogano" solo con i quattro sfigati registrati al blog del loro dux?). Ancora più paradossali sono le critiche da sinistra, spesso portate avanti da chi con Berlusconi, già condannato ed anche conosciuto per la sua nefandezza da un ventennio oramai, ha pensato di fare un governo che è cosa ben più impegnativa che trovare un accordo per la riforma della legge elettorale o ha fatto una serie di veri "inciuci" in passato, bicamerale di D'Alema o mancata legge sul conflitto di interessi docet.
Premesso questo, nel merito della proposta invece, a parte il superamento del bicameralismo perfetto che potrebbe essere positivo, sul meccanismo elettorale non posso che considerarla negativamente...visto che non risponde ne' alle esigenze di maggiore partecipazione dei cittadini che non scelgono direttamente il loro rappresentante e ne' risponde alle critiche al "Porcellum" della Corte Costituzionale, sull'esagerato premio di maggioranza ad esempio, inoltre cosa ancor più grave restringe ancor di più gli spazi di democrazia con l'innalzamento delle soglie di sbarramento. Questo significherebbe per un partito meridionalista come il nostro un compito ancora più difficile per far sentire la propria voce, una vera e propria "mission impossible"...non basterebbe più nemmeno il 4% a livello nazionale o l'8% a livello locale per avere un rappresentante.
Il paese è frammentato politicamente, lo è sempre stato storicamente tra l'altro, e non ha la tradizione del sistema bipartitico all'anglosassone e senza false illusioni non lo avrà mai, inutile forzare troppo la situazione reale con costruzioni artificiose visto l'esempio del finto bipolarismo degli ultimi 20 anni, piuttosto dovremmo imparare (ovunque, sia in Parlamento che nei singoli partiti) a sintetizzare posizioni leggermente diverse e a dividerci solo su questioni sostanziali, altrimenti si rimane impantanati in innumerevoli riunioni di condominio. Per garantire la governabilità ci sono tanti metodi, basterebbe prendere l'esempio del voto per i Sindaci delle grandi città a doppio turno, ma non si può sacrificare tutto per questo ragionevole obiettivo ed avere altre nefandezze come il "listino" al posto del "listone" o soglie di sbarramento che bloccherebbero per anni il Parlamento a 3 movimenti in lotta o con due sempre alle larghe (finte) intese ed il terzo che aspetta di fare qualcosa solo quando avrà il 51%!!!
Una proposta come PdSUD la faremo nel Direttivo nazionale e sono abbastanza fiducioso che contenga i punti che ho espresso, no a listini e listoni e no ad alte soglie di sbarramento, sia a livello locale che nazionale, e alti premi di maggioranza....si alle scelte dirette del popolo sugli eletti che andranno in Parlamento.
Una proposta come PdSUD la faremo nel Direttivo nazionale e sono abbastanza fiducioso che contenga i punti che ho espresso, no a listini e listoni e no ad alte soglie di sbarramento, sia a livello locale che nazionale, e alti premi di maggioranza....si alle scelte dirette del popolo sugli eletti che andranno in Parlamento.
In tutto questo scenario, è davvero deprimente osservare il vagheggiare di alcuni "Grilli del Sud" che tornano alle armate brancaleone, senza una linea politica e senza un vero progetto per la nostra terra, si accontentano di un paio di slogan, spesso riciclati dal grillismo o da altri demagoghi che esistono solo come avatar in rete, per pensare di muovere masse di meridionali e poi si accorgono di non avere la minima organizzazione finanche per la raccolta firme come già successo l'anno scorso, figuriamoci per il resto con la necessità di fondi per la campagna elettorale e noi ci siamo già passati nell'eroico tentativo da soli alle Politiche nazionali dell'anno scorso...o ci sono i maccartisti tipici del nostro mondo del revisionismo storico sul risorgimento, che va tutto bene fin quando restiamo contro i "comunisti", insomma zavorra cioè gente che ha fatto già parecchi danni ed ha contribuito non poco all'ulteriore affossamento del Sud negli ultimi anni schierandosi a fianco del leghismo e del berlusconismo, nostri nemici "naturali". Infine c'è pure chi vagheggia di "indipendenza", senza specificare il cosa (non può essere un ritorno nostalgico alle Due Sicilie con la questione dell'autonomismo siciliano che ha una sua storia peculiare pur recente nel 1943-45...) e soprattutto il come ovviamente...il tutto, senza passare per un movimento politico meridionalista autonomista o indipendentista di massa come avvenuto in Spagna, sia in Catalogna che nei Paesi Baschi, ed in tutti i paesi con forti identità nazionali che reclamano indipendenza alla fine di un percorso di forte autonomia e di forte azione politica da parte appunto di un movimento di massa, ultimo esempio quello dello Scottish Party in Scozia. I nostri "indipendentisti" e rivoluzionari da tastiera invece credono di continuare a crescere con le petizioni su facebook e i movimenti con più troll che persone...mah beati loro, noi non contrastiamo nessuno e crediamo che ognuno debba perseguire la sua strada...in bocca al lupo a tutti!
Il PdSUD si è allontanato da questa palude con il suo dichiararsi "federalista" e "progressista", quest'ultimo aspetto non significa appiattirsi sulle proposte del PD come anche quest'articolo dimostra, ma significa allontanarsi da questo mondo asfittico che per anni non ha combinato niente di concreto per portare una voce del Sud in Parlamento, nel duplice atteggiamento perdente dell' "Aspettando Godot" di chi aspetta il "risveglio del nostro popolo" oppure di chi ci prova solo con bluff e trucchetti, raggruppando sigle inesistenti con operazioni di facciata, senza scelte di linea politica o pensando di unire tutti da rifondazione comunista a forza nuova, cosa che è già fallita innumerevoli volte e l'ultimo tentativo è stato solo l'anno scorso.
Il tempo delle chiacchiere è finito, resterà solo uno o al massimo due movimenti meridionalisti con caratteristiche precise sulle scelte autonomismo/indipendentismo o progressista/conservatore, sarà o saranno quelli che nei prossimi anni saranno giudicati dai fatti e non dai proclami in rete, chi crescerà come forza in qualità e quantità dei suoi uomini e con idee, progetti, programmi ed organizzazione, puntando non solo ai trafiletti sui giornali o restando in attesa dell'apparizione da 3 minuti in TV.
Il tempo delle chiacchiere è finito, resterà solo uno o al massimo due movimenti meridionalisti con caratteristiche precise sulle scelte autonomismo/indipendentismo o progressista/conservatore, sarà o saranno quelli che nei prossimi anni saranno giudicati dai fatti e non dai proclami in rete, chi crescerà come forza in qualità e quantità dei suoi uomini e con idee, progetti, programmi ed organizzazione, puntando non solo ai trafiletti sui giornali o restando in attesa dell'apparizione da 3 minuti in TV.
Enzo Riccio
Vice-Presidente Partito del Sud
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