ROMA – Le regioni con il deficit sanitario più alto dovranno aumentare le tasse fino al ripianamento. E’ quanto il governo ha chiesto a Lazio, Campania, Molise e Calabria, oggi nel corso del Consiglio dei Ministri, al quale hanno partecipato anche i governatori delle Regioni con la sanità in rosso. Il governatore del Molise, Michele Iorio, ha definito “assurdo, iniquo e incomprensibile” il suggerimento del governo di aumentare le addizionali regionali fino al ripianamento del deficit sanitario.
Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha riferito che il Consiglio dei ministri è stato presieduto da Altero Matteoli, vista l’assenza del premier Silvio Berlusconi. Abruzzo e Sicilia non si troveranno invece nella situazione di dover alzare le addizionali regionali: “Io lo sapevo da tempo ma è una buona notizia per tutti gli abruzzesi. L’Abruzzo è chiamato fuori”, ha detto Gianni Chiodi, governatore della regione. L’esclusione dai fondi Fas non riguarda neanche la Sicilia. “Abbiamo i conti a posto, come del resto aveva certificato proprio il mese scorso il tavolo tecnico ministeriale, e di conseguenza non solo non dovremo aumentare le tasse ai siciliani, che anzi contiamo di ridurre a partire dal 2011, ma ci viene data una ulteriore opportunità di poterci avvalere, nel caso di qualche criticità nei conti del bilancio nella Regione, anche dell’importante strumento finanziario rappresentato dai fondi Fas, la cui naturale destinazione è quella di servire lo sviluppo della Sicilia”, ha commentato l’assessore siciliano alla Salute, Massimo Russo, al termine del Consiglio dei ministri di questa mattina.
Mentre le quattro Regioni escluse dai Fondi Fas contestano la direttiva del governo: “Noi siamo al massimo e questo significa che dovremo mettere i tributi al massimo del massimo”, ha detto il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. “Si tratta del risultato della pessima gestione della cosa pubblica che abbiamo ricevuto in eredità. Siamo in difficoltà perchè riteniamo che i fondi Fas siano necessari per rilanciare l’economia della nostra regione. La Calabria ha poi un altro problema serio: ancora oggi non abbiamo la certificazione del debito. Qualcuno dice che è 2,1 miliardi, i nostri tecnici parlano di 1,1 miliardi. Non possiamo andare avanti così”, ha spiegato ancora Scopelliti, ricordando che “il piano di rientro è stato approvato il 17 dicembre, ma Loiero non è riuscito a farlo in cinque anni ed è impensabile farlo in tre mesi, con le elezioni di mezzo”.
Nel comunicato pubblicato al termine del Consiglio dei ministri si legge che “In considerazione del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai piani di rientro e dagli equilibri di finanza pubblica, il Consiglio ha concordato circa l’impossibilità di esprimere l’intesa prevista dall’art.2, comma 90, della legge finanziaria per il 2010 e di non potere pertanto consentire alle Regioni Lazio, Campania, Molise e Calabria di utilizzare le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, relative ai programmi di interesse strategico regionale, a copertura dei deficit del settore sanitario. Hanno partecipato alla discussione i presidenti delle Regioni interessate”.
“Siamo in una situazione che non può consentire di utilizzare fondi Fas come un bancomat. – conferma il ministro della Salute Ferruccio Fazio – Il governo ha ritenuto di non dare il via libera alle richieste di utilizzo dei Fas per ripianare i deficit di 4 regioni: Campania, Lazio, Molise, Calabria. La motivazione è che queste regioni non hanno dato delle garanzie ai Tavoli tecnici di monitoraggio per quanto attiene la certezza di avere dei conti certi da un lato e soprattutto di aver avviato dei processi di riqualificazione di quella che è la rete assistenziale”.
Fonte:Meridionalismo
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