Di Antonello Caporale
La mossa leghista riporta il pendolo agli antichi splendori di Pontida. Il sud è il nemico, il sud sciupa i soldi. Il sud è dunque da affamare.
Se solo i dirigenti del movimento ( anche il capo supremo sembra averne bisogno) facessero una capatina in libreria per approfondire la questione meridionale e comprendere che fine finora hanno fatto i soldi elargiti al di qua del Garigliano, sarebbero stupìti dal fatto che circa il 60% degli investimenti al Sud ritorna al Nord sotto forma di fatturato industriale. E forse si stupirebbero se sapessero che il sottosviluppo endemico che affligge il Meridione rappresenta il primo e miglior mercato protetto dell’industria del nord. E si stropiccerebbero gli occhi se andassero a contare quante impreese amiche sono state finora impegnate nella più grande incompiuta d’Italia, la Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada dei terùn. E davvero verrebbero le lacrime agli occhi se sapessero anche che il terremoto dell’Irpinia, quello di trent’anni fa, quello dello spreco e della corruzione, si è trasformato, via via che i finanziamenti si stanziavano, in una ricca tavola imbandita per integerrimi industriali nel nord-est.
Se solo sapessero!
Fonte:La Repubblica
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