venerdì 11 ottobre 2013

Indulto,…o INSULTO!

di Bruno Pappalardo



Ma non basta ancora!
Siamo disperati!
Quanti fino a ieri altri sostenevano che i reati (Cancellieri,  giornali di B. anche la Repubblica et cetera)  del Cavaliere non erano previsti ne dalla norma d’amnistia e neppure dall’indulto, ebbene scrissi, tra le righe ( non son laureato in giurisprudenza ) che non era credibile! Come un incauto Pasolini mi dissi, “io lo so”!
Dicevo che non solo la politica è l’arte dell’ impossibile ma anche quella che, per quanto realizzi cose impossibili, non sarà mai abbastanza o esausta!    
Tutto lasciava credere che il Parlamento, - oggi  rappresentato solo da una maggioranza di burro di “Larghe Attese” - ed il Colle, così come si erano mossi negli ultimi due mesi, fossero pronti ad un inciucio e in procinto di sollevare Berlusconi dai suoi guai! Ebbene, si scopre che nell’indulto-amnistia del 2006, voluta da Mastella, gli stessi reati di B erano stati inclusi e previsti.
Nessuno sapeva?
Dunque è giusto chiudere al Presidente conto? E dire,” … qualcosa non mi quadra”
Dichiarazioni, un movimentismo pentastellare, visite agli istituti di pena, necessità di una dichiarazione del capo del Colle offeso per il fraintendimento strumentale delle proprie affermazioni e la richiesta di una Riforma della Giustizia ( sempre veramente urgente come la legge elettorale o il conflitto di interesse)  e già programmata, a cui però, si vuole dare una straordinaria accelerata (entro e meno degli ultimi sei mesi  di libertà di B.) per inserire tutte quelle norme che il Pdl vorrà come  Salva-Silvio?
Questo è solo un esempio che una classe politica che deve veramente andare via nonostante parte di essa, forse ingenuamente pensa, da deputato, di salvare l’Italia.
Potremmo scrivere biblioteche di esempi vergognosi ma questo indulto non è diverso dall’insulto che si reitera da centinaia di anni contro il SUD.
L’indulto non è diverso dall’insulto per  quell’ ignobile patto-ricatto, lavoro-morte, lavoro-vita dell’ILVA
L’indulto non è diverso dall’insulto che subiamo per i rifiuti tossici in Campania in 25 anni di silenzio.     
L’indulto non è diverso dall’insulto per i governi Berlusconi che, in difformità con tutte le normative in materia, comprese quelle europee, concessero lo smaltimento in nuove discariche anche di rifiuti pericolosi, militarizzando le zone per svuotare la ribellione popolare. I nuovi siti per discariche, vennero definiti ingannando la richiesta di partecipazione delle comunità locali. Istituzioni e media che accuseranno le persone di camorrismo mentre vivevano già il dramma dei propri morti per quell’infame strage della politica accusate perfino di incoraggiare la delinquenza. Funzionari pubblici che in accordo con gestori di impianti di depurazione (Impregilo, la stessa dell’accordo d’appalto del Ponte sullo Stretto) sversavano per anni in mare il percolato.
L’indulto non è diverso dall’insulto di un Ente Regione che affida ad aziende private,…proprio la Impregilo, che negli anni in cui operò, generò il più grande disastro ambientale di tutti i tempi (mai sopraggiunto in un così vasto territorio) e che tutti videro e che ci offese, ebbene corrispose a quella  della maggiore attività della camorra e aziende del nord di trasferimento di rifiuti  e tutto accadeva sotto i controlli delle imprese appaltanti sempre del nord che avevamo in casa e che i campani pagavano esigendo col ricatto dello sciopero continui flussi di denaro.  
L’indulto è lo stesso dell’insulto che opera una Bossi-Fini in Sicilia;                                                            
L’indulto e l’insulto che si fa al SUD che detiene il 68% di massimo affollamento carcerario e il 75% di percentuale di recidività carceraria di tutta l’Italia.
L’indulto e l’insulto che si fa al SUD per accordi Stato-Mafia che l’affossano disumanamente e con profitto;    
L’indulto non è diverso dall’insulto ma non per onomatopea, allitterazione, assonanza, consonanzafigura retorica è, invece, per la delinquenza sempre  presente della politica  e nel parlamento?  

  





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di Bruno Pappalardo



Ma non basta ancora!
Siamo disperati!
Quanti fino a ieri altri sostenevano che i reati (Cancellieri,  giornali di B. anche la Repubblica et cetera)  del Cavaliere non erano previsti ne dalla norma d’amnistia e neppure dall’indulto, ebbene scrissi, tra le righe ( non son laureato in giurisprudenza ) che non era credibile! Come un incauto Pasolini mi dissi, “io lo so”!
Dicevo che non solo la politica è l’arte dell’ impossibile ma anche quella che, per quanto realizzi cose impossibili, non sarà mai abbastanza o esausta!    
Tutto lasciava credere che il Parlamento, - oggi  rappresentato solo da una maggioranza di burro di “Larghe Attese” - ed il Colle, così come si erano mossi negli ultimi due mesi, fossero pronti ad un inciucio e in procinto di sollevare Berlusconi dai suoi guai! Ebbene, si scopre che nell’indulto-amnistia del 2006, voluta da Mastella, gli stessi reati di B erano stati inclusi e previsti.
Nessuno sapeva?
Dunque è giusto chiudere al Presidente conto? E dire,” … qualcosa non mi quadra”
Dichiarazioni, un movimentismo pentastellare, visite agli istituti di pena, necessità di una dichiarazione del capo del Colle offeso per il fraintendimento strumentale delle proprie affermazioni e la richiesta di una Riforma della Giustizia ( sempre veramente urgente come la legge elettorale o il conflitto di interesse)  e già programmata, a cui però, si vuole dare una straordinaria accelerata (entro e meno degli ultimi sei mesi  di libertà di B.) per inserire tutte quelle norme che il Pdl vorrà come  Salva-Silvio?
Questo è solo un esempio che una classe politica che deve veramente andare via nonostante parte di essa, forse ingenuamente pensa, da deputato, di salvare l’Italia.
Potremmo scrivere biblioteche di esempi vergognosi ma questo indulto non è diverso dall’insulto che si reitera da centinaia di anni contro il SUD.
L’indulto non è diverso dall’insulto per  quell’ ignobile patto-ricatto, lavoro-morte, lavoro-vita dell’ILVA
L’indulto non è diverso dall’insulto che subiamo per i rifiuti tossici in Campania in 25 anni di silenzio.     
L’indulto non è diverso dall’insulto per i governi Berlusconi che, in difformità con tutte le normative in materia, comprese quelle europee, concessero lo smaltimento in nuove discariche anche di rifiuti pericolosi, militarizzando le zone per svuotare la ribellione popolare. I nuovi siti per discariche, vennero definiti ingannando la richiesta di partecipazione delle comunità locali. Istituzioni e media che accuseranno le persone di camorrismo mentre vivevano già il dramma dei propri morti per quell’infame strage della politica accusate perfino di incoraggiare la delinquenza. Funzionari pubblici che in accordo con gestori di impianti di depurazione (Impregilo, la stessa dell’accordo d’appalto del Ponte sullo Stretto) sversavano per anni in mare il percolato.
L’indulto non è diverso dall’insulto di un Ente Regione che affida ad aziende private,…proprio la Impregilo, che negli anni in cui operò, generò il più grande disastro ambientale di tutti i tempi (mai sopraggiunto in un così vasto territorio) e che tutti videro e che ci offese, ebbene corrispose a quella  della maggiore attività della camorra e aziende del nord di trasferimento di rifiuti  e tutto accadeva sotto i controlli delle imprese appaltanti sempre del nord che avevamo in casa e che i campani pagavano esigendo col ricatto dello sciopero continui flussi di denaro.  
L’indulto è lo stesso dell’insulto che opera una Bossi-Fini in Sicilia;                                                            
L’indulto e l’insulto che si fa al SUD che detiene il 68% di massimo affollamento carcerario e il 75% di percentuale di recidività carceraria di tutta l’Italia.
L’indulto e l’insulto che si fa al SUD per accordi Stato-Mafia che l’affossano disumanamente e con profitto;    
L’indulto non è diverso dall’insulto ma non per onomatopea, allitterazione, assonanza, consonanzafigura retorica è, invece, per la delinquenza sempre  presente della politica  e nel parlamento?  

  





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