Il rapporto della Banca d'Italia evidenzia che, al confronto con gli altri Paesi, le nostre famiglie risultano meno indebitate, ma c'è una distribuzione delle ricchezze disomogenea. Il 41% dei debiti delle famiglie nei mutui per l’acquisto della casa
Roma - Il 10% delle famiglie italiane possiede il 45% della ricchezza complessiva alla fine del 2008, mentre nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3 per cento. Il tutto dovuto a una diminuzione delle attività finanziarie e a un aumento delle passività. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel rapporto su "La Ricchezza delle famiglie italiane" elaborato dalla Banca d’Italia. Nel confronto internazionale le famiglie italiane risultano poco indebitate; alla fine del 2008 l’ammontare dei debiti era stato pari al 78% del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia esso risultava pari a circa del 100%, negli Stati Uniti e in Giappone al 130%.Mutui Debiti rappresentati per il 41% dai mutui per l’acquisto della casa. Nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3 per cento in termini nominali. La ricchezza lorda delle famiglie italiane alla fine del 2009 è stimabile in quasi 9.500 miliardi di euro, quella netta in 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media per famiglia.
Ricchezza La ricchezza netta complessiva è aumentata tra la fine del 2008 e la fine del 2009 di circa l’1,1%, per effetto di un aumento del valore delle attività finanziarie (2,4%) superiore a quello delle passività (1,6%); le attività reali hanno registrato un rialzo più lieve (0,4%). A prezzi costanti, usando come deflatore quello dei consumi, l’aumento della ricchezza complessiva è stato dell’1,3%.
Famiglie più povere Le famiglie italiane sono più povere: tra il 2007 e il 2008 la loro ricchezza è calata del 3,5% a prezzi correnti, e del 6,5% a prezzi costanti tornando ai valori di inizio decennio. Bankitalia segnala comunque che la ricchezza non è distribuita omogeneamente ma caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: "Molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre all’opposto poche dispongono di una ricchezza elevata".
Fonte:Il Giornale
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Il rapporto della Banca d'Italia evidenzia che, al confronto con gli altri Paesi, le nostre famiglie risultano meno indebitate, ma c'è una distribuzione delle ricchezze disomogenea. Il 41% dei debiti delle famiglie nei mutui per l’acquisto della casa
Roma - Il 10% delle famiglie italiane possiede il 45% della ricchezza complessiva alla fine del 2008, mentre nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3 per cento. Il tutto dovuto a una diminuzione delle attività finanziarie e a un aumento delle passività. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel rapporto su "La Ricchezza delle famiglie italiane" elaborato dalla Banca d’Italia. Nel confronto internazionale le famiglie italiane risultano poco indebitate; alla fine del 2008 l’ammontare dei debiti era stato pari al 78% del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia esso risultava pari a circa del 100%, negli Stati Uniti e in Giappone al 130%.Mutui Debiti rappresentati per il 41% dai mutui per l’acquisto della casa. Nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3 per cento in termini nominali. La ricchezza lorda delle famiglie italiane alla fine del 2009 è stimabile in quasi 9.500 miliardi di euro, quella netta in 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media per famiglia.
Ricchezza La ricchezza netta complessiva è aumentata tra la fine del 2008 e la fine del 2009 di circa l’1,1%, per effetto di un aumento del valore delle attività finanziarie (2,4%) superiore a quello delle passività (1,6%); le attività reali hanno registrato un rialzo più lieve (0,4%). A prezzi costanti, usando come deflatore quello dei consumi, l’aumento della ricchezza complessiva è stato dell’1,3%.
Famiglie più povere Le famiglie italiane sono più povere: tra il 2007 e il 2008 la loro ricchezza è calata del 3,5% a prezzi correnti, e del 6,5% a prezzi costanti tornando ai valori di inizio decennio. Bankitalia segnala comunque che la ricchezza non è distribuita omogeneamente ma caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: "Molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre all’opposto poche dispongono di una ricchezza elevata".
Fonte:Il Giornale
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