Di Walter Giannò
Ci risiamo. Ancora una volta Umberto Bossi, il leader del Carroccio, ha espresso il suo “lungimirante” parere sul Mezzogiorno, parlando del libro “Il regno del Nord” (di Arrigo Petacco), presentato nei giorni scorsi a Cortina d’Ampezzo, e secondo cui Cavour era un federalista e la decisione di riunificare l’Italia è stata frutto del bisogno delle imprese del nord di avere una colonia dove vendere i propri prodotti.
“Non pensavano allora che venisse fuori un guazzabuglio di questo tipo“, ha detto ancora Bossi nella sua rilettura dell’Unità d’Italia, “e furono gli stessi imprenditori del nord a finanziare Garibaldi per prendere il sud“.
“Germania e Inghilterra mandarono i loro eserciti in India e in Africa per vendere i loro prodotti e il Piemonte decise di prendersi il sud-Italia”.“Alla fine”, secondo Bossi, “il nord pagò mille volte di più questa sceltadecidendo di non trasformare il sud in una colonia vera e propria“.
Ora, il leghista non ha proprio toppato. Chi di voi, infatti, ha letto “Terroni” di Pino Aprile, recentemente intervistato da BlogSicilia? Ebbene, solo i sussidiari delle scuole elementari credono che Cavour e Garibaldi siano stati eroi e che l’Italia si sia unita per amore di esserlo.Perché il Regno delle Due Sicilie è stato invaso dai piemontesi, fomentati da motivazioni economiche (come ogni guerra di occupazione che “si rispetti“).
Il problema sta che Umberto Bossi oggi avrebbe voluto il compimento di quel progetto, dimenticando (o tralasciando, ch’è meglio) la ragione che ha spinto il Nord ad annettersi il Sud. Insomma, il leghista ha citato soltanto la storia a lui conveniente, utilizzandola per denigrare quella parte d’Italia che ha permesso, sfruttata, di arricchire la “Padania”.
Tuttavia, Bossi & Co. sono liberi di dire ciò che vogliono, mietendo razzismo qua e là, discriminando a parole il Meridione, governando a Roma.
Ci vorrebbe un gesto eclatante che faccia da sostegno ad un contrasto politico più forte e coerente. Una sorta di “class action” del Sud contro la Lega Nord, puntando sul riconoscimento giudiziale della sua componente discriminatoria.
“Assurdo”, penserete. Certo che sì.
Il Carroccio, però, sta facendo da troppo tempo un uso scellerato della libertà di manifestazione del pensiero. Ed il Sud non può soltanto limitarsi a rispondere verbalmente e soprattutto in maniera disorganizzata. Ci vuole una reazione, uguale e contraria. Ed unita.
Fonte:Blog Sicilia
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