A CURA DI VALERIO RIZZO
La redazione di InfoOggi ha partecipato all’evento.
NAPOLI – “La sinistra e la destra? Per noi sono solo indicazioni stradali!”
E’ questo il sunto dello spirito che ha animato il II° Congresso Nazionale del Partito del Sud che si è tenuto ieri all’hotel Majestic di Napoli; si tratta di un movimento politico meridionalista nato alcuni anni fa e che governa il comune di Gaeta.
Antonio Ciano, il presidente e fondatore, ha infuocato la platea toccando moltissimi argomenti tutti incentrati sul Mezzogiorno, ma anche sull’attuale situazione politica italiana: “bisogna fare in fretta!” – ha detto Ciano- “altrimenti l’etnocentrismo leghista si accaparrerà tutto, lasciando il Sud come eterna colonia, come da 150 anni a questa parte”.
Durante la prima parte del congresso si sono decise le linee guida e le prospettive future, ma è stato anche eletto il nuovo segretario,Beppe De Santis, che ha parlato delle importanti iniziative future del partito e delle imminenti elezioni amministrative di Napoli.
Il segretario ha anche attaccato il ministro Fitto e le sue 8 proposte per il Sud definendole: “una provocazione” e ha aggiunto “sono senza nessuno spessore, sono state scritte genericamente senza nessun programma concreto per svilupparle”. Ha concluso: “questa provocazione la combatteremo con tutte le forze”.
Ma il suo più appassionato intervento è stato quando ha parlato del gruppo politico: “il Partito del Sud deve essere una squadra, costruiamo insieme un grande partito per dare una vera rappresentanza politica al Sud”.
Il pomeriggio napoletano è stato un susseguirsi di interventi di associazioni meridionaliste provenienti da tutte le regioni del Sud.
Insieme per la Rinascita ha parlato, per voce del suo presidente Stefano lo Passo, della cultura, dei giovani e del “progetto Napoli” che si sta costruendo per le prossime elezioni comunali.
Poi è stata la volta del movimento Grande Sud, tramite Beppe Quaranta, attivista tarantino ed uno degli “smascheratori” del fallimento del comune di Taranto.
Sicilia Federale, per bocca di Francesco Strafalaci, ha parlato di unità di intenti tra i vari movimenti e dell’importanza economica di un federalismo giusto e solidale.
Altro intervento atteso è stato quello di Insorgenza Civile, il movimento meridionalista più attivo sul territorio con alle spalle una miriade di azioni concrete tra cui la manifestazione dell’8 maggio a Torino contro il museo di Lombroso.
Nando Dicè, il presidente di Insorgenza, ha fatto un lungo discorso, aprendo con il ringraziamento appassionato ad uno dei fondatori del nuovo meridionalismo, lo scrittore Antonio Ciano, ed un invito a continuare sulla stessa linea. Ha parlato di “identità culturale che deve essere superiore ai partiti e alla politica” e ha concluso con una nota polemica: “mi rivolgo al Partito del Sud, basta cercare alleati e unità con tanti e troppi partitini e movimenti meridionalisti spesso troppo diversi tra loro. Insorgenza Civile si offre di essere tuo alleato naturale, solo alleandoci riusciremo a rompere le catene che ci attanagliano”.
Poi sono intervenute svariate altre associazioni tra cui una pagina Facebook di aggregazione meridionalista “Briganti”, che ha letto una toccante mail di un emigrante, e infine è stata la volta di Gianfranco Pipitone,Ivan Esposito, Linda Cottone e Francesco Forzati di Cambiamo Napoli.
Alla fine dei lavori, l’ordine del giorno votato da tutti i delegati si è basato su 11 punti programmatici:- Agricoltura: tutela fiscale, sistema distributivo, terra come fonte di occupazione.
- Energia: le fonti rinnovabili di energia, unite agli immensi giacimenti di petrolio avrebbero ricadute economiche grandissime sul Mezzogiorno e fermerebbero l’emigrazione se si reinvestisse totalmente nel territorio.
- Ricerca scientifica: ci sono centri di eccellenza al Sud, sia universitari che pubblici, che vengono poco pubblicizzati dai media nord-centrici. Sono la svolta per il rilancio dell’occupazione
- Autonomia istituzionale: quando lo Stato ha gestito la cosa pubblica è stato un continuo fallimento su tutti i fronti, il Sud deve fare e rischiare da solo
- Autonomia commerciale: incentivare al massimo tutti i prodotti delle aziende meridionali, basta essere i consumatori delle aziende del Nord.
- Produttività: basta assistenzialismo, l’Iva deve rimanere nel territorio, incentivare tutte le categorie professionali del Sud, dagli artigiani ai piccoli commercianti e alle industrie esistenti
- Infrastrutture: tutta l’economia non può svilupparsi senza la mancanza di ferrovie, strade e altre infrastrutture strategiche come i porti. Bisogna guardare al mercato del Bacini del Mediterraneo
- Semplificazioni fiscali per le imprese: basta patteggiare coi politici per avere autorizzazioni; le imposte devono essere unificate e forfetarie per permettere alle piccole aziende di partire e di crescere.
- Banda larga: internet veloce è fondamentale per lo sviluppo economico del Sud, ma anche per l’alleggerimento della burocrazia e infine per spezzare il monopolio dei media tradizionali
- Legalità e lotta alle mafie: punto principale, le mafie fanno gli interessi di una parte dell’imprenditoria del Nord; basta con i sub-appalti e soprattutto combattiamo con tutte le forze lo smaltimento illecito di rifiuti tossici che stanno avvelenando le nostre terre.
- Bonifica dei territori e salvaguardia del patrimonio artistico: bonifica dei terreni e dei siti artistici devastati da politiche scellerate legali ed illegali. Siti artistici some testimonianza della nostra millenaria storia.
Antonio Ciano, al termine della giornata, si dichiara soddisfatto e pronto a continuare da subito la lotta.
Ma soprattutto ha “avvisato” i vecchi politici di turno che vogliono riciclarsi nel Meridionalismo: “l’unico Partito del Sud siamo noi, ogni tentativo di imitazione da parte dei professionisti della politica sarà duramente combattuto”. Il riferimento a Mastella e Lombardo è chiaro!
Nella foto da sinistra il Presidente Antonio Ciano e il segretario Beppe De Santis
Fonte:Infooggi
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A CURA DI VALERIO RIZZO
La redazione di InfoOggi ha partecipato all’evento.
NAPOLI – “La sinistra e la destra? Per noi sono solo indicazioni stradali!”
E’ questo il sunto dello spirito che ha animato il II° Congresso Nazionale del Partito del Sud che si è tenuto ieri all’hotel Majestic di Napoli; si tratta di un movimento politico meridionalista nato alcuni anni fa e che governa il comune di Gaeta.
Antonio Ciano, il presidente e fondatore, ha infuocato la platea toccando moltissimi argomenti tutti incentrati sul Mezzogiorno, ma anche sull’attuale situazione politica italiana: “bisogna fare in fretta!” – ha detto Ciano- “altrimenti l’etnocentrismo leghista si accaparrerà tutto, lasciando il Sud come eterna colonia, come da 150 anni a questa parte”.
Durante la prima parte del congresso si sono decise le linee guida e le prospettive future, ma è stato anche eletto il nuovo segretario,Beppe De Santis, che ha parlato delle importanti iniziative future del partito e delle imminenti elezioni amministrative di Napoli.
Il segretario ha anche attaccato il ministro Fitto e le sue 8 proposte per il Sud definendole: “una provocazione” e ha aggiunto “sono senza nessuno spessore, sono state scritte genericamente senza nessun programma concreto per svilupparle”. Ha concluso: “questa provocazione la combatteremo con tutte le forze”.
Ma il suo più appassionato intervento è stato quando ha parlato del gruppo politico: “il Partito del Sud deve essere una squadra, costruiamo insieme un grande partito per dare una vera rappresentanza politica al Sud”.
Il pomeriggio napoletano è stato un susseguirsi di interventi di associazioni meridionaliste provenienti da tutte le regioni del Sud.
Insieme per la Rinascita ha parlato, per voce del suo presidente Stefano lo Passo, della cultura, dei giovani e del “progetto Napoli” che si sta costruendo per le prossime elezioni comunali.
Poi è stata la volta del movimento Grande Sud, tramite Beppe Quaranta, attivista tarantino ed uno degli “smascheratori” del fallimento del comune di Taranto.
Sicilia Federale, per bocca di Francesco Strafalaci, ha parlato di unità di intenti tra i vari movimenti e dell’importanza economica di un federalismo giusto e solidale.
Altro intervento atteso è stato quello di Insorgenza Civile, il movimento meridionalista più attivo sul territorio con alle spalle una miriade di azioni concrete tra cui la manifestazione dell’8 maggio a Torino contro il museo di Lombroso.
Nando Dicè, il presidente di Insorgenza, ha fatto un lungo discorso, aprendo con il ringraziamento appassionato ad uno dei fondatori del nuovo meridionalismo, lo scrittore Antonio Ciano, ed un invito a continuare sulla stessa linea. Ha parlato di “identità culturale che deve essere superiore ai partiti e alla politica” e ha concluso con una nota polemica: “mi rivolgo al Partito del Sud, basta cercare alleati e unità con tanti e troppi partitini e movimenti meridionalisti spesso troppo diversi tra loro. Insorgenza Civile si offre di essere tuo alleato naturale, solo alleandoci riusciremo a rompere le catene che ci attanagliano”.
Poi sono intervenute svariate altre associazioni tra cui una pagina Facebook di aggregazione meridionalista “Briganti”, che ha letto una toccante mail di un emigrante, e infine è stata la volta di Gianfranco Pipitone,Ivan Esposito, Linda Cottone e Francesco Forzati di Cambiamo Napoli.
Alla fine dei lavori, l’ordine del giorno votato da tutti i delegati si è basato su 11 punti programmatici:- Agricoltura: tutela fiscale, sistema distributivo, terra come fonte di occupazione.
- Energia: le fonti rinnovabili di energia, unite agli immensi giacimenti di petrolio avrebbero ricadute economiche grandissime sul Mezzogiorno e fermerebbero l’emigrazione se si reinvestisse totalmente nel territorio.
- Ricerca scientifica: ci sono centri di eccellenza al Sud, sia universitari che pubblici, che vengono poco pubblicizzati dai media nord-centrici. Sono la svolta per il rilancio dell’occupazione
- Autonomia istituzionale: quando lo Stato ha gestito la cosa pubblica è stato un continuo fallimento su tutti i fronti, il Sud deve fare e rischiare da solo
- Autonomia commerciale: incentivare al massimo tutti i prodotti delle aziende meridionali, basta essere i consumatori delle aziende del Nord.
- Produttività: basta assistenzialismo, l’Iva deve rimanere nel territorio, incentivare tutte le categorie professionali del Sud, dagli artigiani ai piccoli commercianti e alle industrie esistenti
- Infrastrutture: tutta l’economia non può svilupparsi senza la mancanza di ferrovie, strade e altre infrastrutture strategiche come i porti. Bisogna guardare al mercato del Bacini del Mediterraneo
- Semplificazioni fiscali per le imprese: basta patteggiare coi politici per avere autorizzazioni; le imposte devono essere unificate e forfetarie per permettere alle piccole aziende di partire e di crescere.
- Banda larga: internet veloce è fondamentale per lo sviluppo economico del Sud, ma anche per l’alleggerimento della burocrazia e infine per spezzare il monopolio dei media tradizionali
- Legalità e lotta alle mafie: punto principale, le mafie fanno gli interessi di una parte dell’imprenditoria del Nord; basta con i sub-appalti e soprattutto combattiamo con tutte le forze lo smaltimento illecito di rifiuti tossici che stanno avvelenando le nostre terre.
- Bonifica dei territori e salvaguardia del patrimonio artistico: bonifica dei terreni e dei siti artistici devastati da politiche scellerate legali ed illegali. Siti artistici some testimonianza della nostra millenaria storia.
Antonio Ciano, al termine della giornata, si dichiara soddisfatto e pronto a continuare da subito la lotta.
Ma soprattutto ha “avvisato” i vecchi politici di turno che vogliono riciclarsi nel Meridionalismo: “l’unico Partito del Sud siamo noi, ogni tentativo di imitazione da parte dei professionisti della politica sarà duramente combattuto”. Il riferimento a Mastella e Lombardo è chiaro!
Nella foto da sinistra il Presidente Antonio Ciano e il segretario Beppe De Santis
Fonte:Infooggi
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