Erano le quattro del pomeriggio del 5 febbraio del 1861, quandodalla batteria piemontese di "Madonna di Conca" si sparò con particolare precisione.Un boato scosse il golfo di Gaeta; un'esplosione come non come non se ne erano mai viste in quell'assedio.La terra si scosse, cominciò a cadere una interminabile e incandescente pioggia di pietre,polvere,sabbia,pezzi di legno che arrivarono fino alla spiaggia.I cannoni piemontesi avevano centrato il deposito delle munizione alla batteria " denti di sega Sant'Antonio", dove erano ammassati ben 7000chili di polvere da sparo. Un potenziale di morte da far paura...sotto la Sant'Antonio erano rimasti schiacciati i soldati impegnati nei lavori,i loro ufficiali. Le esplosioni continuarono senza sosta,per la presenza nel deposito di 40.000 cartucce da carabina e fucile. La batteria venne completamente distrutta,tutte le case attorno si sbriciolarono. Si aprì uno squarcio dalla parte del mare: ogni persona, civile o militare che fosse,che si trovava nella zona al momento dell'esplosione fu ingoiata dalle macerie.
...Macerie, macerie ovunque. E lamenti.Puzzo di cadaveri.
( Gigi Di Fiore-gli ultimi giorni di Gaeta, l'assedio che condannò l'Italia all'unità, Rizzoli.
I morti di quella esplosione ammontarono a circa 500 persone tra soldati e civili. La morte colpì anche una famiglia di 11 persone. Maledetti savoia!
I morti civili alla fine dell'assedio ammontarono a tremila unità, i soldati borbonici morti ammontarono a 826 e i piemontesi ebbero 46 morti. Cifre che potete trovare nel libro di Gigi Di Fiore che ha dato all'Italia e ai gaetani uno spaccato terribile di quell'assedio.
Antonio Ciano
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