giovedì 30 giugno 2011

De Magistris, Sodano, Del Giudice e Rossi raccontano i primi 15 giorni di emergenza della Napoli liberata


Luigi De Magistris, Tommaso Sodano, Raphael Rossi e Raffaele Del Giudice: quattro uomini per mettere fine a diciotto anni di emergenza rifiuti. Riusciranno gli ambientalisti di palazzo San Giacomo a vincere le lobby della spazzatura e le cricche dell' immondizia?













Il primo round sembra averlo vinto Luigi De Magistris, il nuovo sindaco di Napoli, ma il lungo match dell’ emergenza rifiuti – che va avanti quasi da diciotto anni – è ben lungi dall’ essere vinto. L’ex-pm è fiducioso e dichiara a tutti i microfoni “Napoli diventerà autonoma” emancipandosi da Provincia, Regione e Governo per la gestione della spazzatura. Fa affidamento allo storico orgoglio napoletano e alla capacità dei cittadini partenopei di “darsi da fare”, ma soprattutto sulla task-force ambientalista che ha messo in piedi per combattere il primo dramma della terza città d’ Italia.

Tutti gli uomini del Sindaco

Oggi, il centro di Napoli è pulito. La periferia, invece, soffre ancora sotto tonnellate di rifiuti, 1380 la giacenza non raccolta. Per il sesto giorno di fila, come rende noto il neo-presidente di Asia, Rapahel Rossi, vi è stata la diminuzione della quantità di spazzatura in strada. Grazie alla possibilità di sversare negli impianti di Chiaiano, Giugliano, Tufino, e nei siti di trasferenza a Caivano e Acerra, la società municipalizzata addetta alla raccolta dei rifiuti è riuscita – lavorando 24 ore su 24 – a dare respiro all’ intera città. Rimane critica la situazione a Soccavo e Pianura, con 200 tonnellate a terra, altrettante a Fuorigrotta. Difficile la situazione anche a Napoli est: tra i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio si registrano ancora 250 tonnellate non raccolte.

Miracolo napoletano? Luigi De Magistris ne va fiero, ma l’ allerta è per domani, quando gli Stir saranno nuovamente saturi. Regione e Provincia, che hanno la responsabilità sulla gestione dei flussi e degli impianti, non hanno ancora reso note soluzioni. Nel Consiglio di Ministri di domani, nonostante le polemiche per la mancata messa all’ordine del giorno del decreto rifiuti, il ministro dell’ ambienteStefania Prestigiacomo ha assicurato che la questione sarà discussa.

Al momento, sono quattro gli uomini su cui grava il peso di risolvere l’ emergenza rifiuti a Napoli. Il primo, ovviamente, è proprio Luigi De Magistris – che ha incentrato parte della sua campagna elettorale proprio sulla necessità di realizzare un ciclo virtuoso dei rifiuti in città. Subito sotto troviamo il vice-sindaco e assessore all’ Ambiente, Tommaso Sodano. Infine, ci sono due pezzi da novanta dell’ ambientalismo – Rapahel Rossi, presidente di Asia voluto direttamente dal sindaco e al centro di una rara vicenda di legalità all’ Amiat di Torino (dove denunciò mazzete e spreco di denaro pubblico per milioni di euro) a cui si affianca Raffaele Del Giudice, il direttore di Legambiente Campania e volto carismatico delle battaglie contro discariche e inceneritori. Il nodo gordiano è la messa in atto dellaraccolta differenziata spinta: un progetto ambizioso in una città come Napoli, dove finanche la raccolta del “tal quale” sembra impossibile.

Autonomia” è la parola d’ ordine per Luigi De Magistris. Dopo il colpo basso leghista, dopo che Napoli è stata lasciata a marcire sotto tonnellate di rifiuti per giorni senza che il Governo accennasse a intervenire – e dopo i sospetti di boicottaggio del piano di raccolta differenziata – il primo cittadino decide di imboccare la strada della gestione indipendente del ciclo dei rifiuti. L’ ex-pm è convinto di aver portato una rivoluzione a palazzo San Giacomo, di aver rotto i rapporti tra la politica napoletana e la camorra e di aver scatenato la reazione tremenda delle lobby economiche e dei potentati locali, che stanno facendo di tutto per mettere in difficoltà la sua amministrazione.

Il vice-sindaco Tommaso Sodano, ex-presidente della Commissione Ambiente del Senato, ha da subito predisposto un piano di emergenza per l’ inizio della raccolta differenziata in tutti i quartieri di Napoli, anche in quelli dove non sarà da subito disponibile il servizio Porta a Porta. Si tratta delle isole ecologiche mobili, postazioni in grado di essere spostate in città e che permettono il riciclo di carta, plastica, multimateriale, ma anche pile e farmaci scaduti. Insomma, come afferma l’ assessore all’ Ambiente, si tratta di “educare gradualmente la popolazione a effettuare la differenziata”. Una grande sfida in vista dell’ allargamento del Porta a Porta a tutta la città.

La nomina di Raphael Rossi come nuovo presidente di Asia è stata uno dei primi atti della Giunta Comunale, segno della forte volontà di dare una sterzata alla gestione della società che per anni Daniele Fortini aveva guidato nella scellerata gestione di discariche e il tentativo di costruire inceneritori. Rossi viene da Torino, dove era stato vice-presidente dell’ Amiat (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino) e dove aveva denunciato l’ acquisto di macchinari inutili e costosi per i cittadini. La vicenda fu al centro di una puntata di Report, la trasmissione giornalistica di Raitre condotta da Milena Gabanelli, in cui si ricostruì anche il licenziamento di Raphael Rossi a seguito del rifiuto di una mazzetta per il suo silenzio sull’ illecito. Si tratta anche di un tecnico di notevole spessore, grazie al quale la raccolta differenziata Porta a Porta ha raggiunto enormi livelli di incidenza a Torino. Rossi aveva già preso parte, nel 2007, all’ elaborazione di un piano per la Raccolta Differenziata a Napoli, soltanto parzialmente attuato dalla precedente amministrazione. Ora tocca a lui metterlo in pratica.



continua su: http://www.fanpage.it/la-task-force-de-magistris-contro-i-rifiuti-e-il-piano-per-la-raccolta-differenziata-a-napoli/#ixzz1Qlka7jNN
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Luigi De Magistris, Tommaso Sodano, Raphael Rossi e Raffaele Del Giudice: quattro uomini per mettere fine a diciotto anni di emergenza rifiuti. Riusciranno gli ambientalisti di palazzo San Giacomo a vincere le lobby della spazzatura e le cricche dell' immondizia?













Il primo round sembra averlo vinto Luigi De Magistris, il nuovo sindaco di Napoli, ma il lungo match dell’ emergenza rifiuti – che va avanti quasi da diciotto anni – è ben lungi dall’ essere vinto. L’ex-pm è fiducioso e dichiara a tutti i microfoni “Napoli diventerà autonoma” emancipandosi da Provincia, Regione e Governo per la gestione della spazzatura. Fa affidamento allo storico orgoglio napoletano e alla capacità dei cittadini partenopei di “darsi da fare”, ma soprattutto sulla task-force ambientalista che ha messo in piedi per combattere il primo dramma della terza città d’ Italia.

Tutti gli uomini del Sindaco

Oggi, il centro di Napoli è pulito. La periferia, invece, soffre ancora sotto tonnellate di rifiuti, 1380 la giacenza non raccolta. Per il sesto giorno di fila, come rende noto il neo-presidente di Asia, Rapahel Rossi, vi è stata la diminuzione della quantità di spazzatura in strada. Grazie alla possibilità di sversare negli impianti di Chiaiano, Giugliano, Tufino, e nei siti di trasferenza a Caivano e Acerra, la società municipalizzata addetta alla raccolta dei rifiuti è riuscita – lavorando 24 ore su 24 – a dare respiro all’ intera città. Rimane critica la situazione a Soccavo e Pianura, con 200 tonnellate a terra, altrettante a Fuorigrotta. Difficile la situazione anche a Napoli est: tra i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio si registrano ancora 250 tonnellate non raccolte.

Miracolo napoletano? Luigi De Magistris ne va fiero, ma l’ allerta è per domani, quando gli Stir saranno nuovamente saturi. Regione e Provincia, che hanno la responsabilità sulla gestione dei flussi e degli impianti, non hanno ancora reso note soluzioni. Nel Consiglio di Ministri di domani, nonostante le polemiche per la mancata messa all’ordine del giorno del decreto rifiuti, il ministro dell’ ambienteStefania Prestigiacomo ha assicurato che la questione sarà discussa.

Al momento, sono quattro gli uomini su cui grava il peso di risolvere l’ emergenza rifiuti a Napoli. Il primo, ovviamente, è proprio Luigi De Magistris – che ha incentrato parte della sua campagna elettorale proprio sulla necessità di realizzare un ciclo virtuoso dei rifiuti in città. Subito sotto troviamo il vice-sindaco e assessore all’ Ambiente, Tommaso Sodano. Infine, ci sono due pezzi da novanta dell’ ambientalismo – Rapahel Rossi, presidente di Asia voluto direttamente dal sindaco e al centro di una rara vicenda di legalità all’ Amiat di Torino (dove denunciò mazzete e spreco di denaro pubblico per milioni di euro) a cui si affianca Raffaele Del Giudice, il direttore di Legambiente Campania e volto carismatico delle battaglie contro discariche e inceneritori. Il nodo gordiano è la messa in atto dellaraccolta differenziata spinta: un progetto ambizioso in una città come Napoli, dove finanche la raccolta del “tal quale” sembra impossibile.

Autonomia” è la parola d’ ordine per Luigi De Magistris. Dopo il colpo basso leghista, dopo che Napoli è stata lasciata a marcire sotto tonnellate di rifiuti per giorni senza che il Governo accennasse a intervenire – e dopo i sospetti di boicottaggio del piano di raccolta differenziata – il primo cittadino decide di imboccare la strada della gestione indipendente del ciclo dei rifiuti. L’ ex-pm è convinto di aver portato una rivoluzione a palazzo San Giacomo, di aver rotto i rapporti tra la politica napoletana e la camorra e di aver scatenato la reazione tremenda delle lobby economiche e dei potentati locali, che stanno facendo di tutto per mettere in difficoltà la sua amministrazione.

Il vice-sindaco Tommaso Sodano, ex-presidente della Commissione Ambiente del Senato, ha da subito predisposto un piano di emergenza per l’ inizio della raccolta differenziata in tutti i quartieri di Napoli, anche in quelli dove non sarà da subito disponibile il servizio Porta a Porta. Si tratta delle isole ecologiche mobili, postazioni in grado di essere spostate in città e che permettono il riciclo di carta, plastica, multimateriale, ma anche pile e farmaci scaduti. Insomma, come afferma l’ assessore all’ Ambiente, si tratta di “educare gradualmente la popolazione a effettuare la differenziata”. Una grande sfida in vista dell’ allargamento del Porta a Porta a tutta la città.

La nomina di Raphael Rossi come nuovo presidente di Asia è stata uno dei primi atti della Giunta Comunale, segno della forte volontà di dare una sterzata alla gestione della società che per anni Daniele Fortini aveva guidato nella scellerata gestione di discariche e il tentativo di costruire inceneritori. Rossi viene da Torino, dove era stato vice-presidente dell’ Amiat (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino) e dove aveva denunciato l’ acquisto di macchinari inutili e costosi per i cittadini. La vicenda fu al centro di una puntata di Report, la trasmissione giornalistica di Raitre condotta da Milena Gabanelli, in cui si ricostruì anche il licenziamento di Raphael Rossi a seguito del rifiuto di una mazzetta per il suo silenzio sull’ illecito. Si tratta anche di un tecnico di notevole spessore, grazie al quale la raccolta differenziata Porta a Porta ha raggiunto enormi livelli di incidenza a Torino. Rossi aveva già preso parte, nel 2007, all’ elaborazione di un piano per la Raccolta Differenziata a Napoli, soltanto parzialmente attuato dalla precedente amministrazione. Ora tocca a lui metterlo in pratica.



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