Dopo aver assistito ai tanti scandali della sanità lombarda, poi le vergognose vicende della Regione Lazio, le notizie riportano di indagini della Guardia di Finanza sia in Campania ma anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. Davvero lunga la lista degli scandali regionali, un elenco si può ritrovare su un altro blog di un amico meridionalista.
Non ho letto della stessa indignazione di Rizzo e Stella come quando si parlava dei forestali siciliani o dei falsi invalidi al Sud....è ovvio che la corruzione e' diffusa ovunque ma e' anche abbastanza ovvio che l' "epicentro" del malaffare è al Centro-Nord, del resto la prima Tangentopoli esplose a Milano (chi ricorda il famoso Albergo Pio Trivulzio...) così come Vallettopoli ad Arcore coi suoi Corona e Lele Mora tipici personaggi della "Milano da bere" degli ultimi anni oppure Calciopoli a Torino. La cosa poi pare abbastanza ovvia visto che la maggior parte dei fondi pubblici viene spesa a Roma o a Milano ma anche su questo c'e' sempre un pò di (padano? padan-romano?) pudore per dirlo a chiare lettere. Questo fatto così evidente, inoltre, stranamente non è mai sottolineato dai commentatori dei principali TG nazionali, mai discusso nei principali talk show e mai evidenziato in chiave geografica come succede per altri fatti di criminalità organizzata o altri mali "endemici" che, si dice sempre sui media nazional-padani, sono caratteristiche peculiari del Sud.
Fin quando non ci sarà un movimento politico meridionalista forte, affiancato da un vero giornale che sia voce del Sud, possiamo essere certi che la censura continuerà. Per questo il recente evento a Bari con il suo duplice risultato, quello politico e l'annuncio del giornale del Sud di Pino Aprile, è stato un successo ed è una speranza fortissima per molti meridionali, speranza che abbiamo il dovere di non deludere.
Sul fronte delle proposte da portare nell'aggregazione meridionalista, queste vicende impongono altre riflessioni. Il fallimento della riforma del titolo V della Costituzione fatta dal governo di centro-sinistra e le misure di devolution e federalismo fiscale varate dal governo di centro-destra per porre fine agli sprechi (chi non ricorda "la famosa siringa che al Sud costa il doppio"?) sono naufragate tra scandali e scene vergognose come i leghisti imboccati con i rigatoni alla pajata...scene davvero emblematiche degli ultimi anni (speriamo!) della seconda Repubblica.
In questa serie di scandali si sono alternati sia governi di centro-destra che di centro-sinistra (ricordiamo il caso Penati), ma non è difficile notare oggettivamente che in quelli di centro-destra con i suoi festini, con le nipoti di Mubarak ad Arcore o er Batman che già da solo dà l'idea del magna magna ed i party con le antiche romane nella Capitale, c'è qualcosa di più vergognoso, c'è davvero tutta la volgarità, tutta la decadenza italiana ed i segnali della fine di un'epoca come ai giorni del crollo dell'impero romano. Davvero emblematica e profetica la foto della Polverini, in alto, proprio quella già citata con Renata la "moralizzatrice" che imbocca i rigatoni alla pajata a Bossi!
Assodato che noi meridionali non abbiamo bisogno di lezioni di buona amministrazione, di etica e moralità da Lusi o da Belsito, da personaggi come er Batman o il Trota, da Roma o da Milano, dobbiamo prepararci a presentare le nostre proposte per uscire da questo sfacelo. Per prima cosa dobbiamo perfezionare un'idea di riorganizzazione federale dello Stato, superando il nefasto regionalismo che tanti danni ha prodotto anche al Sud. Ed è arrivato il momento che noi meridionali dobbiamo pretendere la nostra autonomia, cacciando la classe dirigente attuale ascara e servile degli interessi del centro-nord garantiti dai partiti tradizionali, e dobbiamo pretendere di gestire da soli i fondi europei, senza l'intermediazione del governo centrale che può dirottare i soldi sui traghetti del Lago di Garda come ha fatto Tremonti o per altre priorità di rigor di bilancio come sta facendo il governo Monti. Per ottenere ciò, bisogna proporre una macroregione del Sud continentale, una regione autonoma federata con la Sicilia e con il resto d'Italia, rispettando le storiche identità e non le varie confuse "azzeccagarbugliate", fatte dal Regno d'Italia prima e dal ventennio fascista dopo, che hanno artificiosamente cambiato gli antichi e storici confini di alcune provincie. A proposito di sprechi poi, una macroregione al posto di 6 regioni sarebbe un bel risparmio, unitamente alla soppressione ed accorpamento dei comuni sotto i 1000 abitanti ed il riordino delle Province già avviati che forse sono tra i pochi "fatti" del governo Monti, anche se specie per le Province andrebbero rivisti in alcuni criteri, infine dovrebbe essere rilanciato il ruolo dei comuni e delle municipalità storicamente artefici dei migliori risultati ed un rinnovamento radicale sia della politica che della sua classe dirigente (e finalmente abbiamo al Sud esempi virtuosi di buona amministrazione e di impegno civile, superando gli interessi di partito e solamente al servizio dei cittadini) tutto ciò sarebbe davvero il segnale di rivoluzione che parte da Sud e non subita, come accade da più di 150 anni, dalla nostra martoriata terra.
Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud
Fonte: Partito del Sud - Roma
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