“Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del sud diventassero meridionali”: così recita il sotto titolo del libro scritto dal giornalista Pino Aprile “ Terroni”. Lo scrittore pugliese dà voce ai fatti storici del sud, non è un caso che sia tra i libri più venduti. Tra la retorica risorgimentale, le celebrazioni, le bandiere e le romanticherie sull’inno di Mameli, il giornalista non solo mostra una voce fuori dal coro ma urla in faccia agli storici i fatti di un sud diverso da quello da loro descritto probabilmente in malafede. In occasione delle celebrazioni del 150esimo dell’unità d’Italia, contattiamo Pino Aprile per un’intervista.
Pino, da cosa sei partito per scrivere un libro che rivaluta il “Risorgimento” ?
Tutti i miei libri sono nati perché mi ponevo delle domande che volevano delle risposte. Le domande sono animali pericolosi, perché quando credi di aver trovato le risposte trovi un tappo su altre domande. Così vai avanti finché non ti sazi. Poi decidi di fermarti quando il materiale è tanto non vuoi che si perda e lo scrivi. Se davvero eravamo degli oppressi e ci hanno liberato, perché li abbiamo accolti a fucilate e ci siamo fatti sterminare? Perché altri hanno deciso di scappare?Da queste domande è venuto tutto il resto.
Tra gli studiosi che tu nomini nel libro c’è il lucano Giustino Fortunato. Quale riflessione si può fare su Fortunato?
Giustino Fortunato aveva una capacità straordinaria nell’usare le parole di una bellezza estrema. Di fatti lo rimproveravano di scrivere troppo bene, per essere un tecnico. Ora se una persona come lui capace di usare parole auliche e un linguaggio forbito disse:” Sono dei porci più porci dei maggiori porci nostri”. Questo ti fa capire la rabbia che aveva nel cuore. Rionero in Vulture è la sintesi del tutto. Nello stesso paese l’unitarismo mistico ad ogni costo, quello colto che istaura dialogo di politica ed economia con il resto dell’Italia e Carmine Crocco Donatelli, intelligente di suo senza aver studiato, con un’incredibile capacità militare. Fortunato e il brigante Crocco sono i due estremi e Rionero è sintesi e simbolo della risposta del sud al Risorgimento.
Quando si parla del sud , si discute di ferrovie,industria e la cultura arretrata. Era davvero così?
In qualsiasi testo ignorante e in malafede sulla condizione del sud prima dell’unità d’Italia si trova questa insopportabile questione delle ferrovie. Non si può paragonare i mezzi di trasporto del Piemonte che non ha sbocco sul mare con il Regno delle due Sicilie.. Il sud manteneva i rapporti commerciali con l’Europa e il mondo tramite mare. Il Regno delle Due Sicilie è stato il primo Stato a fare le ferrovie, cioè l’industria ferroviaria l’unica auto-sufficiente dell’epoca; pensa che il Piemonte ha comprato binari e le locomotive dai Borboni. Il sud investi sulla costa e sul commercio marittimo, in brevissimo tempo costruì la seconda flotta mercantile del mondo, avendo anche una fiorente industria navale. L’emigrazione degli operai siderurgici c’era, ma da Brescia alla Calabria. L’emigrazione dal sud c’è stata quando hanno chiuso le industrie calabresi. La percentuale di addetti all’industria del sud era enormemente maggiore rispetto a quella del nord. Questo è un dato. A sud devono coltivar l’insalata peccato che le pianure siano a nord come l’acqua per irrigare. A sud si era sviluppata un’agricoltura specializzata nei prodotti mediterranei. Le arance siciliane si vendevano più di quelle che si coltivavano alle porte di Parigi.Hanno distrutto anche questo con l’accordo Italia –Francia per favorire l’industria del nord.
Per quanto riguarda la cultura e i sovrani illuminati del nord?
Forse illuminato è riferito ai lumini del cimitero. Torino non avrebbe mai avuto la cattedra di Economia politica, se due napoletani non avessero litigato con i Borboni. E’ una disciplina creata al sud. La moderna storiografia è un’invenzione del sud. Il controllo delle montagne , la vulcanologia è un’altra invenzione napoletana e così via. Se questo è essere arretrati, io voglio una laurea in “arretratologia”.
Cosa ci dici invece dei tre protagonisti su tutti dell’Unità. Vittorio Emanuele II, Cavour e Garibaldi?
Partiamo dal più pulito dei tre, Garibaldi. Ovviamente ne hanno fatto una figurina in tutto il mondo. L’Italia ha bisogno di miti fondanti ed hanno scelto lui. E si sa gli eroi sono giovani e belli. Gli uomini un po’ meno. Il grande “Libertador” in sud America combatteva pagato dai proprietari terrieri contro i contadini ed era solito usare schiavi cinesi. Cavour è un giocatore d’azzardo, in tutti i sensi. Da giovane ha sperperato guadagni al gioco delle carte e così amministrava anche il Paese. E’stato abile a portare dalla sua il lavoro di Garibaldi. Vittorio Emanuele era rozzo, ambiguo, cinico e cafone, aveva ragione solo su una cosa: la pericolosità di Cavour.
Mafia, Fascismo e Cassa del mezzogiorno,come poni questi tre elementi nella riflessione meridionalista?
La mafia prima dell’Unità d’Italia non esisteva. I “picciotti” hanno aiutato Garibaldi nella sua marcia a sud. Si può dire che la mafia è stato il braccio presentabile a sud del potere del nord. Il sud ha dimostrato la sua ribellione anche al fascismo, pensa che il primo parlamentare ucciso dai fascisti è Giuseppe Di Vagno, pugliese. Questo lo sanno in pochi. Senza parlare dei sindacalisti del sud con Giuseppe Di Vittorio. La cassa del mezzogiorno è stata utile nella sua prima parte e poi una presa in giro. Una truffa necessaria per il senso di colpa del nord e per i disonesti del sud.
Ti chiedo una breve riflessione sulla storia di Gaeta ?
Gaeta rappresenta la vergogna d’Italia. Enrico Cialdini e Persano , due assoluti incompetenti, due macellai , bombardarono Gaeta mentre trattava la resa, bombardavano l’ospedale e i soccorsi. Cialdini prima di diventare il “grande comandante” faceva il killer a pagamento, lavorava all’estero. Noi questa gente la veneriamo come eroi. Persano bombardò Gaeta dal mare, senza pietà Quando poi venne il giorno della guerra vera, non verso gli inermi a Custoza e a Lissa persero terribilmente contro l’ammiraglio austriaco von Tegetthoff di fatti si disse “ uomini di ferro su navi di legno sconfissero, uomini di legno su barche di ferro”
Quel prospettive per il futuro vuole dare il tuo libro ?
Acquisire consapevolezza della propria storia. La storia del sud deve diventare parte di quella di tutta l’Italia. Sono contro gli autonomismi, contro le regioni a statuto speciale. Regioni che per una scusa o per un’altra, tutte terribilmente anacronistiche, hanno una legge speciale, così si crea un doppio binario. Una paese veramente unito deve dare le stesse opportunità di poter sviluppare i talenti a tutti.
Cosa è la Bellezza?
La Bellezza è l’armonia di diversi elementi, ognuno dotato a sua volta di propria bellezza.
Fonte:FrancescoAltavistablog
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