giovedì 25 novembre 2010
"Ripetete una bugia cento volte, mille volte, un milione di volte, ed essa diventa una verità" (J. Goebbels)
Goebbels era uno che di propaganda se ne intendeva...e quando disse questa famosa frase riportata nel titolo, chissa' se pensava che sarebbe stata attuale piu' di 80 anni dopo e non solo nella Germania nazista...anche in altri luoghi, come in Italia, nella repubblica del "bunga bunga".
Il nostro illuminato premier, presidente operaio e pure spazzino, si è avventurato negli ultimi tempi in decine di conferenze stampa, dichiarazioni avventate del tipo "in 10 giorni il problema sarà risolto", "in tre giorni risolveremo il problema di Napoli"...e tutti ricordiamo anche la boutade di qualche tempo fa quando col caschetto giallo venne ad Acerra e disse: "Grazie al termovalorizzatore (che sarebbe piu' corretto chiamare inceneritore) di Acerra abbiamo risolto il problema dei rifiuti a Napoli" e tante, tantissime altre puttanate del genere.
Ed invece la munnezza a Napoli cresce, dobbiamo arrivare a credere alla favola della "tela di Penelope" col "Presidente spazzino" che la leva di notte ed il "Comune di sinistra e comunista" che la fa ricomparire di giorno?
La verità e' così lampante che non puo' essere oscurata dalle dichiarazioni di Berlusconi ne' dai patetici tentativi dei suoi vari servi alle trasmissioni in TV, il problema è STRUTTURALE e riguarda l'intero paese e non solo la Campania (che fa piu' raccolta differenziata del Lazio ma questo ovviamente non lo dice nessuno) o solo Napoli città...così come nessuno dice che, dove si fa la raccolta differenziata a Napoli e sono quartieri, anche popolari, che insieme superano la quota di 100.000 abitanti, i dati ci dicono che si supera ovunque il 50% e in alcuni casi come a Bagnoli arrivano al 90%!!!) .
Anche Saviano ne ha parlato correttamente l'altra sera su RAI3, ma ovviamente appena si parla delle vere cause dell'emergenza rifiuti a Napoli (col termine "emergenza" che e' diventato oramai un ossimoro visto che praticamente dura da 16 anni...) e del traffico rifiuti tossici in direzione Nord-Sud...ecco che scattano le accuse di "vittimismo", i soliti luoghi comuni "come mai succede solo a Napoli e da chi e' amministrata?" cosa che non e' assolutamente vera, cioè la crisi non riguarda solo il Comune di Napoli amministrato dalla sinistra, basti pensare a molti comuni della provincia amministrati dal centrodestra o a Palermo, sempre amministrato dal centrodestra, dove c'e' piu' o meno la stessa situazione.
Nessuno vuole difendere l'indifendibile Jervolino, così come in passato non abbiamo mai difeso Bassolino che di colpe ne ha a bizzeffe, ma e' chiaro che il problema non dipende SOLO dall'amministrazione regionale, provinciale e comunale. Non si puo' passare a scaricare le colpe a seconda del colore politico dell'amministrazione regionale, provinciale o comunale...la verità e' che sia lo Stato che le amministrazioni locali hanno fallito...la verità e' che destra e sinistra hanno fallito.
Per chi volesse saperne di piu' sui motivi della crisi del sistema di gestione rifiuti, invito a leggere il libro di A. Iacuelli "Le vie infinite dei rifiuti campani" che ricostruisce tutta la storia e soprattutto fa capire come si intrecciano le vicende dei rifiuti tossici e speciali (che ancora incredibilmente possono entrare in Campania!!!) e la gestione dei rifiuti urbani. Alessandro Iacuelli che e' giornalista lo fa ancora piu' scientificamente di quanto fatto da Saviano nel suo ultimo apprezzabile intervento a "Vieni via con me" su RAI3.
Per i rifiuti tossici e speciali, alla base c'e' un intreccio perverso tra malapolitica, camorra e industrie del nord che ha determinato l'avvelenamento della Campania dagli anni '80; ci fu una riunione a Villaricca che fu il vero e proprio "piano regolatore della munnezza" stabilito dalla camorra alla quale parteciparono oltre che camorristi del clan dei Casalesi ed alcune ditte con loro colluse, massoni come Gelli, industriali del Nord e politici di partiti tricolorati (ne parla Iacuelli e ne ha parlato anche Saviano...). Lo sversamento di tali rifiuti e' avvenuto massicciamente a partire dagli anni '80 sia in discariche "regolari" per rifiuti urbani, che però dovrebbero contenere solo rifiuti urbani e non quelli tossici e "speciali" che vanno smaltiti in discariche speciali e con trattamenti speiciali, sia dove capitava (sottoterra, in aperta campagna, da incendiare nella "terra dei fuochi", da nascondere mischiandoli illegalmente con materiale di costruzione, da mischiare e rivendere come fertilizzanti...)...ovviamente tale fenomeno ha, oltre che avvelenato la mia terra, aggravato e velocizzato la saturazione delle discariche.
Per i rifiuti urbani, il primo anno di emergenza fu il lontano 1994 e il cosidetto "piano Rastrelli" fu concepito male dal principio, con una gara dai criteri quanto meno discutibili (si dava piu' peso al prezzo che al valore tecnico degli impianti, si stabiliva che chi vinceva l'appalto doveva anche scegliere i terreni per la localizzazione degli impianti come discariche, impianti CDR, "termovalorizzatori"...una vera e propria follia), fu poi proseguito e controllato peggio dalla giunta Bassolino che invece di modificarlo, continuò sulla ricetta di "discariche ed inceneritori" ...l'Impregilo che vinse l'appalto, ed ha le sue gravissime colpe in questa lunghissima e penosa vicenda, non costruì i termovalorizzatori e non ha costruito nemmeno gli impianti CDR e di pre-trattamento a norma vedi le famose eco-balle che di "eco" non hanno niente e non si sa dove bruciare...tant'e' vero che l'Impregilo e' sotto processo a Napoli.
In questi 16 anni spesso lo Stato ha sostituito spesso le amministrazioni preposte (Regione, Province, Comuni) con un suo Commissario Straordinario, sempre nominato dal governo, ma, sia quelli nominati da Berlusconi che quelli nominati da Prodi, non hanno mai risolto STRUTTURALMENTE il problema con un ciclo dei rifiuti "chiuso" e coerente, con criteri moderni ed allineati alle raccomandazioni dell' UE che premiano al massimo la raccolta differenziata e il mancato utilizzo di nuove discariche.
Cosa fare oggi? Nessuno ha la bacchetta magica...a mago Silvio non crede piu' nessuno ed il problema se viene affrontato con serietà e competenza verrà risolto (ma stavolta davvero una volta per tutte) in più anni con una serie di provvedimenti non piu' rimandabili:
1) la graduale estensione della raccolta differenziata "porta a porta" a tutta la città di Napoli. Dove viene fatta (sono 4-5 quartieri densamente popolati che contano in totale piu' di 100.000 abitanti) la raccolta differenziata superà il 50%...e questo alla faccia delle solite sparate dei media padani che ripropongono lo stereotipo del "napoletano che butta il sacchetto dalla finestra";
2) la realizzazione di un impianto di compostaggio per l'"umido" che e' la componente piu' pericolosa dei rifiuti in strada ed anche in discarica per il fenomeno del percolato;
3) evitare altri dannosi impianti di incenerimento senza che prima il mostro di Acerra non funzioni regolarmente e a norma di legge...oggi funziona una linea su tre e mancano i dati di rilevamento ambientale. A tendere anche quell'inceneritore deve essere spento e i soldi del CIP6 reinvestiti in altre forme di riutilizzo e riciclo che hanno un impatto ambientale infinitamente più basso;
4) avviare un progetto di "rifiuti zero" che porti entro un paio d'anni, quattro o cinque al massimo la Campania prima a superare il 75% di raccolta differenziata rendendo di fatto inutili nuovi inceneritori (che fanno guadagnare soprattutto il Nord vista la sede di Impregilo e di A2A che ad Impregilo e' subentrata...) ed entro un altro tot di anni a superare il 90% con politiche che riducano i rifiuti a monte, con la riduzione degli imballaggi, con l'utilizzo dei vuoto a rendere, con i detersivi alla spina etc etc...Non e' un'utopia, e' stato avviato con ottimi risultati a San Francisco, citta' che ha piu' o meno gli abitanti di Napoli e la sua stessa densità di popolazione, e che, se permettete, voglio prendere ad esempio al posto della Brianza o di Granarolo con i loro "ecomostri" che anche in quelle zone hanno determinato un aumento delle patologie tumorali.
5) controllo efficace delle discariche per evitare di mischiare rifiuti tossici e speciali con rifiuti urbani, controllo del traffico di rifiuti che coi metodi del "girobolla" cambiano natura e destinazione dei rifiuti, evitare per almeno 5 anni l'ingresso di rifiuti tossici e speciali in Campania e finanziare gli impianti di trattamento a loro dedicati, controllo del territorio per evitare sversamenti illegali e roghi tossici.
6) avviare programmi di bonifica e con tutti questi provvedimenti avviare programmi informativi per responsabilizzare davvero il cittadino campano che non si sentirà più "suddito", non si sentirà più "cornuto e mazziato".
A questo punto i soliti tromboni della politica attuale, o quelli ben informati da trasmissioni che diffondono solo stereotipi e tante falsità come "Porta a porta", diranno "e la munnezza per strada che facciamo ce la mangiamo?"
E con questa litania da 16 anni si corre ad aprire o a riaprire discariche ed a non avere un piano per il futuro, l'emergenza va affrontata senza dubbio ma non puo' essere piu' fatto nascondendo la polvere sotto il tappeto ma, anche e soprattutto, con un piano strategico nuovo di medio termine.
Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
PARTITO DEL SUD
Goebbels era uno che di propaganda se ne intendeva...e quando disse questa famosa frase riportata nel titolo, chissa' se pensava che sarebbe stata attuale piu' di 80 anni dopo e non solo nella Germania nazista...anche in altri luoghi, come in Italia, nella repubblica del "bunga bunga".
Il nostro illuminato premier, presidente operaio e pure spazzino, si è avventurato negli ultimi tempi in decine di conferenze stampa, dichiarazioni avventate del tipo "in 10 giorni il problema sarà risolto", "in tre giorni risolveremo il problema di Napoli"...e tutti ricordiamo anche la boutade di qualche tempo fa quando col caschetto giallo venne ad Acerra e disse: "Grazie al termovalorizzatore (che sarebbe piu' corretto chiamare inceneritore) di Acerra abbiamo risolto il problema dei rifiuti a Napoli" e tante, tantissime altre puttanate del genere.
Ed invece la munnezza a Napoli cresce, dobbiamo arrivare a credere alla favola della "tela di Penelope" col "Presidente spazzino" che la leva di notte ed il "Comune di sinistra e comunista" che la fa ricomparire di giorno?
La verità e' così lampante che non puo' essere oscurata dalle dichiarazioni di Berlusconi ne' dai patetici tentativi dei suoi vari servi alle trasmissioni in TV, il problema è STRUTTURALE e riguarda l'intero paese e non solo la Campania (che fa piu' raccolta differenziata del Lazio ma questo ovviamente non lo dice nessuno) o solo Napoli città...così come nessuno dice che, dove si fa la raccolta differenziata a Napoli e sono quartieri, anche popolari, che insieme superano la quota di 100.000 abitanti, i dati ci dicono che si supera ovunque il 50% e in alcuni casi come a Bagnoli arrivano al 90%!!!) .
Anche Saviano ne ha parlato correttamente l'altra sera su RAI3, ma ovviamente appena si parla delle vere cause dell'emergenza rifiuti a Napoli (col termine "emergenza" che e' diventato oramai un ossimoro visto che praticamente dura da 16 anni...) e del traffico rifiuti tossici in direzione Nord-Sud...ecco che scattano le accuse di "vittimismo", i soliti luoghi comuni "come mai succede solo a Napoli e da chi e' amministrata?" cosa che non e' assolutamente vera, cioè la crisi non riguarda solo il Comune di Napoli amministrato dalla sinistra, basti pensare a molti comuni della provincia amministrati dal centrodestra o a Palermo, sempre amministrato dal centrodestra, dove c'e' piu' o meno la stessa situazione.
Nessuno vuole difendere l'indifendibile Jervolino, così come in passato non abbiamo mai difeso Bassolino che di colpe ne ha a bizzeffe, ma e' chiaro che il problema non dipende SOLO dall'amministrazione regionale, provinciale e comunale. Non si puo' passare a scaricare le colpe a seconda del colore politico dell'amministrazione regionale, provinciale o comunale...la verità e' che sia lo Stato che le amministrazioni locali hanno fallito...la verità e' che destra e sinistra hanno fallito.
Per chi volesse saperne di piu' sui motivi della crisi del sistema di gestione rifiuti, invito a leggere il libro di A. Iacuelli "Le vie infinite dei rifiuti campani" che ricostruisce tutta la storia e soprattutto fa capire come si intrecciano le vicende dei rifiuti tossici e speciali (che ancora incredibilmente possono entrare in Campania!!!) e la gestione dei rifiuti urbani. Alessandro Iacuelli che e' giornalista lo fa ancora piu' scientificamente di quanto fatto da Saviano nel suo ultimo apprezzabile intervento a "Vieni via con me" su RAI3.
Per i rifiuti tossici e speciali, alla base c'e' un intreccio perverso tra malapolitica, camorra e industrie del nord che ha determinato l'avvelenamento della Campania dagli anni '80; ci fu una riunione a Villaricca che fu il vero e proprio "piano regolatore della munnezza" stabilito dalla camorra alla quale parteciparono oltre che camorristi del clan dei Casalesi ed alcune ditte con loro colluse, massoni come Gelli, industriali del Nord e politici di partiti tricolorati (ne parla Iacuelli e ne ha parlato anche Saviano...). Lo sversamento di tali rifiuti e' avvenuto massicciamente a partire dagli anni '80 sia in discariche "regolari" per rifiuti urbani, che però dovrebbero contenere solo rifiuti urbani e non quelli tossici e "speciali" che vanno smaltiti in discariche speciali e con trattamenti speiciali, sia dove capitava (sottoterra, in aperta campagna, da incendiare nella "terra dei fuochi", da nascondere mischiandoli illegalmente con materiale di costruzione, da mischiare e rivendere come fertilizzanti...)...ovviamente tale fenomeno ha, oltre che avvelenato la mia terra, aggravato e velocizzato la saturazione delle discariche.
Per i rifiuti urbani, il primo anno di emergenza fu il lontano 1994 e il cosidetto "piano Rastrelli" fu concepito male dal principio, con una gara dai criteri quanto meno discutibili (si dava piu' peso al prezzo che al valore tecnico degli impianti, si stabiliva che chi vinceva l'appalto doveva anche scegliere i terreni per la localizzazione degli impianti come discariche, impianti CDR, "termovalorizzatori"...una vera e propria follia), fu poi proseguito e controllato peggio dalla giunta Bassolino che invece di modificarlo, continuò sulla ricetta di "discariche ed inceneritori" ...l'Impregilo che vinse l'appalto, ed ha le sue gravissime colpe in questa lunghissima e penosa vicenda, non costruì i termovalorizzatori e non ha costruito nemmeno gli impianti CDR e di pre-trattamento a norma vedi le famose eco-balle che di "eco" non hanno niente e non si sa dove bruciare...tant'e' vero che l'Impregilo e' sotto processo a Napoli.
In questi 16 anni spesso lo Stato ha sostituito spesso le amministrazioni preposte (Regione, Province, Comuni) con un suo Commissario Straordinario, sempre nominato dal governo, ma, sia quelli nominati da Berlusconi che quelli nominati da Prodi, non hanno mai risolto STRUTTURALMENTE il problema con un ciclo dei rifiuti "chiuso" e coerente, con criteri moderni ed allineati alle raccomandazioni dell' UE che premiano al massimo la raccolta differenziata e il mancato utilizzo di nuove discariche.
Cosa fare oggi? Nessuno ha la bacchetta magica...a mago Silvio non crede piu' nessuno ed il problema se viene affrontato con serietà e competenza verrà risolto (ma stavolta davvero una volta per tutte) in più anni con una serie di provvedimenti non piu' rimandabili:
1) la graduale estensione della raccolta differenziata "porta a porta" a tutta la città di Napoli. Dove viene fatta (sono 4-5 quartieri densamente popolati che contano in totale piu' di 100.000 abitanti) la raccolta differenziata superà il 50%...e questo alla faccia delle solite sparate dei media padani che ripropongono lo stereotipo del "napoletano che butta il sacchetto dalla finestra";
2) la realizzazione di un impianto di compostaggio per l'"umido" che e' la componente piu' pericolosa dei rifiuti in strada ed anche in discarica per il fenomeno del percolato;
3) evitare altri dannosi impianti di incenerimento senza che prima il mostro di Acerra non funzioni regolarmente e a norma di legge...oggi funziona una linea su tre e mancano i dati di rilevamento ambientale. A tendere anche quell'inceneritore deve essere spento e i soldi del CIP6 reinvestiti in altre forme di riutilizzo e riciclo che hanno un impatto ambientale infinitamente più basso;
4) avviare un progetto di "rifiuti zero" che porti entro un paio d'anni, quattro o cinque al massimo la Campania prima a superare il 75% di raccolta differenziata rendendo di fatto inutili nuovi inceneritori (che fanno guadagnare soprattutto il Nord vista la sede di Impregilo e di A2A che ad Impregilo e' subentrata...) ed entro un altro tot di anni a superare il 90% con politiche che riducano i rifiuti a monte, con la riduzione degli imballaggi, con l'utilizzo dei vuoto a rendere, con i detersivi alla spina etc etc...Non e' un'utopia, e' stato avviato con ottimi risultati a San Francisco, citta' che ha piu' o meno gli abitanti di Napoli e la sua stessa densità di popolazione, e che, se permettete, voglio prendere ad esempio al posto della Brianza o di Granarolo con i loro "ecomostri" che anche in quelle zone hanno determinato un aumento delle patologie tumorali.
5) controllo efficace delle discariche per evitare di mischiare rifiuti tossici e speciali con rifiuti urbani, controllo del traffico di rifiuti che coi metodi del "girobolla" cambiano natura e destinazione dei rifiuti, evitare per almeno 5 anni l'ingresso di rifiuti tossici e speciali in Campania e finanziare gli impianti di trattamento a loro dedicati, controllo del territorio per evitare sversamenti illegali e roghi tossici.
6) avviare programmi di bonifica e con tutti questi provvedimenti avviare programmi informativi per responsabilizzare davvero il cittadino campano che non si sentirà più "suddito", non si sentirà più "cornuto e mazziato".
A questo punto i soliti tromboni della politica attuale, o quelli ben informati da trasmissioni che diffondono solo stereotipi e tante falsità come "Porta a porta", diranno "e la munnezza per strada che facciamo ce la mangiamo?"
E con questa litania da 16 anni si corre ad aprire o a riaprire discariche ed a non avere un piano per il futuro, l'emergenza va affrontata senza dubbio ma non puo' essere piu' fatto nascondendo la polvere sotto il tappeto ma, anche e soprattutto, con un piano strategico nuovo di medio termine.
Enzo Riccio
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