Si parla molto di elezioni nazionali, ma quelle che di certo si stanno avvicinando per molte città e regioni, anche molto importanti, sono le elezioni amministrative.
Spesso il dibattito politico si perde attorno a questioni di schieramento, aquestioni personali, a sterili dibattiti sull’agibilità politica(altro modo di dire inesistente fino a qualche mese fa) di questo o di quel personaggio politico.
La politica nazionale, quando va bene, si perde dietro a questioni macroeconomiche e di economia europea o planetaria, mentre le risposte rispetto ai problemi concreti del Paese e, a maggior ragione del Sud, restano lettera morta.
La disoccupazione giovanile e la perdita del lavoro di intere generazioni di italiani del sud, la mancanza di infrastrutture e di servizi di trasporto, un diverso trattamento nel sistema assicurativo rispetto al resto del paese e nel credito alle imprese e alle famiglie, un capacità produttiva del mezzogiorno che si assottiglia ogni giorno di più, le istituzioni che non riescono a difendere, anche qui nella migliore delle ipotesi, i cittadini dall’aggressione della criminalità organizzata, il ricatto lavoro o salute, la connivenza tra le mafie locali e alcune aziende (in maggioranza del nord) per lo sversamento di rifiuti di ogni genere, la mancanza di tutela dell’ambiente, i cittadini considerati meno di sudditi, una terra, come il sud, strategica non considerata nelle mappe dello sviluppo nazionale ed europeo, nessuna ipotesi di sviluppo verso il mediterraneo, un’informazione che continua a dipingere il sud come il peso senza il quale la nazione risorgerebbe, questi e tanti altri temi ci portano a pensare che il Sud, le sue città, le sue regioni hanno bisogno di una svolta.
Questa svolta deve nascere dal basso, da una nuova generazione di Sindaci e di Presidenti di Regione, consapevoli che il Sud ha bisogno, pur nelle diversità, di una politica comune pensata per questi territori e soprattutto di un impegno personale e politico diverso.
Immaginiamo che il prossimo Presidente di Regione, o Sindaco delle nostre città, debba essere innanzitutto “meridionalista”, convinto che il futuro dell’intero paese si costruisca partendo dalla propria terra, facendo ripartire il sud, sostenendo il nostro tessuto produttivo e promuovendo la spinta propulsiva delle nuove generazioni, facendo sistema a sud e lottando in tutte le sedi istituzionali per questo.
Debba essere solidale, ricordare le origini dei popoli del sud nati da un crogiuolo di popoli giunti da tutto il Mediterraneo e perfettamente amalgamatisi e, proprio per questo, essere sempre pronto all’accoglienza perché consapevole della propria identità e della propria storia di meridionale.
Debba essere amante della Democrazia e rispettoso di una Costituzione non ancora del tutto applicata specialmente nella parte relativa ai diritti di tutti i cittadini italiani ovunque essi risiedano e a prescindere da dove risiedano…
I prossimi sindaci e i prossimi presidenti di regione dovranno essere uomini e donne che amano questo sud e pronti per esso a lavorare e ad agire insieme.
Dovranno essere convinti che tutto questo si può fare… perché si può fare !
Il Partito del Sud appoggerà questi sindaci e presidenti sapendo che questa nuova generazione di amministrazioni del sud non potrà essere né alleati di chi e con chi ha voluto il male del sud (leggasi Lega Nord), né collegati con altri partiti collegati in qualche modo con loro a livello nazionale.
Il Partito del Sud sarà presente alle prossime elezioni amministrative.
Fonte: Partito del Sud - Puglia
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