''Non possiamo più sopportare che il Sud spenda soldi che provengono dai lavoratori del Nord: una manovra che si copre con il taglio delle pensioni di anzianità dei padani non può spendere soldi in assistenzialismo peloso al Sud'' (Roberto Simonetti, Lega Nord 12/12/2011)
"Ma quali sacrifici per tutti: continua invece la rapina delle casse del Nord..."
"Con il rifinanziamento dei lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo arriva un nuovo tassello a comporre il mosaico sbilenco della manovra economica targata Mario Monti. Che le misure pesassero più al Nord che nel resto del Paese non era un mistero, ma man mano che si procede nell’esame e nelle correzioni del testo che verrà votato in Parlamento appare sempre più chiaro che i campanelli d’allarme fatti risuonare dalla Lega Nord erano tutt’altro che campati in aria". (La Padania, 13/12/2011, qui l'articolo completo)
In particolare, ha sottolineato Esposito, (Assessore al Lavoro del Comune di Napoli, ndr) si fa riferimento all'articolo 13, comma 17, "laddove dice che il maggiore gettito Imu, stimato in 2 miliardi, viene sottratto al Fondo di perequazione" e all'articolo 17, comma 7, "laddove si dice che il fondo di perequazione avrà un ulteriore taglio di 1,45 miliardi". "I Comuni del mezzogiorno sono arrabbiatissimi - ha proseguito - perché si è detto che questa manovra è iniqua, ma abbiamo delle cose veramente aberranti. Basta dire che l'effetto della manovra dell'Imu porterà 100 milioni in più nelle casse del Comune di Milano, e per questo possiamo essere contenti per loro, ma 120 milioni in meno al Comune di Napoli. Questo perché ai Comuni si lascia una piccola quota della maggiore Imu, 2 miliardi che vengono sottratti al Fondo di perequazione che ovviamente incide soprattutto nel mezzogiorno. E poi c'è un ulteriore taglio, sempre al fondo di perequazione, di 1,4 miliardi. Per cui - ha concluso - in totale il sud perde 3,4 mld: noi faremo anche una battaglia di principio perché il Fondo di perequazione è sancito dalla Costituzione ed è indisponibile a qualunque manovra economica".(ANSA 09/12/2011)
Un tesoro da oltre 50 miliardi di euro disponibile solo negli ultimi due anni. Che poteva servire per terminare eterne incompiute come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e che invece è andatoa finanziare i trasporti del lago di Garda e i disavanzi delle Ferrovie dello Stato. Una montagna di denaro che avrebbe dovuto rilanciare l'economia del Sud e che è stata utilizzata per risanare gli sperperi e i buchi di bilancio dei comuni di Roma e Catania e per la copertura finanziaria dell'abolizione dell'Ici.
Un fiume di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate del Paese e che è stato impiegato invece dal governo per pagare le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali cari ai leghisti e la privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia. Sono alcuni brandelli di una storia incredibile, il grande scippo consumato ai danni delle regioni meridionali. La storia delle scorribande sul Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate, manomesso e spremuto negli ultimi anni dal governo Berlusconi per finanziare misure economiche e opere pubbliche che niente hanno a che fare con i suoi obiettivi istituzionali. Un andazzo che, nonostante qualche isolata protesta, è andato sinora avanti indisturbato. Fino alla soglia della provocazione. Come per gli sconti di benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, denunciati dal deputato Pd Ludovico Vico. (Primo di Nicola, 'Scippo al Sud', "L'espresso" 10/05/2010. L'inchiesta completa qui)
Il saccheggio del Sud continua in modo spudorato. Il professor Gianfranco Viesti ha condotto uno studio su che fine abbiano fatto oltre 45 miliardi di euro “85/15”, ovvero i fondi Fas da investire all’85 per cento per lo sviluppo del Sud, e al 15 per cento nel resto d’Italia. Bene, la Banda Bassotti al governo ha usato parte rilevante di questi soldi per la spesa corrente, cioè per scopi in contrasto con le norme da cui hanno preso vita quei fondi; e solo 11 miliardi (su 39 e dispari che spettavano di diritto) sono andati a progetti per lo sviluppo del Mezzogiorno. Il resto, ovunque, a piacere del ministro Tremonti. Basti un solo esempio: i 4,5 miliardi di euro spesi sinora per il terremoto de L’Aquila, sono stati attinti tutti da questi fondi. Come dire: il disastro è stato fatto pagare per l’85 per cento al solo Sud e per il ridicolo 15 per cento a Centro e Nord messi insieme. Si toglie ai poveri, per dare ai sinistrati. Con il condimento di insulti di Borghezio ai terremotati e ai meridionali. (Pino Aprile, intervista a "Settimo Potere", 07/11/2011, leggi l'intervista completa qui)
“Dobbiamo comprendere che siamo vittime di un racconto coloniale: viviamo dentro strutture narrative che non costruiamo noi, che abbiamo ricevuto e subito” (Silvio Perrella, scrittore e presidente della Fondazione Premio Napoli)
a cura di Gennaro Sannino
Fonte: Settimopotere.com
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