Di Paolo Tosatti
Fonte:
Terra
GIAPPONE Il recente sisma ha causato la fuoriuscita di acqua radioattiva nella centrale della prefettura di Miyagi. Danneggiato il sistema di alimentazione elettrica, ma reggono i generatori ausiliari
Si allarga l’emergenza nucleare giapponese: dopo Fukushima ora è la centrale di Onagawa a destare preoccupazioni. Nell’impianto della prefettura di Miyagi il sisma di due giorni fa ha causato la fuoriuscita di acqua radioattiva dalle vasche di raffreddamento che ospitano le barre di combustibile dei tre reattori presenti, rendendo necessario l’immediato intervento di una squadra di tecnici.Stando alle prime informazioni rilasciate dalla Tohoku electric power company, che gestisce la struttura, sarebbero in tutto 8 o 9 le piccole pozze di liquido trovate sul pavimento delle sale interne. In particolare intorno al reattore numero 2 sarebbero caduti quasi 4 litri di acqua contaminata; nell’edificio della turbina del numero 3, invece, sarebbero stati danneggiati i blowout panels, i dispositivi progettati per tenere sotto controllo la pressione. Problemi si sono verificati anche al sistema di alimentazione elettrica, parzialmente fuori uso.
Parlando del nuovo incidente, il portavoce dell’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare e industriale nipponica, Hidehiko Nishiyama, ha ammesso che «il sisma ha causato alcune anomalie», all’interno della centrale, di cui però non è ancora nota la portata. «Man mano che ispezioneremo l’impianto, è probabile che ne accerteremo altre», ha aggiunto il funzionario. Dopo il violento sisma, due dei tre generatori elettrici della centrale di Onagawa hanno smesso di funzionare. A quel punto però si è immediatamente attivato il sistema di l’alimentazione d’emergenza, che a Fukushima era invece stato distrutto dallo tsunami. Allo stato attuale, secondo quanto dichiarato dalla Tohoku electric, «l’impianto mantiene la sua capacità di raffreddamento, mentre proseguono gli sforzi dei nostri tecnici per determinare l’entità dei danni». Un piccolo aumento nel livello di radiazioni è stato riscontrato all’interno degli edifici dei reattori, mentre all’esterno della struttura non sono state registrate variazioni.
Anche nella centrale nucleare di Higashidori, nella prefettura di Aomori, il terremoto ha provocato l’interruzione delle linee elettriche di alimentazione esterna, determinando l’accensione dei generatori diesel di emergenza. L’impianto al momento del sisma era sottoposto a ispezione e l’unico reattore presente non era in funzione. Nessuna danno è stato segnalato ai sistemi di raffreddamento della piscina di stoccaggio delle barre di combustibile esaurito. Sempre ad Aomori, anche l’impianto di ritrattamento di combustibile nucleare di Rokkasho non sarebbe più collegato alla rete elettrica esterna e starebbe utilizzando generatori secondari.
Intanto nella centrale di Fukushima proseguono gli sforzi della Tepco per riportare sotto controllo la situazione. L’impianto non è stato toccato dal recente sisma ma stando all’ultimo report dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, «la pressione all’interno del reattore 1 è ancora molto alta e la temperatura ai bordi più esterni supera i 200 gradi», mentre internamente è vicina al punto di fusione. Il documento sottolinea inoltre che «gli scarichi radioattivi in mare hanno aumentato il rischio sanitario per la popolazione che si alimenta con prodotti ittici locali» e che «la navigazione marittima entro un raggio di 30 chilometri è stata interdetta» per motivi di sicurezza. Stando agli ultimi dati raccolti dall’Agenzia, i livelli di radioattività nell’acqua di mare prospiciente la costa continuano a rimanere elevati: circa 40mila becquerel per litro per lo iodio-131 e circa 19mila per il cesio-137. Inoltre il 64 per cento dei 78 campioni alimentari esaminati (principalmente verdure, frutta e latte), prelevati nell’area della prefettura di Fukushima presentano quantitativi di radiazioni superiori ai valori massimi ammessi dalla legge.
Fonte:Terra
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Di Paolo Tosatti
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Terra
GIAPPONE Il recente sisma ha causato la fuoriuscita di acqua radioattiva nella centrale della prefettura di Miyagi. Danneggiato il sistema di alimentazione elettrica, ma reggono i generatori ausiliari
Si allarga l’emergenza nucleare giapponese: dopo Fukushima ora è la centrale di Onagawa a destare preoccupazioni. Nell’impianto della prefettura di Miyagi il sisma di due giorni fa ha causato la fuoriuscita di acqua radioattiva dalle vasche di raffreddamento che ospitano le barre di combustibile dei tre reattori presenti, rendendo necessario l’immediato intervento di una squadra di tecnici.Stando alle prime informazioni rilasciate dalla Tohoku electric power company, che gestisce la struttura, sarebbero in tutto 8 o 9 le piccole pozze di liquido trovate sul pavimento delle sale interne. In particolare intorno al reattore numero 2 sarebbero caduti quasi 4 litri di acqua contaminata; nell’edificio della turbina del numero 3, invece, sarebbero stati danneggiati i blowout panels, i dispositivi progettati per tenere sotto controllo la pressione. Problemi si sono verificati anche al sistema di alimentazione elettrica, parzialmente fuori uso.
Parlando del nuovo incidente, il portavoce dell’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare e industriale nipponica, Hidehiko Nishiyama, ha ammesso che «il sisma ha causato alcune anomalie», all’interno della centrale, di cui però non è ancora nota la portata. «Man mano che ispezioneremo l’impianto, è probabile che ne accerteremo altre», ha aggiunto il funzionario. Dopo il violento sisma, due dei tre generatori elettrici della centrale di Onagawa hanno smesso di funzionare. A quel punto però si è immediatamente attivato il sistema di l’alimentazione d’emergenza, che a Fukushima era invece stato distrutto dallo tsunami. Allo stato attuale, secondo quanto dichiarato dalla Tohoku electric, «l’impianto mantiene la sua capacità di raffreddamento, mentre proseguono gli sforzi dei nostri tecnici per determinare l’entità dei danni». Un piccolo aumento nel livello di radiazioni è stato riscontrato all’interno degli edifici dei reattori, mentre all’esterno della struttura non sono state registrate variazioni.
Anche nella centrale nucleare di Higashidori, nella prefettura di Aomori, il terremoto ha provocato l’interruzione delle linee elettriche di alimentazione esterna, determinando l’accensione dei generatori diesel di emergenza. L’impianto al momento del sisma era sottoposto a ispezione e l’unico reattore presente non era in funzione. Nessuna danno è stato segnalato ai sistemi di raffreddamento della piscina di stoccaggio delle barre di combustibile esaurito. Sempre ad Aomori, anche l’impianto di ritrattamento di combustibile nucleare di Rokkasho non sarebbe più collegato alla rete elettrica esterna e starebbe utilizzando generatori secondari.
Intanto nella centrale di Fukushima proseguono gli sforzi della Tepco per riportare sotto controllo la situazione. L’impianto non è stato toccato dal recente sisma ma stando all’ultimo report dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, «la pressione all’interno del reattore 1 è ancora molto alta e la temperatura ai bordi più esterni supera i 200 gradi», mentre internamente è vicina al punto di fusione. Il documento sottolinea inoltre che «gli scarichi radioattivi in mare hanno aumentato il rischio sanitario per la popolazione che si alimenta con prodotti ittici locali» e che «la navigazione marittima entro un raggio di 30 chilometri è stata interdetta» per motivi di sicurezza. Stando agli ultimi dati raccolti dall’Agenzia, i livelli di radioattività nell’acqua di mare prospiciente la costa continuano a rimanere elevati: circa 40mila becquerel per litro per lo iodio-131 e circa 19mila per il cesio-137. Inoltre il 64 per cento dei 78 campioni alimentari esaminati (principalmente verdure, frutta e latte), prelevati nell’area della prefettura di Fukushima presentano quantitativi di radiazioni superiori ai valori massimi ammessi dalla legge.
Fonte:Terra
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