Gianluigi Paragone
Il film “Benvenuti al Sud” sta spopolando ai botteghini di tutta Italia: la commedia interpretata da Claudio Bisio e Alessandro Siani è un ritratto divertente e grottesco di un certo Sud, con paradossi e stereotipi scontati, ma almeno fa ridere. Ieri notte Gianluigi Paragone, ex direttore de La Padania e conduttore de L’ultima parola su Rai Due lancia un servizio sul Mezzogiorno per dimostrare che quello che racconta il film è vero, anzi la realtà è molto più grave. Nel video si alternano scene della pellicola di Bisio a interviste ed immagini degli inviati di Paragone. Il risultato è scandaloso.
Nella clip viene mostrato il quartiere napoletano di Scampia, poi un ospedale ad Amalfi costruito negli anni ’50 e mai aperto e, infine, interviste ad alcuni cittadini che, in un napoletano stretto, dicono che la mentalità del meridionale è così da trecento anni e non può essere cambiata. Evidentemente la redazione era a corto di idee, visto che le interviste sono riciclate da un servizio andato in onda nello stesso programma qualche mese fa.
Eppure, Paragone ha il coraggio di dire che non è difficile a Napoli ed al Sud riprendere quelle immagini. Al rientro in studio, con il solito sorrisetto beffardo e da saputello padano, Paragone fa intendere che il Mezzogiorno sia tutto così ed è una bestemmia per l’Italia intera. Quel servizio – diciamo la verità – è stata una porcata per vari motivi. Se un inviato va a Scampia o alla periferia di Palermo, Bari, Taranto…cosa crede di trovare? Ovviamente scene di degrado urbano, gente esasperata, piccoli e grandi casi di illegalità. Né più né meno di quello che potrebbe riprendere nell’hinterland di Milano, Torino, Padova. Avete mai passeggiato a Quarto Oggiaro a Milano? Sembra di essere a Scampia, se non fosse per l’accento diverso.
Poi l’ospedale di Amalfi, che da mezzo secolo non viene aperto. E’ vero, è uno scandalo, ma di storie così ce ne sono anche in Lombardia, Lazio, Veneto…perché non raccontarle? Insomma, ci chiediamo perché Paragone, che è un buon giornalista (lo scriviamo senza ironia), voglia a tutti i costi falsare la realtà e si compiace nel diffondere i soliti cliché sul Meridione. I problemi del Sud ci sono, nessuno vuole negarlo, ma la Rai, il servizio pubblico, dovrebbe mettere in risalto anche le cose positive del Mezzogiorno. Ci sono aziende che onestemente producono e danno lavoro a milioni di persone, professionisti seri, gente per bene, luoghi di incanto, cultura da vendere. Perché non ne parla Paragone?
Infine, una nota sulle reazioni in studio: erano presenti parlamentari del Pd, finiani, giornalisti. Nessuno ha mosso una critica al servizio, nessuno si è indignato. Il problema è che i meridionali sono abbandonati a sé stessi ed i partiti politici che tirano il Sud per la giacchetta non sono assolutamente in grado di curare gli interessi di 20 e passa milioni di italiani del Mezzogiorno.
Fonte:Il Sud
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Gianluigi Paragone
Il film “Benvenuti al Sud” sta spopolando ai botteghini di tutta Italia: la commedia interpretata da Claudio Bisio e Alessandro Siani è un ritratto divertente e grottesco di un certo Sud, con paradossi e stereotipi scontati, ma almeno fa ridere. Ieri notte Gianluigi Paragone, ex direttore de La Padania e conduttore de L’ultima parola su Rai Due lancia un servizio sul Mezzogiorno per dimostrare che quello che racconta il film è vero, anzi la realtà è molto più grave. Nel video si alternano scene della pellicola di Bisio a interviste ed immagini degli inviati di Paragone. Il risultato è scandaloso.
Nella clip viene mostrato il quartiere napoletano di Scampia, poi un ospedale ad Amalfi costruito negli anni ’50 e mai aperto e, infine, interviste ad alcuni cittadini che, in un napoletano stretto, dicono che la mentalità del meridionale è così da trecento anni e non può essere cambiata. Evidentemente la redazione era a corto di idee, visto che le interviste sono riciclate da un servizio andato in onda nello stesso programma qualche mese fa.
Eppure, Paragone ha il coraggio di dire che non è difficile a Napoli ed al Sud riprendere quelle immagini. Al rientro in studio, con il solito sorrisetto beffardo e da saputello padano, Paragone fa intendere che il Mezzogiorno sia tutto così ed è una bestemmia per l’Italia intera. Quel servizio – diciamo la verità – è stata una porcata per vari motivi. Se un inviato va a Scampia o alla periferia di Palermo, Bari, Taranto…cosa crede di trovare? Ovviamente scene di degrado urbano, gente esasperata, piccoli e grandi casi di illegalità. Né più né meno di quello che potrebbe riprendere nell’hinterland di Milano, Torino, Padova. Avete mai passeggiato a Quarto Oggiaro a Milano? Sembra di essere a Scampia, se non fosse per l’accento diverso.
Poi l’ospedale di Amalfi, che da mezzo secolo non viene aperto. E’ vero, è uno scandalo, ma di storie così ce ne sono anche in Lombardia, Lazio, Veneto…perché non raccontarle? Insomma, ci chiediamo perché Paragone, che è un buon giornalista (lo scriviamo senza ironia), voglia a tutti i costi falsare la realtà e si compiace nel diffondere i soliti cliché sul Meridione. I problemi del Sud ci sono, nessuno vuole negarlo, ma la Rai, il servizio pubblico, dovrebbe mettere in risalto anche le cose positive del Mezzogiorno. Ci sono aziende che onestemente producono e danno lavoro a milioni di persone, professionisti seri, gente per bene, luoghi di incanto, cultura da vendere. Perché non ne parla Paragone?
Infine, una nota sulle reazioni in studio: erano presenti parlamentari del Pd, finiani, giornalisti. Nessuno ha mosso una critica al servizio, nessuno si è indignato. Il problema è che i meridionali sono abbandonati a sé stessi ed i partiti politici che tirano il Sud per la giacchetta non sono assolutamente in grado di curare gli interessi di 20 e passa milioni di italiani del Mezzogiorno.
Fonte:Il Sud
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