Se potessero arrossirebbero loro dalla vergogna e dalla mortificazione, se non fossero di bronzo! Già, di bronzo come la faccia dei politici italiani. “La cultura non da da mangiare…” è la dotta considerazione regalataci tempo fa, se la memoria non ci inganna, da quella gran mente di Giulio Tremonti! Ma a tutto c’è un limite. Un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera rifà la storia di questa ennesima vergogna, figlia dell’inedia del Ministero della Cultura e dei politici calabresi, cattiva espressione d’una meravigliosa terra del Sud dell’Italia. Furono ritrovati il 16 Agosto del 1972, vennero esposti a Firenze con ragguardevoli numero di visite e poi in Calabria, nella loro terra presso il Museo della Magna Grecia, dove per insufficiente gestione della comunicazione ebbero un numero ben più modesto di visitatori (almeno nell’ultimo triennio d’esposizione dal 2006 al 2009). Ebbene, dal 23 Dicembre del 2009, causa necessità di ristrutturare il Museo, giacciono supini in una sala di Palazzo Campanella sempre a Reggio Calabria. Sono stati stanziati dai Fondi europei ben 10 milioni di euro per questi lavori che, se malauguratamente s’arrivasse al 2015, non sarebbero più usufruibili. Diatribe d’ogni genere, tra il sindaco che oppone fantasiosi problemi di viabilità e le opposizioni ai lavori dell’associazione Amici del Museo che si preoccupa d’una necropoli sottostante al Museo che potrebbe ricevere danni dall’avanzamento dei lavori. Insomma la Salerno – Reggio Calabria fa da esempio sulla tempistica. Pochi sanno come individuare la sala che accoglie i Bronzi, e questa è solo la prima delle difficoltà che la dice lunga sull’attenzione riservata a tutta la faccenda. Il Partito del Sud denuncia quanto sopra come stato delle cose insopportabile per la disattenzione ministeriale e la pervicace inettitudine e lassismo burocratico d’una classe politica locale di cui il Sud non ne regge più la presenza e ne avverte l’impellente necessità di ricambio. Stendiamo poi un velo pietoso sulla malsana e ventilata ipotesi di scippare i Bronzi al Sud per ricollocarli magari in un sito centro/nordico! Classico esempio di risoluzione a proprio uso e consumo. Ringraziamo ma I Bronzi di Riace sono esempio di grandezza e memoria d’un Sud aulico e della sua millenaria storia e cultura, e la loro casa risiede in Calabria. Il Sud va difeso con le unghie dai suoi figli e da chi ne ha cuore le sorti, non potendo, in primis, permettersi l’oblio sciatto e immemore su uno degli argomenti, come la cultura e la conservazione e valorizzazione dei suoi beni artistici e architettonici, che è rispetto della memoria e potenziale volano di sviluppo economico.
Andrea Balìa
Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud
Fonte: Partito del Sud - Napoli
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