Di Bruno Pappalardo
Beh, …se non è così, bisogna allora credere quello che si dice da anni su Violante; bizzarro, smemorato, duplice o doppio, imprevedibile e talvolta troppo loquace, troppo ciarliero, insomma uno di cui sarebbe bene non fidarsi. Uno con spiacevoli disagi cognitivi generati anche dalla propria età anagrafica... Mah? O meglio Boh! Se no come si spiegherebbe una locuzione come questa:
«Berlusconi, come ogni altro cittadino, ha il diritto di difendersi». Dirà meglio al giornalista Alessandro De Roid, in quella occasione “…credo che Berlusconi come qualsiasi altro condannato abbia il diritto di difendersi”
“difendersi come un altro cittadino??! ”…come ogni condannato”? Ma scherziamo, ma stiamo farneticando, perdendo il lume della ragione?
Ma come, dopo una sentenza, pel tal senatore Silvio Berlusconi diciamo, granitica – come tutte quelle della Cassazione, passata in giudicato ossia, dove il suddetto senatore è oggi, in maniera ineliminabile “delinquente pregiudicato”, ebbene, dopo tre gradi di giudizio,deve ancora essere giudicato? E, poi “come ogni cittadino?”
Se la cosa fosse capitata al sottoscritto o d un qualsiasi Gennarino Scogliamiglio, vale a dire ad un qualsiasi cittadino, condannato per frode fiscale per 300 milioni, avremmo avuto una ipotetica “ALTRA” possibilità? E la Giunta che ora dovrà giudicare ben cosa dovrà fare? Valutare a sentenza e tutti i numerosi elementi probatori o una ipotetica persecuzione? Pare stabilire i criteri di giudizio utilizzati da ben cinque giudici cassazionisti compreso il discusso e ingenuo Antonio Esposito. Ma è assurdo!
Violante non sembra per niente un ‘falco’ma una ‘colomba bianca’ tanto da fargli dire, parlando sempre di Berlusconi : “potrebbe essere legittimo il ricorso alla Corte costituzionale o per altre ragioni alla Corte di giustizia del Lussemburgo” cosa che, come un cagnolino, il buon Silvio ha fatto! Infatti B. ha sempre seguito il consiglio dei mammasantissimi del PD e non certo della sua base. Berlusconi si è sempre trovato meravigliosamente bene!
Violante tutore da sempre di una visione “garantista” della giustizia, non era mai stato tale; All’inizio della sua carriera di magistrato era ritenuto, tra costoro, il più integralista. Nel ’79 entra nel PCI e cambia natura. Berlusconi ricorderà certo l’intervento di Violante alla Camera del 2003 :
"Ieri l’onorevole Adornato ha ringraziato il presidente del nostro partito per aver detto che non c’è un regime. Io sono d’accordo con Massimo D’Alema: non c’è un regime sulla base dei nostri criteri. Però, cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi. Onorevole Anedda, la invito a consultare l’onorevole Berlusconi perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di Governo – che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l’onorevole Letta."
Insomma anche per certe frequentazioni con uomini della vecchia politica democristiana, Violante diventa per la sinistra il giusto personaggio “intermediario” di una politica oggi definita “bipartisan”per eccellenza ma quella che è costretta a fare il lavoro sporco del compromesso pur di giungere all’ottenimento. Era stato per tutti, prima il capo di una “magistratura rossa” di quelli a cui venivano affidati casi più complessi legati sia a brigatismo che a strani accordi tra Stato e Mafia e di quegli anni, del “Compromesso Storico” mai raggiunto.
Ma forse tutti dimenticano che quello che in Italia fu il solo uomo politico o non a dire che:
“i ragazzi di Salò si battevano per un ideale” sottraendo, quindi, questi da ogni legittima repulsione per un passato da dimenticare.
Già ma questa volta, tra un’operazione e l’altra, è forse giunto anche il suo momento! Raccogliere i frutti di tanta fedeltà alle “Istituzioni” incolore o solo tricolore ma senza lo sterile oro patriottico.
Questo, a noi del Sud, non interessa ma, nonostante le pene inflitte, inevitabilmente saremo noi, come sviluppo e mercato, a ridare un nuovo decoro
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