Ho appena inviato questa mail alla redazione del TG3 in merito al servizio di sabato sera.
Forse è tardi per protestare, ma non è mai tardi per riflettere...ho preferito evitare l'impulsività di una risposta immediata e darmi il tempo di cogliere il senso di quanto stava succedendo.
Gentile direttore e redazione tutta,
Scrivo per esprimere il mio disappunto sul servizio andato in onda ieri e nello stesso tempo proporre alcune riflessioni.
So che avete già ricevuto molta posta in merito, alcuni testi li ho già letti e ho notato che la parola ricorrente è ‘vergogna’ … che parola antica … noi uomini di oggi l’abbiamo ormai neutralizzata spogliandola di ogni significato.
Leggo anche appena adesso che il giornalista in questione è stato sospeso … provvedimento credo che si sia reso necessario anche alla luce delle numerose proteste.
Non sono napoletana, sono di origini pugliesi, meridionale anch’io del resto, ma le posso assicurare che sarei stata qui a scriverle anche se fossi nata ad Ivrea, in Svezia, in India o nelle lontane Americhe … scrivo a nome di tutta quella società civile che non ne può più di aggressività tradotta in affermazioni razziste legate all’etnia e /o alla terra di provenienza … una terra, come quella di Napoli, peraltro bellissima, e un popolo civilissimo, che sopporta da decenni una vessazione mediatica e non assolutamente ingiustificata.
Trovo che appoggiare o fomentare affermazioni razziste, fosse anche solo per superficiale negligenza, sia un comportamento anacronistico e controproducente: viviamo in una società che vuole e deve definirsi interculturale, a stretto contatto con uomini e donne dalle differenti etnie … e ci fossilizziamo ancora sull’’odore’?
Nel mio lavoro –sono psicologa e psicoterapeuta- focalizzo i miei sforzi nello sviluppare l’unico concetto chiave che a mio parere ci consente oggi il giusto adattamento all’ambiente … la ‘flessibilità’. Insegno ai giovani e ai meno giovani a mantenere la loro mente ‘fluida’, presento la diversità come un valore che non va azzerato o negato, ma riconosciuto e apprezzato perchè in grado di produrre un arricchimento di cui abbiamo bisogno.
Visto che oramai oggigiorno ognuno a suo modo è un ‘diverso’ perchè ha la piena libertà di fare scelte di vita anche controcorrente, dobbiamo imparare a rispettare la sua diversità perchè rispettando l’altro diverso rispettiamo e chiediamo uguale rispetto per la nostra diversità. E’ un gioco che ci favorisce, non ci sminuisce.
Vi chiedo quindi di non vanificare il mio e l’altrui lavoro con affermazioni a dir poco sciocche, superficiali, dietro cui si nasconde però una realtà carica di sinistro significato.
Se speriamo tutti in un futuro migliore, e me lo auguro, se vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo anche solo vivibile, dobbiamo concertare le nostre forze perchè vadano nella stessa direzione … quella che riservi a chiunque giudizio e trattamento in relazione a ciò che è e che vuole essere, e non in relazione al suo gruppo di appartenenza … altrimenti rischiamo, in ultima analisi, di far ridere.
Chiedo quindi più attenzione e consapevolezza nel formulare i messaggi che con il vostro strumento televisivo lanciate … attenzione soprattutto alle giovani menti e consapevolezza delle vostre e nostre responsabilità nel mondo e per il mondo.
So che avete già ricevuto molta posta in merito, alcuni testi li ho già letti e ho notato che la parola ricorrente è ‘vergogna’ … che parola antica … noi uomini di oggi l’abbiamo ormai neutralizzata spogliandola di ogni significato.
Leggo anche appena adesso che il giornalista in questione è stato sospeso … provvedimento credo che si sia reso necessario anche alla luce delle numerose proteste.
Non sono napoletana, sono di origini pugliesi, meridionale anch’io del resto, ma le posso assicurare che sarei stata qui a scriverle anche se fossi nata ad Ivrea, in Svezia, in India o nelle lontane Americhe … scrivo a nome di tutta quella società civile che non ne può più di aggressività tradotta in affermazioni razziste legate all’etnia e /o alla terra di provenienza … una terra, come quella di Napoli, peraltro bellissima, e un popolo civilissimo, che sopporta da decenni una vessazione mediatica e non assolutamente ingiustificata.
Trovo che appoggiare o fomentare affermazioni razziste, fosse anche solo per superficiale negligenza, sia un comportamento anacronistico e controproducente: viviamo in una società che vuole e deve definirsi interculturale, a stretto contatto con uomini e donne dalle differenti etnie … e ci fossilizziamo ancora sull’’odore’?
Nel mio lavoro –sono psicologa e psicoterapeuta- focalizzo i miei sforzi nello sviluppare l’unico concetto chiave che a mio parere ci consente oggi il giusto adattamento all’ambiente … la ‘flessibilità’. Insegno ai giovani e ai meno giovani a mantenere la loro mente ‘fluida’, presento la diversità come un valore che non va azzerato o negato, ma riconosciuto e apprezzato perchè in grado di produrre un arricchimento di cui abbiamo bisogno.
Visto che oramai oggigiorno ognuno a suo modo è un ‘diverso’ perchè ha la piena libertà di fare scelte di vita anche controcorrente, dobbiamo imparare a rispettare la sua diversità perchè rispettando l’altro diverso rispettiamo e chiediamo uguale rispetto per la nostra diversità. E’ un gioco che ci favorisce, non ci sminuisce.
Vi chiedo quindi di non vanificare il mio e l’altrui lavoro con affermazioni a dir poco sciocche, superficiali, dietro cui si nasconde però una realtà carica di sinistro significato.
Se speriamo tutti in un futuro migliore, e me lo auguro, se vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo anche solo vivibile, dobbiamo concertare le nostre forze perchè vadano nella stessa direzione … quella che riservi a chiunque giudizio e trattamento in relazione a ciò che è e che vuole essere, e non in relazione al suo gruppo di appartenenza … altrimenti rischiamo, in ultima analisi, di far ridere.
Chiedo quindi più attenzione e consapevolezza nel formulare i messaggi che con il vostro strumento televisivo lanciate … attenzione soprattutto alle giovani menti e consapevolezza delle vostre e nostre responsabilità nel mondo e per il mondo.
Grazie dell’attenzione.
Marenza De Michele
Marenza De Michele
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