lunedì 27 gennaio 2014
GIORNO DELLA MEMORIA, PERCHE' E' DOVEROSO E UTILE RICORDARE.
Di Natale Cuccurese
Anche questo 27 Gennaio, come da qualche anno a questa parte, è ricordato l'olocausto del Popolo Ebraico avvenuto ad opera delle orde nazifasciste nel corso dell'ultimo conflitto mondiale.
E' di poche ore fa a Napoli la bella iniziativa ad opera del Sindaco di Napoli, a cui ha partecipato Andrea Balia a nome del Partito del Sud, per ricordare il piccolo Sergio de Simone ( nella foto) un bambino napoletano ebreo , massacrato insieme ad altre creature innocenti come lui nel campo di Auschwitz dal dottor Mengele.
Basta ricordare questi nomi vedere in fotografia questi volti, per capire quanto questa giornata sia opportuna per una doverosa ed adeguata riflessione affinchè queste mostruosità non si ripetano, in un periodo in cui si vedono tornare alla luce pulsioni razziste verso altri popoli, altre etnie, altre razze, altre religioni. "Quando però si arriva a questa data c'è sempre qualcuno che tira fuori il si però ci sono stati altri massacri e genocidi nella storia". E' purtroppo vero. Ma se lo facciamo in questa giornata sembra quasi che le cose vadano in contrapposizione. Qualsiasi genocidio è un crimine verso l'umanità che non prevede alcun tipo di giustificazione. Oggi ricordiamoci di quello subito dagli ebrei senza se e senza ma..."come dice Michele Dell'Edera in un suo bel pensiero odierno.
Nel 2009 infatti il Partito del Sud propose, per ricordare l'olocausto del popolo Duosiciliano, la giornata del 13 febbraio, caduta della fortezza di Gaeta nell'assedio del 1860/61, per una nostra giornata della memoria.Giornata quanto mai necessaria alla luce di quanto accadde e direi accade ancora oggi purtroppo, certo in forma diversa, se pensiamo al dramma della "Terra dei Fuochi", consapevoli che ogni caso ha le sue specificità ma anche certi che ogni vittima abbia uguale diritto al ricordo e ad una pari dignità.
Credo poi sia utile ricordare l'olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all'assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti.
Una contraddizione atroce che fa capire quanta strada ci sia ancora da fare in Italia nei confronti di un disvelamento storico che possa portare alla luce le contraddizioni degli ultimi 153 anni e la vergogna di una classe politica che non solo non ha fatto i conti con la storia ma addirittura fa il percorso del gambero, se pensiamo all'omaggio alle tombe di casa savoia fatto dal presidente Napolitano al Pantheon il 17 marzo 2011.
Ben venga pertanto questa giornata della memoria, nell'auspicio che possa servire non solo a far riflettere , come doveroso, ma anche a favorire una rilettura storica che faccia ben comprendere alle nuove generazioni chi sono i falsi eroi, ancora oscenamente celebrati, e chi i martiri, affinchè quel che accadde non si ripeta mai più per nessun popolo.
Di Natale Cuccurese
Anche questo 27 Gennaio, come da qualche anno a questa parte, è ricordato l'olocausto del Popolo Ebraico avvenuto ad opera delle orde nazifasciste nel corso dell'ultimo conflitto mondiale.
E' di poche ore fa a Napoli la bella iniziativa ad opera del Sindaco di Napoli, a cui ha partecipato Andrea Balia a nome del Partito del Sud, per ricordare il piccolo Sergio de Simone ( nella foto) un bambino napoletano ebreo , massacrato insieme ad altre creature innocenti come lui nel campo di Auschwitz dal dottor Mengele.
Basta ricordare questi nomi vedere in fotografia questi volti, per capire quanto questa giornata sia opportuna per una doverosa ed adeguata riflessione affinchè queste mostruosità non si ripetano, in un periodo in cui si vedono tornare alla luce pulsioni razziste verso altri popoli, altre etnie, altre razze, altre religioni. "Quando però si arriva a questa data c'è sempre qualcuno che tira fuori il si però ci sono stati altri massacri e genocidi nella storia". E' purtroppo vero. Ma se lo facciamo in questa giornata sembra quasi che le cose vadano in contrapposizione. Qualsiasi genocidio è un crimine verso l'umanità che non prevede alcun tipo di giustificazione. Oggi ricordiamoci di quello subito dagli ebrei senza se e senza ma..."come dice Michele Dell'Edera in un suo bel pensiero odierno.
Nel 2009 infatti il Partito del Sud propose, per ricordare l'olocausto del popolo Duosiciliano, la giornata del 13 febbraio, caduta della fortezza di Gaeta nell'assedio del 1860/61, per una nostra giornata della memoria.Giornata quanto mai necessaria alla luce di quanto accadde e direi accade ancora oggi purtroppo, certo in forma diversa, se pensiamo al dramma della "Terra dei Fuochi", consapevoli che ogni caso ha le sue specificità ma anche certi che ogni vittima abbia uguale diritto al ricordo e ad una pari dignità.
Credo poi sia utile ricordare l'olocausto del popolo ebraico anche per richiamare la nostra infima classe politica all'assurdità evidente che quel re che firmò le leggi razziali in Italia nel 1938, e che permise pertanto la deportazione verso il genocidio degli ebrei italiani, è quel Vittorio Emanuele III che ancora oggi ha vergognosamente intitolate in Italia vie, piazze, monumenti.
Una contraddizione atroce che fa capire quanta strada ci sia ancora da fare in Italia nei confronti di un disvelamento storico che possa portare alla luce le contraddizioni degli ultimi 153 anni e la vergogna di una classe politica che non solo non ha fatto i conti con la storia ma addirittura fa il percorso del gambero, se pensiamo all'omaggio alle tombe di casa savoia fatto dal presidente Napolitano al Pantheon il 17 marzo 2011.
Ben venga pertanto questa giornata della memoria, nell'auspicio che possa servire non solo a far riflettere , come doveroso, ma anche a favorire una rilettura storica che faccia ben comprendere alle nuove generazioni chi sono i falsi eroi, ancora oscenamente celebrati, e chi i martiri, affinchè quel che accadde non si ripeta mai più per nessun popolo.
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