Fonte: www.nuovasocieta.it
di Diego Novelli
D'altra parte da chi pensa che i disgraziati che fuggono dal Nord Africa per raggiungere Lampedusa attraverso il canale della morte vanno fermati con le mitragliatrici, cosa possiamo ancora aspettarci? E questi personaggi seggono sui banchi del Governo della nostra Repubblica.
Ciò che sta accadendo a Napoli ne è una ennesima conferma.
Il Consiglio dei Ministri deve da giorni votare un decreto legge che autorizzi il trasporto dell'immondizia che giace nelle strade del capoluogo partenopeo, all'esterno della regione campana.
Questo atto, sicuramente di carattere emergenziale, non risolutivo, ma comunque valido per alleggerire la disperata situazione esistente (siamo di fronte al rischio di gravi epidemie) è stato bloccato da giorni dal ministro leghista Calderoli, quello che ha la faccia da Gianduja, caratterizzata da un permanente sorriso ebete.
Nessun ministro di questo sciagurato governo è insorto, se non altro per respingere un volgare, disgustoso ricatto, cinicamente messo in atto (per usare il raffinato linguaggio di Bossi) per verificare se Berlusconi tiene "oppure se se la fa sotto".
Di fronte al rischio del colera che può colpire una città (Napoli questa triste esperienza l'ha già conosciuta) ci sono dei miserabili individui che giocano le loro ultime carte sulla pelle di centinaia di migliaia di esseri umani.
Dietro ai fatti gravi di Napoli è più che evidente che si muovono interessi sporchi pilotati dalla camorra.
L'intrepido ministro dell'Interno, osannato a Pontida, invocato come futuro Presidente del Consiglio, tace.
Ma non ci sono sufficienti motivi di ordine pubblico per intervenire onde sbloccare la situazione?
La televisione ci mostra ogni giorno scene sconcertanti. Gruppi di persone, giovani e non, che tranquillamente davanti agli occhi impassibili della polizia in assetto anti-sommossa, cospargono per protesta le strade della città di immondizia. Rovesciano cassonetti, incendiano cumuli di rifiuti, provocando il diffondersi di velenose nuvole di diossina.
Se il governo ricattato dalla Lega è irresponsabilmente immobile, non si può dire che di fronte allo squallore che oggi offre Napoli, terza città d'Italia, ci sia stata l'indignazione, la ribellione civile che ci si poteva attendere soprattutto dalle forze politiche.
Ma coloro che ci rappresentano in Parlamento non hanno nulla da dire, da fare, da smuovere sia a Palazzo Chigi sia al Quirinale?
Qualcuno di questi "impiegati della politica" (non sono stati eletti, ma nominati dai vertici dei loro partiti) per le vicende della Tav è giunto a chiedere la militarizzazione della zona della Valle di Susa interessata al primo "buco di servizio".
Ora, di fronte ad una città che corre addirittura il pericolo del colera, voltano la faccia dall'altra parte. Non avvertono un senso di vergogna?
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