Riceviamo da Franco Calderone e volentieri pubblichiamo:
Abbiamo aggiunto un altro importante tassello al progetto politico che stiamo. In un altro importante comune dell’agrigentino, una nuova sezione. San Giovanni Gemini. Nasce in città Il Partito del Sud, quello vero di Beppe De Santis. Coordinatore pro tempore della neonata formazione politica è Franco Goretti. Si tratta di un elemento con tanto entusiasmo in corpo, che si propone di “rottamare” il vecchio modo di fare politica. Mi dice Franco: “Ho desiderato e sognato a lungo un partito che, dopo 150 anni di ruberie da parte dei Savoia prima e da parte dei vecchi partiti dopo, riuscisse a fare gli interessi della propria terra, del nostro sud. Adesso il sogno si concretizza con la nascita di questo partito, che ha dato vita, assieme ad un gruppo di persone validissimo, ad un entusiasmo dirompente, ad una voglia di fare e d’impegnarsi come mai prima d’ora per una concreta rinascita del sud. Un partito che riesca ad riportare al sud tutto quello che ci è stato rubato dall'invasione del Regno delle Due Sicilie fino a qualche giorni fa quando Gianfranco Miccichè ha firmato per mandare i 60 miliardi di Euro dei fondi FAS al nord. Il Partito del Sud vuole dare nuova linfa vitale ai giovani che vogliono avvicinarsi alla politica come laboratorio per la ripresa del meridione. Per queste ragioni ritengo, che il Partito del Sud rappresenti l’unica scelta possibile per affrontare in modo definitivo le problematiche della nostra Sicilia”.
Insomma l’entusiasmo non manca nel coordinatore ed i suoi collaboratori, di San Giovanni Gemini, Cammarata e Castronuovo di Sicilia affinché il partito arrivi a grandi traguardi nella certezza di poter riportare tutto il Meridione agli splendori di ricchezza ed industrializzazione che ci sono stati tolti tanti anni fa.
Qualche breve cenno su San giovanni Gemini ed il suo comprensorio:
San Giovanni Gemini è un comune di 8.087 abitanti della provincia di Agrigento in Sicilia. Il territorio comunale è interamente circondato da quello del comune di Cammarata, del quale è pertanto un'enclave.
L'origine del territorio di San Giovanni Gemini risale al 1451, anno in cui Federico Abatellis, conte di Cammarata, ottenne dal re Ferdinando il privilegio di edificare (jus aedificandi) nei suoi feudi. Nel 1507 fu concessa la licentia populandi che i Conti esercitarono in un luogo pianeggiante vicino Cammarata, al di là del fiume Turibolo.
Circa le origini storiche di San Giovanni Gemini le ipotesi sono tre:
Si parla di Cammaratesi non graditi ai Conti, che banditi da Cammarata, si siano stabiliti a San Giovanni Gemini. Il bando era una forma di domicilio coatto che si infliggeva per delitti non gravi oppure per allontanare persone non gradite alle autorità del luogo. A ciò si potrebbero collegare le vicende che coinvolsero il conte Abatellis nella congiura contro i fratelli Imperatore, conclusasi con la condanna a morte di Federico II Abatellis, decapitato a Milazzo nel 1525. Quindi è possibile che qualche partigiano del Conte, per motivi politici sia stato bandito da Cammarata.
Una spiegazione possibile circa le origini di San Giovanni Gemini viene riportata da Padre La Pilusa e riguarda la frana avvenuta circa nel 1537, anno in cui a causa di un terremoto, franò la collina dove sorgeva il castello di Cammarata. Il castello fu riparato ma le abitazioni sul ciglio della rupe crollarono, è quindi possibile che le famiglie, che subirono le perdite peggiori, abbiano ottenuto dal Conte il permesso di costruire sul piano di San Giovanni che si estendeva dall'attuale chiesa di San Giuvannuzzo al viale Dionisio Alessi.
Un'altra ipotesi sulle origini di San Giovanni Gemini, a parere di Monsignor De Gregorio, ha origine da un presunto popolamento delle campagne con un incremento spontaneo delle popolazioni che hanno dato origine ad un borgo, prima, e a San Giovanni di Cammarata, poi. Nel 1587 Ercole Branciforte, conte di Cammarata, assegnò una piccola porzione di territorio al nuovo paese, e perciò da allora San Giovanni di Cammarata cominciò un'autonoma vita civile ed amministrativa, fino a che nel 1878 per volere di alcune nobili famiglie, il paese assunse l'attuale nome.
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